
Le vendite dei Mac hanno superato la soglia psicologica (per Apple) dei cinque milioni di unità. Molto è dovuto al successo riscosso dal computer portatile in versione “sottiletta” dell’azienda attualmente guidata da Tim Cook. Fin dalla sua presentazione nell’ormai lontano 2008, il MacBook Air non ha fatto altro che guadagnare consensi sia tra i veterani del mondo Mac sia tra gli utenti legati ad altri marchi e sistemi operativi.
Fin dalla sua nascita il cuore dei MacBook Air è stato sempre marchiato Intel, ma con l’evoluzione dei processori ARM, motore di molti iDevice, in tanti hanno iniziato ad avanzare ipotesi riguardo all’adozione di questo tipo di CPU all’interno anche del computer più portatile di sempre. Ora una risposta è arrivata.
Steve Jobs è stato spesso criticato, sia quando era ancora in vita sia dopo la sua morte, per lo scarso interesse che ha sempre nutrito verso la beneficienza e la filantropia. Nella visione del mondo dell’americano medio, e soprattutto dei media americani, il successo e la ricchezza devono essere controbilanciati da una “restituzione” alla società di parte della propria ricchezza. Un meccanismo che, per quanto generalmente lodevole, spesso sfocia nell’ipocrisia o nella spettacolarizzazione della beneficienza, soprattutto da parte dei personaggi dello show business.



Il nuovo CEO di Apple Tim Cook questa mattina ha inviato una lettera ai dipendenti Apple in cui parla del suo nuovo ruolo e rassicura tutti: Apple non cambierà. Nell’email, che non è stata divulgata pubblicamente ma è giunta
Quel giorno, quello in cui Steve Jobs ha dato le proprie dimissioni, è arrivato. Tutti, più o meno,
