Tim Cook è il CEO giusto per Apple?

di Redazione 11

La giornata di ieri, probabilmente, sarà la data dell’anno (o forse del decennio) per il mondo Apple. Le dimissioni di Steve Jobs, CEO e co-fondatore dell’azienda, costretto quasi sicuramente ad abdicare a causa delle sue serie condizioni salute. Il pomeriggio americano è stato sconvolto da questa notizia, quasi come un fulmine a ciel sereno. Ovunque, su Twitter, Facebook e i più famosi giornali/blog è apparsa la notizia.

Tim Cook, che era stato nominato CEO ad-interim per il periodo di assenza di Steve Jobs, sarà il nuovo amministratore delegato dell’azienda di Cupertino e dovrà fare i conti tutti i giorni con l’inevitabile ombra della gestione Jobs. Non sarà di certo facile, ma secondo il Consiglio di Amministrazione (e lo stesso Steve Jobs, che lo ha indicato come suo successore), Cook ha tutte le carte in regola per svolgere questo ruolo e per dare inizio ad una nuova era.

Come sostiene Art Levinson, membro del Consiglio, “Il Consiglio è assolutamente sicuro che Tim sia la persona giusta per essere il prossimo CEO. I suoi 13 anni di lavoro presso Apple sono stati caratterizzati da ottime performance ed ha dimostrato un grande talento e un buone capacità decisionali in qualunque cosa faccia”.

Dal punto di vista formativo, sappiamo che Cook (nato in Alabama) ha frequentato la Auburn University dove ha ottenuto la laurea in Ingegneria Industriale. Successivamente ha frequentato la Duke University dove ha ottenuto il suo Master of Business Administration nel 1988. Esattamente Dieci anni dopo è entrato a far parte dell’azienda di Cupertino, dopo aver lavorato per Compaq e IBM.

Jobs decise di assumere Cook dopo essere stato positivamente colpito per il suo “comportamento imperturbabile”, come raccontò un addetto all’assunzione del personale dopo aver assistito ad un colloquio tra i due.

Come magra consolazione, sappiamo inoltre che Jobs non uscirà definitivamente di scena. Il Consiglio, infatti, ha accolto la sua richiesta di essere “Presidente del Consiglio, direttore ed impiegato presso Apple“, ruolo che permetterà all’instancabile Steve di continuare ad influenzare le strategie della sua amata azienda. Gli auguriamo che possa farlo ancora a lungo.

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Commenti (11)

  1. Refuso: IMB invece che IBM

    :-) pubblicate alle 5 di mattina? Instancabili :-)

  2. Il tempo ce lo dirà. L’importante è non fare gli stessi sbagli del passato.

  3. Apple non è diventata quello ch’è solo grazie a Jobs, sicuramente ha cambiando il mondo… ma senza le menti dell’organico Apple tutto questo non sarebbe potuto succedere.

    Cambiare aria non fa mai male; vediamo cosa succede!

  4. Apple può contare su una lunga esperienza sul fronte successi e insuccessi, i dirigenti attuali sapranno portare avanti Apple nel post Jobs.
    La vera Apple e’ fatta di molte persone che lavorano duramente e con profitto. La componente Jobs rappresenta l’aspetto emotivo per noi utenti affezionati.
    Ma in Apple resta ancora una carta da giocare per colmare la eventuale scomparsa di Jobs, ed e’ Woz.
    Vedo bene Tim a dirigere con il polso e Woz a supporto. Poche aziende hanno avuto questa fortuna.
    Auguri Jobs!

  5. @ multigraphic:
    Woz è fuori da apple da ormai così tanto tempo che o ne farebbe una rivoluzione (non necessariamente positiva) o ne verrebbe travolto.
    L’apple di oggi (ma anche quella del 2000) ha poco a che vedere con quella del Woz.
    E’ un peccato se Jobs non riuscirà a dare più il proprio apporto, perchè con tutti i pro e i contro era una delle poche figure del settore capace di dare un’impronta al proprio lavoro e a quello di tutti i suoi collaboratori, senza ridursi ad un “seguiamo gli altri” come troppo spesso si vede.
    Tim mi sembra una persona in gamba dal punto di vista manageriale, ma apple ha funzionato quando a questa è stata accompagnata anche la “visione” tecnologica (e non solo) dei prodotti, cosa che Cook non credo abbia quindi dovrà essere capace (con l’aiuto di Jobs?) di scegliere le persone giuste ad affiancarlo e soprattutto dare loro credito e carta bianca quando necessario.

    Jobs ? Beh Jobs è un grande allenatore-ds, capace di guidare con pugno di ferro e di ottenere il massimo da tutti, e allo stesso tempo scoprire e coltivare talenti e idee, mancherà moltissimo.

  6. Sapere che lo zio avrà comunque compiti in Apple mi rincuora. Di primo impatto ho temuto che le sue dimissioni avessero a che fare con la sua prematura scomparsa… È bello sapere che non è così e che sta “bene”.

  7. Woz è la testa senza la quale Apple non sarebbe mai nata.

    Tutto questo mi sembra solo gossip ragazzi, Apple non è Jobs.

    Dire cosa cambierebbe o cosa sarebbe meglio mettendo due nomi come se davvero capissimo qualcosa dell’organico Apple è sciocco, dai su, siamo seri…

    … buona pensione per Jobs, personaggio storico, vediamo cosa succederà adesso sperando non vada tutto in rovina.

    Posto che nel tempo già molto è cambiato e anzi, la Mela è nata con uno spirito e adesso siamo nell’esatto opposto.

  8. bah senza jobs il woz neanche l’avrebbe fatta nascere apple… e’ stata una fortunatissima contingenza che quei due si conoscessero… e la visione del futuro di jobs è ineludibile dal successo di apple, basta vedere cosa era nextstep nel 1989 e dove erano windows e macintosh in quel preciso periodo storico.

  9. ** wrote:

    bah senza jobs il woz neanche l’avrebbe fatta nascere apple… e’ stata una fortunatissima contingenza che quei due si conoscessero… e la visione del futuro di jobs è ineludibile dal successo di apple, basta vedere cosa era nextstep nel 1989 e dove erano windows e macintosh in quel preciso periodo storico.

    Sì infatti quoto in pieno. Basta pensare che:
    1) il Woz aveva una visione dell’Apple I, diciamo, non commerciale. Per lui costruire il computer era solo un fatto scientifico personale. Senza la spinta dello zio, il Woz il primo computer l’avrebbe tenuto come soprammobile sul suo comodino!!!
    2) nextstep a quel tempo era un sistema così avanti rispetto a Windows ed al Mac che persino oggi nella facoltà di informatica si prende ad esempio di straordinaria innovazione.

    Perciò beh, senza Steve Jobs e tutto il suo team che ha costruito dopo il suo ritorno in Apple, l’azienda non sarebbe arrivata dove è ora.

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