iPad, 95% di share nel mercato tablet

Se dici Tablet dici iPad, o quasi. E’ quanto sostiene uno studio pubblicato da Strategy Analytics secondo il quale, dei 4,4 milioni di tablet venduti nel corso del terzo trimestre solare del 2010, il 95% sono iPad. I maggiori competitor attuali, basati su Android, hanno fatto parecchio parlare ma nel corso dei mesi estivi hanno contato solo per il 2,3% delle vendite. Il restante 2.7% è appannaggio dei prodotti Windows, nonostante “tablet” dotati di questo o quel sistema operativo Microsoft vengano prodotti da anni.

Sono ovviamente dati parziali, che riflettono per altro il fatto che alcuni dei maggiori concorrenti del tablet di Cupertino non erano ancora in commercio durante i mesi estivi (si pensi al Galaxy Tab, o al futuro Playbook di RIM). Ciò non toglie che la tendenza è chiara e che fino ad ora la concorrenza non è riuscita ad emulare il successo del prodotto di Apple.

iPad in gran forma, netbook in crisi?

Come riportato da AppleInsider, nella giornata di ieri sono stati pubblicati i risultati di un’indagine condotta da ChangeWave a proposito del crescente successo di iPad, che continua ad accumulare sempre più consensi.

Dai dati è emerso che la domanda per i netbook a basso costo continua a rimanere limitata, mentre il tablet prodotto dall’azienda di Cupertino è sempre più in voga tra gli utenti del settore. Nonostante gli sforzi di altri vendor come Samsung e RIM di produrre un dispositivo che possa interrompere il trend, iPad è comunque il tablet più desiderato al momento.

Apple rilascia iOS 4.2 Golden Master agli sviluppatori

Secondo quanto apprendiamo da AppleInsider, Apple ha da poco rilasciato agli sviluppatori la versione Golden Master di iOS 4.2 (build 8C134) che eseguirà su iPhone, iPad e iPod touch.

E’ possibile, quindi, pensare che il rilascio al grande pubblico non sia poi così lontano, soprattutto se si pensa che Steve Jobs, presentandolo a settembre, lo aveva previsto per il mese di novembre.

Larry e Sergey volevano Steve Jobs come CEO di Google

Sergey Brin e Larry Page, i due co-fondatori di Google, avevano pensato a Steve Jobs come CEO di Google quando erano alla ricerca di un Chief Operating Officer per l’azienda nel 2001. Lo rivela un nuovo episodio di Game Changers, la serie di documentari di Bloomberg TV dedicata ai grandi innovatori della Silicon Valley di cui avevamo già parlato in occasione della puntata dedicata a Steve Jobs.

All’inizio del decennio, su pressione dei venture capitalist che allora gestivano gli investimenti, Sergey e Larry si erano messi a cercare qualcuno che potesse gestire a dovere un’azienda che non voleva smettere di crescere. In quel periodo i loro viaggi a Cupertino erano routine.

iUseMac, 9 applicazioni (+1) per Mac a 26,65 €

Si può vedere quanto si sia incrementato l’interesse del pubblico per i prodotti Apple, non solo per via dei dispositivi mobili, ma anche seguendo il fiorire di nuovi bundle di applicazioni offerte a prezzi interessanti. Ora è la volta dei ragazzi di Italiamac, che hanno organizzato questa iniziativa in collaborazione con iUseMac: offrire nove applicazioni per Mac OS X più un’applicazione segreta che verrà svelata successivamente, ad una frazione del prezzo originale.

Come se questo non bastasse, per chi si iscrive alla newsletter ci sono altre due applicazioni scaricabili gratuitamente, senza alcun obbligo di acquisto. Ma vediamo insieme in dettaglio come si compone questa offerta.

Apple denuncia Motorola per violazione di brevetti sul Multi-Touch

Lo scorso 6 ottobre Motorola ha sporto due denunce a carico di Apple per la violazione di 18 brevetti relativi a tecnologie dell’ambito mobile. Venerdì scorso, come da copione, Apple ha contrattaccato con un altro paio di cause legali depositate presso la Corte Distrettuale del Wisconsin Occidentale: una verso Motorola Inc., l’altra verso Motorola Mobility, la sotto-azienda del gruppo responsabile dei primi procedimenti contro Cupertino.

I brevetti di cui Apple contesta la violazione da parte dell’azienda di Schaumburg, Illinois, sono sei e riguardano tutti la tecnologia Multi-Touch. Falliti i probabili tentativi di mediazione iniziale fra gli uffici legali, insomma, Apple si affida ora ad una risposta basata sulla sua proprietà intellettuale più forte.

Apple Store online e App Store sbarcano in Cina

Come riportato da AppleInsider, nella giornata di ieri è stato aperto l’Apple Store online anche per la Cina, insieme ad una versione di App Store in lingua cinese.

L’azienda di Cupertino, quindi, si lancia ad ali spiegate nel mercato dell’estremo oriente, uno dei più cospicui e redditizi del momento. L’intenzione è quella di rafforzare la presenza nel mercato chinese, nel quale sono già presenti quattro punti vendita al dettaglio.

Apple e Unisys per sfondare nell’industria e nel governo USA

In base a quanto riportato in un articolo di Bloomberg, Apple sta cerando di estendere il proprio mercato nel settore industriale e presso le agenzie governative degli Stati Uniti.

Per raggiungere lo scopo Steve Jobs ha incaricato Unisys Corp., azienda che fornirà la manutenzione ed altri servizi a tutte le aziende e gli organi amministrativi che decideranno di acquistare i prodotti dell’azienda di Cupertino.

Apple OPEX: il capolavoro di Tim Cook

Gli analisti finanziari, dopo l’annuncio dei risultati fiscali del Q4 10, si sono concentrati come sempre sul calo del margine lordo (che per altro il CFO Oppeneheimer a luglio aveva già preannunciato), tanto che l’ostinata attenzione a questo indicatore è uno dei fattori che potrebbe aver contribuito alla reazione non positiva dei mercati ad un trimestre con risultati stellari.

Horace Dediu, analista Apple non affiliato a nessuna firm, già assurto a nuovo campione dell’analisi Apple indipendente visto il suo invidiabile storico di previsioni azzeccate, ha stilato un nuovo grafico che mette invece in evidenza un altro aspetto che i suoi colleghi più blasonati sembrano lasciare colpevolmente da parte. La percentuale sul fatturato delle OPEX di Apple, vale a dire le spese operative, si è abbassata con il crescere dei profitti.

Google e Apple contro Paul Allen

Qualche tempo fa il co-fondatore di Microsoft Paul Allen ha denunciato 11 grandi aziende della Silicon Valley per la presunta violazione di alcuni brevetti software concessi circa una decina di anni fa ad una sua azienda. Fra di esse anche Facebook, YouTube, AOL, Google e Apple. I patent contestati sono abbastanza generici e Mark Lemley, docente della Stanford University intervistato dal WSJ per un pezzo sulla serie di denunce, non aveva esitato ad assimilare l’azione legale di Allen ad un vero e proprio caso di patent trolling.

La prima delle aziende chiamate in causa a rispondere per le rime ad Allen è stata Google, che lo scorso 18 ottobre ha chiesto alla corte di lasciar cadere le accuse. Adesso si è unita anche Apple con una richiesta di archiviazione depositata il 21 di questo mese.

Apple non installa Flash sui nuovi Mac, ecco perché

Durante la conference call per l’annuncio dei risultati fiscali di lunedì scorso, ad una domanda di Gene Munster su Adobe Flash, Steve Jobs ha risposto: “Memoria flash? Noi andiamo pazzi per la memoria flash”. In quel momento non lo si poteva sapere ma era una velata anticipazione di quello che sarebbe stato presentato di lì a due giorni, vale a dire il nuovo MacBook Air che abbandona l’hard disk tradizionale in favore di una memoria a stato solido integrata.

Per un flash che arriva, ce n’è un altro che non è più benvenuto. Apple ha confermato che Flash Player d’ora in avanti non sarà installato di default sui nuovi Mac. I primi computer a rispecchiare la novità sono proprio i MacBook Air, ma una volta esaurite le scorte già pronte anche tutti gli altri modelli non avranno il plugin di Adobe installato di default.

Quale sarà il destino di Java su Mac OS X?

Dopo l’evento di ieri, tra le altre cose, Apple ha rilasciato un aggiornamento di Java per Mac OS X 10.5 e 10.6 che offre dei miglioramenti dal punto di vista dell’affidabilità, della sicurezza e della compatibilità.

Un concetto espresso nelle note di rilascio fa però sorgere qualche dubbio sul destino della piattaforma Java all’interno dei futuri sistemi operativi dell’azienda di Cupertino. Come si può leggere nel documento, “A partire dalla release di Java per Mac OS X 10.6 Update 3, la versione di Java che è offerta da Apple, e che è inclusa in Mac OS X, è deprecata. Questo vuol dire che l’ambiente di supporto a runtime prodotto da Apple non sarà mantenuto allo stesso livello e che potrebbe essere rimosso nelle future versioni di Mac OS X”.

Facetime per Mac: videochiamata con iPhone 4 e iPod touch

I rumors degli ultimi mesi lo avevano predetto: Facetime per Mac è ora realtà. Sarà rilasciata oggi una prima beta release di Facetime per Mac, un’innovazione che permetterà ai milioni di possessori di un Mac di mettersi in contatto in maniera diversa con i 19 milioni di possessori di iDevices abilitati a Facetime.

Back To The Mac, video streaming live

Apple fornirà il video streaming live dell’evento di oggi. La diretta inizierà su www.apple.com alle 10 a.m. ora del Pacifico, le 19 in Italia, e sarà visibile su tutti i dispositivi iOS o con Safari su Mac OS X 10.6. A renderlo noto è un media alert diramato via email pochi minuti fa da Apple, mentre negli Stati Uniti giornalisti e blogger probabilmente ancora dormono (in California sono circa le sei di mattina).

Qui su TheAppleLounge seguiremo l’evento come sempre e già durante la diretta troverete  i primi articoli sulle novità presentate. Se siete curiosi di scoprire che cosa ci aspetta, ci sono già indizi abbastanza sicuri su quello che verrà introdotto oggi.

Jobs: mai un iPad da 7″. Appunti dalla conference call

Steve Jobs era presente alla conference call per l’annuncio dei risultati fiscali del Q4 2010 che si è tenuta poco fa a Cupertino (ancora ascoltabile interamente da questa pagina) e dato un po’ di brio ad un evento comandato solitamente dominato dalla noia istituzionale tipica delle chiamate in teleconferenza di argomento finanziario.

El Jobso ne aveva una per tutti: da RIM, per cui ha reiterato la punzecchiatura già anticipata nel comunicato ufficiale, a Google, che con Android punta a vendere la propria openness quando tutto ciò che ottiene è una frammentazione hardware che va a discapito degli utenti. Il CEO ha poi approfittato dell’occasione per dire con fermezza che un iPad da 7″ non è un’opzione e che la concorrenza che ha scelto questo formato ha imboccato un vicolo cieco.

Sorpresa Apple TV: della nuova versione dell’hobby di Apple sarebbero state già vendute 250.000 unità.

iPad disponibile negli AT&T e Verizon Store dal 28 ottobre

iPad + MiFi, Verizon celebra il matrimonio. Photo: Tested

Apple continua ad ampliare i canali di vendita dell’iPad in vista della stagione delle compere natalizie. Dopo il lancio nei mega-store della catena Target, dove il Tablet è disponibile dai primi di ottobre, ieri l’azienda di Cupertino ha annunciato che l’iPad verrà venduto dal 28 ottobre anche presso i punti vendita di AT&T e, udite udite, Verizon.

Se ci si poteva aspettare un allargamento della partnership fra Apple e l’operatore AT&T, che per altro avrà disponibili solamente iPad Wi-Fi+3G, arriva abbastanza inaspettato l’annuncio di un accordo di vendita anche con il carrier concorrente. La notizia ha un discreto peso soprattutto nell’ottica di un avvicinamento fra la Mela e Verizon, che secondo le indiscrezioni recentemente pubblicate da WSJ e New York Times nel 2011 potrebbe finalmente offrire l’iPhone (in versione CDMA) ai propri clienti.

Foxconn conferma l’aumento dei costi di produzione

Nella giornata odierna, l’azienda taiwanese Foxconn ha confermato i recenti rumor a proposito di un eventuale aumento dei costi di produzione. Come aveva riportato Reuters, a questo punto in maniera corretta, l’azienda del gruppo Hon Hai stava valutando di proporre un aumento dei prezzi a clienti del calibro di Nokia, Microsoft, Sony Ericsson ed Apple (come anticipato in questo post).

La conferma ufficiale arriva proprio da un portavoce dell’azienda che ha sottolineato come “molti clienti abbiano già accettano le nuove condizioni” e che le trattative andranno comunque avanti con le aziende che non sono ancora d’accordo.

Foxconn aumenterà i costi di produzione?

Il gruppo Hon Hai, di cui fa parte il noto produttore elettronico Taiwanese Foxconn, continua ad essere protagonista delle headlines dei media che si occupano di tecnologia. Secondo quanto scrive Reuters citando l’analista finanziario di CitiBank Chang Kaiwei, l’azienda sarebbe pronta ad aumentare i propri prezzi per una serie di importanti clienti, quali Nokia, Microsoft, Sony Ericsson e ovviamente Apple.

Il report va preso decisamente con le molle visto che l’agenzia di stampa non cita direttamente la fonte di CitiBank bensì una testata Taiwanese che per prima ha pubblicato l’indiscrezione. Difficile capire quindi di quale entità possa essere l’aumento e se si rifletterà sul costo finale dei prodotti delle aziende interessate.