Nel 2009 Apple avanzò un’offerta a nove cifre per l’acquisizione di Dropbox, il noto servizio di storage remoto. I due co-fondatori, Drew Houston e Arash Ferdowsi, rifiutarono.
Steve Jobs, nel discutere i termini con i due, definì Dropbox “una feature”, un prodotto sul quale non si poteva basare un vero business.
Si sbagliava. Primo perché Dropbox oggi vale più di 4 miliardi di dollari ed è una delle poche imprese della Silicon Valley che macina “veri” profitti. Secondo perché Dropbox risponde ad una serie di necessità pratiche degli utenti che iCloud formalmente non soddisfa ancora.
Ho scritto “formalmente” perché in realtà non è del tutto vero: c’è un modo ufficioso per utilizzare iCloud “alla Dropbox” grazie al caching locale su Mac OS X e iOS.