iPad e sincronizzazione di ebook ePub gratuiti: Steve Jobs ci ha risposto

In un articolo pubblicato ieri su TiPb, Rene Ritchie suggeriva a tutti i futuri utenti di iPad di iniziare a nutrire la propria libreria virtuale di ebook gratuiti in formato ePub scaricabili dal sito del Project Gutenberg. I libri in questioni sono classici della letteratura internazionale per i quali sono scaduti i diritti d’autore.

L’assunto da cui partiva Rene è che Apple permetterà di leggere su iBooks anche questo tipo di ebook gratuiti grazie ad una sincronizzazione tramite iTunes. Ma si trattava ancora di una supposizione non confermata.
Dato che “presumere” questa funzionalità non mi bastava e visto che, a quanto pare, Steve Jobs ultimamente è in vena di rispondere alle email degli utenti, ho deciso di scegliere la via più sicura. Ho fatto una domanda a El Jobso. Indovinate un po’? Mi ha risposto.

Steve Jobs esalta iPhoto a discapito di Google Picasa

Dal blog 9to5Mac arriva una notizia simpatica che racconta di una nuova mail scritta da Steve Jobs in risposta ad una domanda posta da un lettore inglese.

La mail è stata scritta per chiedere al CEO di Apple se l’applicazione nativa Foto per iPad supporterà o meno le librerie fotografiche compatibili con Google Picasa. Confermando in parte il suo stile ermetico, El Jobso questa volta non si è limitato ad una risposta secca ma ha colto l’occasione al volo per esaltare il proprio software iPhoto e per lanciare una “frecciatina” a Google.

Charles Miller: Mac OS X ha 20 falle di sicurezza zero-day

Charles Miller, noto esperto e ricercatore di sicurezza che ha avuto anche a che fare con l’NSA (National Security Agency degli Stati Uniti), torna a parlare di falle legate al sistema operativo di Apple, Mac OS X.

Miller avrebbe intenzione di svelare pubblicamente la presenza di ben 20 falle di sicurezza zero-day che affliggono Mac OS X durante la CanSecWest, una conferenza sulla sicurezza digitale che si terrà a Vancouver durante la prossima settimana. Se non siete ferrati in materia, vi starete chiedendo cosa sia una falla “zero-day”; questo tipo di vulnerabilità consiste tipicamente in uno o più bug nel software dei quali non sono a conoscenza né gli sviluppatori che l’hanno implementato né terze parti. Questo significa che nel momento stesso in cui saranno svelate (ecco perché il nome zero-day), la comunità hacker sarà in grado di poterle sfruttare, mettendo a rischio la sicurezza del nostri Mac.

Apple concede iPad in esclusiva a qualche sviluppatore

Stando a quanto riportato in un articolo del Bloomberg BusinessWeek, Apple ha concesso in esclusiva degli iPad ad un ristretto gruppo di fortunati sviluppatori prima del lancio ufficiale, previsto per il prossimo 3 aprile.

In questo modo viene concessa loro l’opportunità di poter testare le proprie applicazioni direttamente sul tablet realizzato dall’azienda di Cupertino piuttosto che basarsi sugli strumenti di simulazione messi a disposizione dal Software Development Kit implementato da Apple. Come al solito Apple dimostra di essere particolarmente attenta nei confronti della sicurezza e della segretezza riservata ai prodotti in procinto di essere lanciati sul mercato.

Apple accetta le prime app per iPad

Apple ha ufficialmente richiesto agli sviluppatori di procedere con l’invio in revisione delle applicazioni per iPad. Per fare in modo che le apps siano disponibili già in occasione dell’inaugurazione dell’iPad App Store prevista per il 3 aprile i developer devono sottoporre i propri software al vaglio di Apple entro il 27 marzo prossimo.
Nella mail inviata agli iscritti al Dev Program Apple informa che il team di controllo delle applicazioni per iPad prenderà in carico l’esame di tutte le applicazioni ed informerà via mail gli sviluppatori di eventuali requisiti da rispettare perché l’app possa essere accettata e inserita nell0 store già dal primo giorno di attività.

iPad in ritardo per colpa di Wintek?

Secondo un report del Liberty Times di Taiwan, Wintek sarebbe colpevole di un ritardo nella consegna degli schermi LCD da montare su iPad, ritardo dovuto a un difetto della linea di produzione che avrebbe reso inutilizzabili molti dei pannelli prodotti.

AOP: la rivoluzione dei tablet non avverrà quest’anno

La Association of Online Publisher (AOP), un organizzazione di categoria che riunisce gli Editori Online del Regno Unito, ha chiesto ai propri membri che ne pensano dell’impatto che avranno i nuovi e-reader nel corso del 2010. Dalle risposte degli associati, fra i quali spiccano fra gli altri Condé Nast Digital UK e gli editori del Mail Online, si intuisce che gli addetti ai lavori ancora non credo nella rivoluzione di iPad e compagnia.

Sebbene tutti mostrino l’intenzione di impegnarsi per capirne di più, con le dovute precauzioni, l’impressione generale è che il 2010 sarà un anno di studio preliminare, in preparazione dei veri cambiamenti che avverranno invece nel 2011, 12 e 13, quando dispositivi come l’iPad diventeranno davvero popolari come gli iPod in campo musicale.

iPad: come procedono i pre-ordini?

Esattamente una settimana fa Apple ha aperto ufficialmente i pre-ordini dell’iPad. Al momento non è stato ancora fornito alcun dato ufficiale circa l’entità della domanda e c’è da aspettarsi, a questo punto, che Apple non dica nulla a riguardo almeno fino alla settimana successiva a sabato 3 aprile, data ufficiale di commercializzazione del dispositivo negli Stati Uniti.

A tirare le prime somme ci ha pensato Daniel Tello, un “amatore” che non ha nulla da invidiare ad analisti professionisti come Munster, Abramsky e Co.. Tello ha raccolto i numeri d’ordine inviati da alcuni volontari sin dalle prime ore dopo l’apertura delle prenotazioni dell’iPad ed eliminando dal conto gli ordini “standard” di altri prodotti è riuscito ad ottenere delle stime abbastanza precise: 200.000 iPad preordinati ad oggi, ma senza contare quelli prenotati per il ritiro presso un Apple Store il 3 aprile, che potrebbero essere altrettanti.

HTC risponde alle accuse di Apple

Con un comunicato stampa ufficiale, HTC ha rilasciato delle dichiarazioni forti (ma non troppo mirate) che definiscono la posizione dell’azienda riguardo l’azione legata intrapresa da Apple all’inizio del mese corrente.

Come avete avuto modo di leggere su TAL, il 2 marzo Apple ha definito una causa nei confronti di HTC per l’infrazione di ben 20 brevetti relativi all’interfaccia utente di iPhone, la sua architettura e il suo hardware. La denuncia è stata presentata sia presso la U.S. International Trade Commission (ITC) che presso la corte distrettuale del Delaware.

iPad: NPR e WSJ faranno a meno di Flash sui loro siti Web

Come riportato da AppleInsider, National Public Radio e il The Wall Street Journal hanno intenzione di realizzare delle versioni specifiche dei loro portali Web, evitando di impiegare la tecnologia Flash di Adobe (della quale si è discusso molto ultimamente), destinate agli utenti iPad.

Peter Kafka di MediaMemo ha svelato che sia NPR che WSJ adatteranno almeno alcune parti dei loro siti web in modo da essere fruibili correttamente anche attraverso il tablet di Apple, che come sappiamo non supporta la tecnologia di Adobe (soprattutto per motivi legati alle prestazioni). Tutto ciò è possibile grazie all’utilizzo di HTML5, in forte ascesa negli ultimi mesi e destinato, probabilmente, a diffondersi ulteriormente. La versione ad-hoc per iPad mostrerà gli stessi contenuti e affiancherà sia il sito tradizionale sia quello per dispositivi mobile (tra cui iPhone).

iPad: tastiera con Dock e alimentatore USB rimandati a maggio

Tramite l’Apple Store online, l’azienda di Cupertino fa sapere che il lancio di alcuni accessori per iPad sarà rimandato. Infatti, sia la tastiera con Dock integrato che l’alimentatore USB da 10W non saranno disponibili per la vendita almeno fino al mese di maggio, in pratica oltre un mese dopo il lancio del tablet (previsto per il prossimo 3 aprile, solo per il modello senza modulo dati 3G). Ovviamente, l’alimentatore sarà presente nella confezione insieme ad iPad; in questo caso ci si riferisce ai soli accessori acquistati separatamente. La tastiera con Dock, al prezzo di 69 dollari, e l’alimentatore USB, 29 dollari, erano previsti rispettivamente per la metà e la fine di aprile. Inoltre, la disponibilità della custodia da 39 dollari, inizialmente prevista in concomitanza al lancio del dispositivo, è stata posticipata alla metà di aprile.

Previsioni NPD: 2,9 milioni di Mac venduti nel Q2-10

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino il 2010 si prospetta come un anno assai positivo per le vendite dei computer Apple. I primi dati preliminari diffusi da NPD Group e ripresi ieri da Gene Munster di Piper Jaffray mostrano una sensibile crescita per i primi due mesi del 2009. Le vendite dei Mac a febbraio sono salite del 43% anno su anno, mentre a gennaio la crescita è stata del 36% rispetto allo stesso mese del 2009.

Se i numeri preliminari di NPD verranno confermati le unità di computer Mac vendute nel secondo trimestre fiscale 2010 potrebbero ammontare a 2,8 o 2,9 milioni.

Apple assume un esperto di computer “indossabili”

Apple ha assunto in sordina Richard DeValue, esperto di wearable computing ovvero il ramo dell’informatica che si occupa di dispositivi “indossabili” direttamente sul corpo umano. Egli stesso si descrive come “esperto di signal processing e di tecniche di classificazione statistica real-time”.

Lo apprendiamo, attraverso ComputerWorld, direttamente dal suo profilo LinkedIn nel quale è passato da Fondatore e Presidente di AWare Technologies (azienda che si occupa di soluzioni per problemi legati all’inattività fisica in ambito sanitario e per il fitness) a Senior Prototype Engineer presso Apple Inc. Si tratta sicuramente di un’assunzione importante per l’azienda di Cupertino che mostra sempre un maggiore interesse per gli sviluppi futuri del mobile computing.

Il fondatore di PA Semi ha lasciato Apple?

Dan Dobberpuhl, fondatore e CEO di PA Semi prima che l’azienda fosse acquisita da Apple, avrebbe lasciato Cupertino per iniziare una nuova avventura in una startup sempre legata al settore della produzione di circuiti integrati.

La scelta di Dobberpuhl sarebbe stata condivisa anche da altri membri del team di PA Semi tra cui Mark Hayter, uno degli elementi chiave prima che l’azienda diventasse parte integrante di Apple.

Tim Cook riceve un bonus di 22 milioni da Apple

Nella giornata di ieri, tramite un documento regolarmente depositato al SEC (Securities and Exchange Commission) statunitense, Apple ha disposto il pagamento di un bonus pari a circa 22 milioni di dollari nei confronti del suo Chief Operating Officier Tim Cook.

Tale ricompensa, che ammonta a circa 3,6 milioni al mese per 6 mesi, è stata elargita per il periodo in cui Cook ha assunto l’incarico di CEO al posto di Steve Jobs, assente tra il 2008 e il 2009 per problemi di salute. Il bonus, regolarmente approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’azienda di Cupertino, sarà pagato con 5.000.000 di dollari cash più 75.000 restricted stock “come compensa per la sua brillante performance nel dirigere l’azienda giorno dopo giorno”.

Apple VS Nokia, prima udienza dell’ITC nel 2012

Sedetevi comodi e procuratevi del popcorn: la battaglia legale fra Apple e Nokia si prospetta particolarmente lunga. Reuters ha ottenuto un documento legale in cui si specifica che la prima udienza del caso di fronte alla U.S. International Trade Commission si terrà nel 2012. La possibilità di una dilatazione dei tempi era già stata prospettata nel momento in cui Apple ha risposto alla causa di Nokia contro-denunciando il produttore finlandese.

Nokia aveva mosso per prima ad ottobre denunciando l’azienda di Cupertino presso il tribunale federale del Delaware contestando la violazione di una decina di brevetti relativi alle tecnologie GSM, 3G e Wi-Fi. A dicembre Apple ha risposto contro-denunciando Nokia presso il medesimo tribunale per la violazione di 13 brevetti (4 sono poi stati rimossi in una revisione successiva).

iPad: maggiori dettagli sul servizio dati 3G

Come abbiamo avuto già modo di farvi sapere in un post odierno, da qualche ora i clienti Apple, negli Stati Uniti, hanno la possibilità di pre-ordinare il modello di iPad desiderato, sia con modulo 3G (in consegna dalla fine di aprile) che senza (in consegna dal 3 aprile).

Contemporaneamente, Apple ha definito meglio i dettagli sulle modalità di sottoscrizione e di gestione dei piani tariffari per il servizio dati 3G, da utilizzare con i modelli compatibili di iPad. Come già anticipato, i clienti statunitensi avranno la possibilità di scegliere tra due piani tariffari, senza vincoli di contratto, offerti da AT&T. Con 14,99 dollari al mese si avranno a disposizione 250MB di traffico dati e con 29,99 mensili si otterrà una tariffa flat.

Barnes & Noble porterà il suo eReader su iPad

Barnes & Noble , il più grande rivenditore di libri statunitense, ha annunciato che lancerà una versione per iPad di eReader, il proprio software per la lettura di eBook già disponibile per iPhone e PC/Mac.
Il software permetterà agli utenti di accedere direttamente ad eBookstore, la libreria virtuale gestita da Barnes & Nobles da cui possono essere acquistati più di un milione di eBook, riviste e giornali.

L’ipotesi già circolava ma ora ne abbiamo la certezza: eReader farà concorrenza diretta ad iBooks, il software di Apple che permetterà di accedere all’iBookstore su iPad. Gli utenti che già adesso utilizzano eReader potranno ritrovare sul tablet di Apple tutta la propria libreria virtuale compresi i titoli già acquistati.

Nel frattempo Apple sta mettendo a punto gli ultimi dettagli per l’inaugurazione di iBookstore.

Pink Floyd VS EMI: il giudice dà ragione alla band

La High Court londinese ha dato ragione ai Pink Floyd nella causa che la band ha intentato contro EMI. Il gruppo sosteneva che il contratto discografico in vigore con la propria casa discografica non permettesse la vendita di singoli brani attraverso servizi come iTunes Store o Amazon Mp3 e riteneva insufficienti le royalties derivanti dalle vendite online.

Secondo il giudice Sir Andrew Morritt la clausola di “unbundling” prevista dal contratto fra i Pink Floyd ed EMI impone all’etichetta di “preservare l’integrità artistica degli album” nonostante l’ultimo rinnovo dell’accordo legale risalga a prima dell’avvento dei canali di vendita via Internet. EMI si era difesa sostenendo che l’obbligo di “unbundling” era da considerarsi valido solo per le copie fisiche.