Pink Floyd VS EMI: il giudice dà ragione alla band

di Redazione 11

La High Court londinese ha dato ragione ai Pink Floyd nella causa che la band ha intentato contro EMI. Il gruppo sosteneva che il contratto discografico in vigore con la propria casa discografica non permettesse la vendita di singoli brani attraverso servizi come iTunes Store o Amazon Mp3 e riteneva insufficienti le royalties derivanti dalle vendite online.

Secondo il giudice Sir Andrew Morritt la clausola di “unbundling” prevista dal contratto fra i Pink Floyd ed EMI impone all’etichetta di “preservare l’integrità artistica degli album” nonostante l’ultimo rinnovo dell’accordo legale risalga a prima dell’avvento dei canali di vendita via Internet. EMI si era difesa sostenendo che l’obbligo di “unbundling” era da considerarsi valido solo per le copie fisiche.

Il giudice Morrit ha decretato che il contratto fra la EMI e i Pink Floyd impone la vendita delle opere del gruppo nel solo formato “album” e non permette in nessun modo alla casa discografica di distribuire tracce singole senza preventiva ed esplicita approvazione da parte della band.

Anche sulla questione delle royalties hanno avuto ragione i Pink Floyd. Nessun dato al riguardo è stato però diffuso perché EMI ha chiesto e ottenuto di mantenere segreti i numeri per ragioni di concorrenza.

Non è ancora ben chiaro quali saranno le conseguenze pratiche della decisione della Corte. I Pink Floyd potrebbero decidere di rimuovere interamente le proprie opere dai cataloghi di iTunes Store, Amazon Mp3 e altri servizi analoghi, o di rendere disponibile unicamente il download dell’album. Per quanto riguarda iTunes la politica di Apple è quella di imporre la possibilità di scaricare singole canzoni. Appare dunque improbabile che il compromesso della vendita unicamente nel formato album possa essere accettato.

La High Court ha imposto ad EMI di versare alla band 40.000 sterline per le spese legali mentre il risarcimento vero e proprio verrà stabilito più avanti.

[BBC]

Commenti (11)

  1. Beh, effettivamente comprare “The Dark Side Of The Moon” a pezzi è un po’ come volere solo un angolino della Notte Stellata di Van Gogh o come chiedere solo un braccio del David di Michelangelo…. :-)
    Però spero non tolgano il loro catalogo da iTunes..

  2. Sentenza sacrosanta, non si poteva accettare un tale scempio.

  3. Album ,Storico lo definirei (interessante per i miei gusti) sotto il profilo sound una pecca molto molto monotono e troppo uguale avra’ fatto la storia ma a me personalmente trasmette poche emozioni, e la musica serve a questo.(emozioni) congettura personale ….
    Punti di vista non mi attaccate in massa vi prego ma per me va scorporato alla grande . 3 euro per 2 canzoni li spendo per questo album .
    Rispetta chi pensa diverso ,e rispetta chi e’ diverso .
    E di musica nel mio piccolo ,dopo 8 anni di conservatorio al Pianoforte qualcosa o appreso,lo so poco . Vi prego non rispondete ,3000000 di album venduti ,la storia, l’arte tu non capisci ,ecc ecc e solo un pensiero
    saluti

  4. Perdonami se mi permetto anch’io di esprimere un semplice pensiero, ma credo che tu abbia letteralmente buttato via otto anni della tua vita…

  5. grazie per avermelo fatto capire , e ti ringrazio molto ma questo e quello che sento .

  6. sicuramente sbaglio , i depeche per me mi trasmetto di piu.

  7. 9 canzoni ditemi quante sono giuste e sinceramente.su questo album

  8. Vivi di emozioni no di sogni , se no diventi vecchio e molto presto.

  9. Sinceramente non capisco se ci sei o ci fai: io posso anche capire che uno che ascolta i Tokyo Hotel o Britney Spears possa non arrivare a comprendere la vera essenza della musica, ma un “dotto” come te proprio no; o forse sei uno di quegli intellettualoidi che ama criticare per il gusto di farlo, per darsi un tono.

    Chiedi ai Depeche Mode (gruppo che stimo moltissimo peraltro, nda) cosa sarebbe stata la loro musica se non fossero esistiti i Pink Floyd…

  10. Beh dai, ha soltanto detto la sua opinione.
    Se gli piacciono due canzoni soltanto dell’album è un suo giudizio ed è ciò che l’album gli trasmette. Non significa che di musica non ne capisce.

    Ad esempio, dei Pink Floyd io amo moltissimo The Final Cut nonostante non abbia avuto molto successo…

  11. Ma qui non si tratta di gusti: qui si parla di una pietra miliare della storia della musica contemporanea, un disco che ha segnato tutta la produzione successiva non solo a livello artistico, ma anche e soprattutto a livello tecnico (registrazione quadrifonica, audio in multicanale, ecc.); un addetto ai lavori non può misconoscere la grandezza di quest’album, così come non riconoscere l’impossibilità di smebrare un’opera che, per essere goduta appieno, deve essere inequivocabilmente fruita nella sua interezza.

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