Apple acquisisce il produttore di chip P.A. Semi

di Redazione 10

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Apple ha acquisito per 278 milioni di dollari l’azienda produttrice di chip P.A. Semi. La società inglobata da Apple è stata fondata nel 2003 da Dan Dobberpuhl, ex-progettista della Digital Equipment ed è nota nel settore per la progettazione e produzione di processori ad alta efficienza e bassissimo consumo. L’ipotesi più plausibile circa le ragioni di questa acquisizione è che Apple voglia sviluppare autonomamente un chip per le future versioni di iPhone e iPod.

La notizia della acquisizione viene riportata da Forbes ed Apple non ha voluto commentare in maniera approfondita sulla questione. L’unica dichiarazione è stata quella del portavoce ufficiale Steve Dowling:

Apple acquisisce aziende del settore tecnologico più piccole di tanto in tanto, e solitamente noi non commentiamo circa le nostre intenzioni o i nostri piani“.

La P.A. Semi ha all’attivo la progettazione di un chip a 64 bit super-efficiente che con un consumo di 5-13W @ 2GHz. Difficile credere però che Apple abbia acquisito la compagnia per introdurre un alternativa ad Intel sui Mac. Proprio la P.A. Semi sarebbe dovuta essere la società produttrice dei chip dell’attuale era post-PowerPC, ma alla fine l’azienda di Cupertino scelse di adottare l’architettura x86 e di abbracciare Intel.

E’ facile ipotizzare che Intel ed ARM (attuale produttore dei chip per iPhone) non vedano di buon occhio la mossa di Apple. ARM teme un possibile avvicendamento nella fornitura delle unità di calcolo che vengono montate su iPhone, mentre Intel vorrebbe senza ombra di dubbio portare i nuovi chip Atom (dal consumo di soli 0,8W @ 800MHz) sulle versioni future del device mobile di Cupertino. Ma proprio perché il chip mobile di Intel si prepara ad avere una diffusione notevole –anche Asus lo utilizzerà per una futura versione di eeePC– Apple potrebbe aver intenzione di dotare iPhone di un processore che sia in grado di offrire qualcosa in più, per differenziare ancora un volta il proprio prodotto dalla concorrenza.

Piccola nota di colore: le riunioni preliminari e la firma dell’atto di acquisizione si sono tenute nientemeno che a casa di El Jobso. Fra una seduta di Yoga e una tazza di rooibos Steve, Tony Fadell e Dan Dobberpuhl hanno siglato un accordo che al momento può sembrare una normale transazione fra grandi imprese, ma che potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro di uno dei settori di punta di Apple.

E’ altamente probabile che stasera, durante la conferenza stampa sui risultati finanziari del Q2, verremo a saperne qualcosa di più.

Commenti (10)

  1. scusate, ma secondo me non c’è da dimenticare il fatto che ipod e iphone non sono gli unici dispositivi portatili, ci sono anke i macbook… è possibile che possano centrare anche loro?
    (non sono informato a riguardo quindi posso tranquillamente sbagliare!!)

  2. Beh Giovanni è difficile pensare che Apple dopo aver abbracciato ormai definitivamente l’architettura intel ( visti gli ottimi risultati) possa avere intenzione di tornare indietro ad un era precedente…

    Diciamo che per i MacBook prevale l’essenza di computer, per iPhone e iPod prevale la portabilità, pertanto è difficile pensare che la linea dei laptop possa godere di queste modifiche. Non so come Apple potrebbe gestire ad esempio il ritorno ad un era pre Boot Camp (per far girare windows serve un processore con architettura x86)

    In realtà Apple si trova a fare la stessa scelta di qualche anno fa: passare ad Intel oppure utilizzare i chip di P.A. Semi (sarebbero potuti essere i successori del PPC ma poi la trattativa sfumò e Apple preferì Santa Clara) ?

    Allora Apple scelse Intel perché chiaramente permetteva di ridefinire lo standard stesso del computing made in Cupertino. Oggi invece sembra aver scelto una direzione differente, probabilmente anche per continuare a differenziare sensibilmente iPhone e iPod dalla concorrenza sempre più agguerrita di altri produttori.

    Comunque vedremo cosa ci riserva il futuro :-)

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