iPhone e Nokia, la sfida infinita

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Probabilmente è anche un po’ colpa di tutti noi, blogger e giornalisti, se ogni nuovo telefono di fascia alta viene presentato come “l’antagonista di iPhone“: se dovessimo metterci a contarli tutti, constateremmo che il melafonino di Apple ha lasciato sul campo parecchie vittime illustri in questi primi anni di vita.

Proprio qualche giorno fa, però, ho portato avanti qualche critica ad iPhone prendendo come spunto due tra i brand più attivi per quanto riguarda il mondo degli smarpthone “all-in-one“, ovvero BlackBerry e Nokia. Proprio Nokia è oggetto di due interessanti articoli a firma di due tra le più famose firme internazionali del settore: punti di vista ovviamente diversi quanto interessanti.

Lo streaming su iPhone vìola un brevetto israeliano

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Apple è stata accusata da un’azienda israeliana, Emblaze, di aver violato un brevetto all’interno della tecnologia utilizzata per il live streaming da iPhone e iPod touch. L’azienda israeliana ha dichiarato di aver intrapreso un’azione legale nei confronti della società californiana con l’accusa di violazione di brevetto.

Emblaze si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie per lo streaming di flussi multimediali da circa un decennio ed è stata la prima a svelare la sua tecnologia al pubblico con un live video in broadcast dalla Casa Bianca durante la Pasqua del 1998 (non è quello che si vede nella foto di apertura, ovviamente). Tale tecnologia permette agli utenti di inviare video in diretta (o registrati) ad altri dispositivi, ottimizza il traffico di dati, non richiede server di streaming dedicati e permette uno streaming affidabile anche in presenza di firewall.

iPhone e AT&T: non è più amore. Spunta T-Mobile

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Gli operatori telefonici mobili sono sempre più oggetto di critiche: ognuno di noi, a ragione, desidererebbe tariffe ogni giorno più vantaggiose oltre ad una impeccabile copertura di rete. Purtroppo le nostre speranze saranno difficilmente soddisfatte in prossimo futuro e fa quasi piacere leggere che anche dall’altra parte del mondo le cose non sono poi così diverse.

I clienti di AT&T (il colosso delle telecomunicazioni che mantiene l’esclusiva di iPhone sul suolo americano) si lamentano della scarsa copertura della rete e dei pessimi servizi offerti: una pessima pubblicità che di rimando arriva anche a toccare Apple rischiando così di mettere in cattiva luce il gioiellino iPhone. Probabilmente è a causa di questa notizia che oggi è rimbalzato un inedito rumor: Apple potrebbe affidare iPhone a T-Mobile, altro colosso statunitense delle telecomunicazioni.

La lotta è aperta: ecco cosa può cambiare globalmente se Apple decidesse di aprire il mercato anche a T-Mobile o ad altri operatori americani di telefonia mobile.

iPhone è “vecchio” nell’era degli aggiornamenti in tempo reale

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Più passa il tempo e più mi convinco che Apple sia riuscita a dare un forte scossone al mondo della telefonia mobile proprio grazie ad iPhone: un telefono che, essendo totalmente fuori dalle logiche dei più importanti produttori, è riuscito a colmare il desiderio di novità di ogni appassionato.

Sono ormai passati più di due anni dal suo lancio e, sebbene qualche modifica di design oltre ad altre concettuali, iPhone è rimasto molto simile al suo concetto originario. I big della telefonia mobile, nell’evoluzione necessaria per combattere ad armi pari col melafonino, hanno fatto un passo in più: gli aggiornamenti in tempo reale che iPhone, tramite il sistema “push” ancora da perfezionare, stenta a fornire.

Siamo sicuri che il “concetto iPhone”, così come lo conosciamo, non necessiti di un deciso cambio di rotta? Voi cosa ne pensate?

iPhone 4G, spuntano i primi indizi

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Pandav, sviluppatore dell’applicazione iBART per iPhone, ha fatto sapere a MacRumors che ha riscontrato l’utilizzo della loro applicazione da parte di un modello di iPhone non ancora in commercio. Visto che Apple ha sede in California, è ragionevole iniziare lo sviluppo di un nuovo modello di iPhone testando un’applicazione che fornisce informazioni riguardo il servizio di trasporti pubblici di San Francisco. Non c’è da stupirsi sulle tempistiche visto che da ormai qualche anno, Apple inizia lo sviluppo del nuovo iPhone in questo periodo dell’anno per poi presentarlo al grande pubblico durante l’estate successiva; da questo punto di vista sembrerebbe che non ci siano ritardi sulla tabella di marcia.

Una notizia più interessante riguarda il codice identificativo con il quale viene identificato quello che potrebbe essere il prossimo iPhone di Apple; dopo aver attribuito l’etichetta 1,1 al primo iPhone, 1,2 a iPhone 3G e 2,1 ad iPhone 3GS, iPhone 4G (chiamiamolo così per il momento) dovrebbe essere contraddistinto dal codice 3,1.

Niente Flash su iPhone? Ci pensa Microsoft Silverlight

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No, non stiamo parlando di eroi dei fumetti. In questo caso, si parla della tecnologia sviluppata da Microsoft, per fare concorrenza a Flash di Adobe, per la visualizzazione di contenuti video nelle pagine web. Per colpa di Apple o meno, Adobe non è riuscita fino ad ora a sviluppare una versione light del suo plugin da integrare nel browser del melafonino. E la mancanza di Flash mentre si girovaga sul web si fa sempre sentire soprattutto se si naviga su siti che offrono contenuti multimediali.

A fornire una valida alternativa potrebbe essere Microsoft, avversario storico di Apple. Microsoft starebbe lavorando insieme ad Apple, o per lo meno comunicando (dato che Microsoft sta sviluppando il progetto, mentre Apple “detta” le condizioni), per il porting di Silverlight su iPhone. D’altra parte, non sembra che Apple stia cambiando qualcosa sulla sua piattaforma, né tanto meno il modo con il quale essa interagisce con i web server.

BlackBerry Curve batte iPhone nelle vendite in USA

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iPhone è certamente uno tra gli smartphone più desiderati e più acquistati sia nel mondo che negli Stati Uniti, il mercato di riferimento per Apple. Negli USA, però, i risultati commerciali del terzo quarto del 2009 rivelano una brutta sorpresa per Apple: iPhone non è più lo smartphone più venduto sul suolo americano. È la serie Curve di BlackBerry ad aver “detronizzato il re iPhone”.

Molte sono le possibili motivazioni di questo sorpasso e a breve ne affronteremo alcune. Sicuramente il secondo posto non è un cattivo risultato ma a Cupertino non saranno sicuramente contenti: Apple ha bisogno di trovare nuove strade per promuovere il proprio device. Va bene avere 100000 applicazioni, va bene che iPhone è un prodotto rivoluzionario e vanno benissimo le strategie commerciali che lo hanno portato nell’olimpo della telefonia mobile: potrebbe essere utile aprire il mercato USA a più operatori e aggiungere anche un pizzico di “normalissimo  marketing” con qualche offerta speciale.

iPhone venduto da Tesco in UK

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Tesco, grande catena di supermercati del Regno Unito dovrebbe iniziare presto la vendita di iPhone al pubblico. Sotto questo nuovo affare potrebbe esserci lo zampino di O2, uno dei maggiori gestori di telefonia mobile inglesi. Dopo il recente ingresso di Orange come concorrente per la vendita del melafonino, al quale ha risposto con la vendita di iPhone sbloccati di fabbrica (come quelli italiani per intenderci, senza sim-lock e utilizzabili pertanto con qualunque sim-card), O2 punta alla grande distribuzione; vi starete chiedendo cosa c’entri Tesco con la sfida tra Orange e O2.

iPhone OS: suo il 50% del traffico internet grazie alle App?

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Secondo i dati forniti da AdMob (link al file PDF), iPhone e iPod touch nel mese di ottobre hanno generato circa il 50% del traffico internet tra gli smartphone. Un dato impressionante, un dato che non può (e forse nemmeno “deve”) passare inosservato: si è realizzato dunque il sogno di Apple, ovvero quello di mettere tra le mani dei propri utenti un device portatile che sia realmente “internet friendly“.

Relativamente agli Stati Uniti, la percentuale di traffico internet generata da iPhone e iPod touch è ancora maggiore: il 55% del traffico internet generato tra gli smartphones. iPhone OS riesce così a battere in maniera schiacciante tutti i più agguerriti competitor come i devices con sistema operativo Android e tutta la gamma dei BlackBerry. Nokia, invece, tiene salda la propria quota nei mercati asiatici Nokia ottenendo uno straordinario 90%.

Analizzando bene le statistiche, però, ci si accorge che non si tratta solo di “puro traffico internet” ottenuto tramite la navigazione attraverso i siti web.

Un worm mette in pericolo gli iPhone jailbroken

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iBotnet.A è il nome del nuovo worm malevolo che da qualche giorno sta cercando di diffondersi tra gli iPhone jailbroken. Per chi non ne fosse a conoscenza, la tecnica del Jailbreak (ovvero “far uscire iPhone dalla prigionia di Apple”) consiste nel modificare il proprio iPhone potendo così estenderne le funzionalità. Il rovescio della medaglia è che così iPhone diventa più vulnerabile agli attacchi esterni.

Tralasciando il discorso interminabile se sia giusto o meno e se sia conveniente usufruire di tale firmware custom, tutti coloro che hanno deciso di rimanere fedeli alla politica Apple e al suo software possono dormire sonni tranquilli. Come conferma Natalie Harrison, portavoce Apple, “Il worm affligge solo un ristretto numero di utenti iPhone che hanno sbloccato i loro iPhone e li hanno manomessi con software non autorizzato. Come abbiamo già detto in precedenza, la maggior parte dei clienti non effettua il Jailbreak sui loro iPhone, per un buon motivo. Queste tecniche non solo violano la garanzia, ma sono causa di maggior instabilità e minor affidabilità per gli iPhone”.

iPhone genera il 50% del traffico pubblicitario su smartphone

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Dopo le recenti statistiche di Gartner riguardo la crescente diffusione di iPhone nel mercato degli smartphone, da AdMob arrivano nuovi dati da analizzare. In questo caso, oggetto dell’indagine è la quantità di traffico dati generato dagli smartphone più gettonati.

Secondo il rapporto mensile stilato da AdMob, società specializzata nella diffusione di pubblicità (in gergo ad, da advertisement) su dispositivi cellulari e recentemente acquisita da Google per 750 milioni di dollari, il cellulare di Apple è autore di circa il 55% del traffico pubblicitario generato dagli smartphone negli Stati Uniti e nel Regno Unito, seguito da Android (con il 20%), RIM (con il 12%) e webOS di Palm (con il 5%); il resto della torta è divisa tra altri dispositivi in modo non rilevante.

iPhone e TIM: ecco la tariffa “low cost”

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Con gran sorpresa del sottoscritto, ma anche con quella di tutti gli “addetti ai lavori”, da oggi TIM propone una nuova tariffa abbonamento “low cost” dopo quello che proprio ieri abbiamo definito un suicidio commerciale. Le tariffe in abbonamento per iPhone di TIM sono ultimamente in continua evoluzione e accogliamo di buon grado questa nuova proposta “low cost” che, a fronte di un canone mensile di 29 euro, propone 200 minuti di telefonate ed il solito bundle di traffico dati pari ad  1 GB.

Dopo quello che ora può definirsi un “tentato suicidio commerciale“, il primo operatore italiano di telefonia mobile ora consente a più fasce di mercato l’accesso ad iPhone in abbonamento. Non me ne vogliate ma ora il paragone con la tariffa Zero6 Top di 3Italia è ancora più a sfavore di TIM.

I chip di Qualcomm sul prossimo iPhone?

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Il CEO di Qualcomm, Paul Jacobs, in un’intervista di Bloomberg Television si è detto fiducioso circa la possibilità che in futuro i chip prodotti dall’azienda vengano implementati su iPhone. La notizia non avrebbe una gran rilevanza se non fosse per il fatto che la Qualcomm è l’azienda che ha sviluppato la tecnologia CDMA2000, utilizzata negli Stati Uniti da Verizon e Sprint, ma non da AT&T. L’ipotesi di un iPhone dotato di chip Qualcomm fa il paio con la possibilità che Apple ponga fine al contratto di esclusiva che lega il melafonino al carrier AT&T, sogno proibito di una buona parte dell’utenza iPhone americana.

iPhone, via libera dalla Corea del Sud

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iPhone è già disponibile in 89 paesi nel mondo; dalla prossima settimana dovrebbero diventare 90. Nella giornata di ieri, infatti, l’autorità per le telecomunicazioni del governo Sud Coreano ha concesso ad Apple una licenza commerciale che le permetterà di distribuire iPhone e i relativi servizi nel proprio territorio come dichiarato da Oh Sang-jin, direttore della sezione per la difesa della privacy e dell’etica della Korea Communications Commission.

A quanto pare, non è stato semplice ottenere una licenza di questo tipo a “causa” dei servizi offerti dalle applicazioni native installate sugli iPhone; in Sud Corea è necessario ottenere l’autorizzazione del governo per poter fornire i cosiddetti servizi di geo-localizzazione, come le mappe.

iPhone, TIM e Vodafone in “il suicidio commerciale”

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Ammesso che le strategie aziendali sono comprensibili solo dai grandi manager e noi consumatori, in qualità di “spettatori paganti”, dobbiamo pagare rispettosamente il biglietto possibilmente senza porci troppe domande, mi chiedo: non è che TIM e Vodafone abbiano deciso, così da un giorno all’altro, di provare a vendere meno iPhone possibili?

Il pensiero nasce dopo aver osservato le tariffe per iPhone proposte dalle “due sorelle” delle telecomunicazioni mobili in Italia. A parte il fatto che le modifiche alle offerte, tra l’altro sempre più simili, avvengono quasi in contemporanea, mi chiedo come possano pensare di poter vendere iPhone 3GS in abbonamento a partire da 50 euro al mese.

iPhone venduto sbloccato con O2 in UK: è ufficiale

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Come segnalano i ragazzi di iPhoner.it, è ormai realtà quanto scritto qualche giorno fa: iPhone è venduto sbloccato da O2 anche nel Regno Unito. La situazione per i sudditi di “sua Maestà” è sostanzialmente diversa da quanto avviene in Italia perché è l’operatore stesso a svolgere le “pratiche di sblocco” al posto di Apple e non tutti possono godere immediatamente della novità.

L’arrivo della concorrenza in UK per quanto riguarda iPhone, venduto ora anche con Orange, ha spinto O2 ad offrire quella feature in più: è quindi possibile utilizzare  iPhone 3GS anche con una scheda sim diversa ma non da subito.

Vimeo per iPhone è realtà

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Aggiungiamo pure Vimeo alla lista dei siti che offrono contenuti video compatibili con iPhone e iPod touch: da ieri, infatti, è possibile accedere alla versione “H.264” dei video presenti sul portale. Vimeo, il primo sito ad offrire alla propria utenza la possibilità di caricare contenuti in HD, segue le orme di altri “grandi nomi” del settore come YouTube, Ustream e Stickcam.

Il titolo parla di versione per iPhone: in realtà Vimeo ha inaugurato la sezione mobile del proprio sito che ovviamente offre una particolare interfaccia per gli utenti iPhone dato che, studi alla mano, sono quelli che accedono maggiormente ai contenuti video in mobilità. La compatibilità di Vimeo per le “piattaforme mobile” segna un deciso punto di svolta per chi vuole offrire contenuti video nel proprio sito web, facendo così partire una rivalità più marcata con il celeberrimo YouTube.

Gartner: Apple detiene il 17% del mercato mondiale smartphone

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iPhone continua la sua scalata per la conquista del mercato degli smartphone. Dai dati forniti da una recente analisi condotta dagli esperti di Gartner, il melafonino appare più in forma che mai. Dopo la recente notizia secondo la quale Apple batterebbe Nokia nei profitti, sembra essere iniziata una nuova fase di espansione nelle vendite di iPhone. La tendenza di acquisti sempre maggiori nel Regno Unito sembra essere una costante in tutto il globo.

iPhone e sicurezza: altri worm sempre più agguerriti

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Mai mi sarei aspettato, nel giro di una manciata di giorni, di assistere all’invasione di cattivissimi “worm” affamati di iPhone. Ne abbiamo viste di tutti i tipi: dal worm che chiede gentilmente un riscatto per smettere di infestare il proprio iPhone a quello che mette come sfondo il faccione sorridente di Rick Astley (ringrazio ancora tutti coloro che nell’articolo “ikee, il “worm” che attacca gli iPhone con Jailbreak” mi hanno permesso di associare un volto ad una famosa canzone).

Il nuovo worm arrivato agli onori della cronaca è ancora più cattivo dei precedenti. Non chiede soldi e non imposta facce simpatiche ma legge i nostri dati personali permettendo così ad un hacker malintenzionato (sempre più brutto e cattivo dunque) di appropriarsi delle foto che abbiamo scattato in vacanza. A parlare, questa volta, è addirittura Intego.

Apple batte Nokia nei profitti

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Titolo ad effetto, lo ammetto, ma non poteva essere diverso per via della notizia e dei commenti che hanno dato uno scossone al mondo della telefonia mobile e non solo. Forse sarebbe stato meglio “iPhone fa guadagnare ad Apple più profitti dell’intera gamma di Nokia fatta da decine di  modelli, alcuni dei quali sul mercato da più di 2 anni” ma capite anche voi che sarebbe stato un titolo improponibile per la sua lunghezza.

La notizia, nella sua semplicità, ha una potenza incredibile: iPhone ha generato circa 1,6 miliardi di dollari di profitti nel Q3 del 2009 mentre Nokia ha segnato un “misero” risultato di 1,1 miliardi di dollari. Ho letto molti commenti a riguardo e l’informazione che è passata vuole Apple ormai nell’olimpo dei produttori di telefoni cellulari e allo stesso tempo “il signor Nokia” a chiedere i centesimini fuori dal supermercato. La realtà, invece, è un po’ diversa.

ikee, il “worm” che attacca gli iPhone con Jailbreak

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Se il vostro fido iPhone ha come sfondo l’immagine proposta qui sopra, le possibili motivazioni sono due. O siete fan sfegatati di Rick Astley (cantante inglese di cui ho scoperto oggi l’esistenza) oppure possedete un iPhone con applicato il Jailbreak, vi trovate in Australia e vi state chiedendo di chi diavolo sia la faccia sorridente che è magicamente apparsa come sfondo nel vostro iPhone.

Scherzi a parte, il Mac Web è impegnato, sin dalle prime ore di oggi, nelle discussioni riguardanti “ikee“, ovvero il primo “worm per iPhone” che è in grado di insediarsi solo nei dispositivi Jailbroken (immaginiamo i sorrisini del tipo “io te l’avevo detto” stampati sul volto dei vertici di Cupertino).

Il primo “worm per iPhone Jailbroken” è un problema reale di cui iniziare a preoccuparsi oppure siamo nell’allarmismo insensato?

iPhone venduto sbloccato presto anche in UK

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Colpo di scena incredibile per quanto riguarda iPhone 3GS in UK: anche i sudditi della regina Elisabetta potranno, tra non molto tempo, avere tra le mani un iPhone sbloccato di fabbrica. Questa è stata la dichiarazione del capo di O2, il gruppo telefonico che ancora per poco ha l’esclusiva della vendita di iPhone in Inghilterra.

Martedì 10 novembre il mercato inglese di iPhone era già pronto ad una prima rivoluzione, ovvero la vendita del melafonino presso i negozi Orange. L’annuncio di O2, ovvero quello di vendere iPhone 3GS sbloccati di fabbrica proprio a partire dal 10 novembre, è stato appositamente studiato: bisogna ora aspettare l’eventuale contromossa di Orange.

Attenzione però: Matthew Key, “grande capo” di O2, parla solo di iPhone sotto contratto biennale e non di quelli venduti con la formula denominata “pay as you go“, ovvero la nostra ricaricabile.