Apple e la beneficenza: Tim Cook cambia rotta rispetto a Steve Jobs

di Redazione 11

Tim Cook e la nuova campagna di beneficienza Apple

Apple ha appena lanciato una nuova campagna di beneficienza che coinvolge i propri impiegati: è il nuovo CEO Tim Cook ad annunciarlo “personalmente” via e-mail a tutti i dipendenti dell’azienda di Cupertino.

Un’iniziativa ammirevole, che tuttavia non può lasciare il mondo degli appassionati della mela impassibili, di fronte a quella che da molti è stata interpretata come “la prima mossa anti-Jobsiana“: vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Sostanzialmente la campagna prevede che, dal 15 Settembre 2011, per ogni dollaro donato da un dipendente Apple in beneficienza e/o ad associazioni no-profit la compagnia californiana corrisponda l’esatto ammontare in aggiunta alla somma donata dal dipendente, fino ad un massimo di 10,000$. Il programma di donazioni partirà, ovviamente, dai dipendenti statunitensi e si espanderà, scrive Tim Cook, a poco a poco nel resto (dei dipendenti Apple) del mondo.

Ciò che però ha scatenato gli “Jobsiani” è il fatto che l’ex amministratore delegato della società Steve Jobs, pur rimanendo attivo privatamente a livello di donazioni e beneficenza, non ha mai portato fuori dalla sfera familiare vicende del genere: men che meno ha mai innalzato la visibilità di iniziative simili a livello aziendale, né ha mai personalmente e pubblicamente incoraggiato i propri dipendenti ad effettuare donazioni.

Secondo 9to5mac, l’e-mail di Tim Cook sarebbe stata fatta trapelare volutamente ai blog e alla stampa in modo da far guadagnare ad Apple visibilità e consensi: anche MacRumors conferma che la fonte sia molto fidata. Tim Cook in chiusura al messaggio di posta ringrazia comunque, a prescindere, tutti i lavoratori Apple per il loro duro lavoro, aggiungendo di sentirsi fiero di far parte di un gruppo del genere.

Sicuramente il nuovo CEO ha iniziato subito a dare un taglio “personale” alla politica aziendale: ci mancherebbe altro, ma sarà dura conquistare i cuori dei nostalgici, coloro i quali negli anni hanno visto crescere la propria passione per la Mela anche grazie al carisma ed il genio dell’insostituibile “Zio Steve”.

 

 

Commenti (11)

  1. Vorrei fare notare una cosa: secondo voi da quanto tempo è che Tim Cook (e tutta Apple) hanno pensato a questa cosa?
    Quello che voglio dire è che jobs se ne è andato da pochissimo, e questa faccenda l’avrà affrontata (e forse addirittura pensata) quest’ultimo.
    Apple si prende sempre molto tempo per prendere decisioni importanti che modificherebbero la loro immagine.

    Jobs è d’accordo su questa scelta, ne sono sicuro

  2. Un’iniziativa ammirevole, che tuttavia non può lasciare il mondo degli appassionati della mela impassibili, di fronte a quella che da molti è stata interpretata come “la prima mossa anti-Jobsiana“: vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

    Avevo criticato 9to5mac e quindi critico anche TAL. Come dice Leonardo, secondo voi la decisione è stata presa da Tim Cook?

    No, è stata presa da Steve Jobs. Ed ecco che crolla il castello.

    Una cosa del genere la si decide e organizza settimane, se non mesi, prima di annunciarla. Poi faccio notare che Jobs è presidente del consiglio di amministrazione e quindi spetta a lui e agli altri membri mettere in votazione proposte del genere.

    Ripeto: questa decisione è stata presa con ogni probabilità quando Steve Jobs era ancora CEO. Non credo ci sia da aggiungere altro.

  3. Sono in parte d’accordo sulle riflessioni..ci mancherebbe altro: siamo qui per questo! Però mi chiedo: nella mail che Tim Cook avrebbe inviato ai dipendenti Apple, se davvero fosse stata opera di Steve Jobs, non avrebbe aggiunto qualcosa del tipo “Steve voleva fare questa cosa, noi siamo un gruppo unito, ci vogliamo bene e quindi siamo pronti a realizzarla di comune accordo” ?

  4. Non avrebbe avuto senso scrivere che Steve voleva questo…..mica è morto!!!

    È ovvio che è stata decisa anche da Steve.

  5. Steve non é più “l’attore principale” ma visto il ruolo importante che ricopre penso che, questa scissione, sia in realtà un’evoluzione che porta quindi il nostro caro Jobs a essere il “regista” della società. tecnicamente non si vede più ma in pratica comanda sempre tutto lui. e credo che anche i dipendenti per quanto debbano far riferimento al nuovo CEO ricevano comunque una influenza diversa quando parla Steve.

  6. Però mi chiedo: nella mail che Tim Cook avrebbe inviato ai dipendenti Apple, se davvero fosse stata opera di Steve Jobs, non avrebbe aggiunto qualcosa del tipo “Steve voleva fare questa cosa, noi siamo un gruppo unito, ci vogliamo bene e quindi siamo pronti a realizzarla di comune accordo” ?

    Penso sia implicito. Il CEO parla a nome della società, non a titolo personale. E il presidente del consiglio di amministrazione è Steve Jobs. Dubito che se Jobs non fosse stato d’accordo il consiglio di amministrazione avrebbe approvato. A parte che forse ora Jobs ha altro cui pensare, ma dire che questa sarebbe stata una mossa anti-jobsiana mi pare esagerato.

  7. nel senso: non si vede perché sarebbe stata “cambiata rotta”. Il product red ad esempio è un’altra campagna cui Apple ha aderito in tempi lontani.

  8. eppure continuo a non capire perchè un dipendente apple dovrebbe fare beneficenza e in maniera così pubblica: cos’è? un “noi guadagnamo così tanto che diamo in beneficenza tutti in allegria?”

    mi pare proprio un’idea pellegrina, sia che sia partorita da jobs o da cook…non è che la roba me le tirano dietro….se pagassi meno magari 2 denari in beneficenza li dò…..oppure preferisco i red product
    se io sono un dipendente apple, non ho nessun benefit a far fare all’azienda della beneficenza in doppiatura alla mia…loro si lustrano i spolverini ma la grana la metto io (e tra uno stipendio apple e LA apple, credo cia siano parecchi zeri da colmare)

  9. @ bLax

    Io invece penso che l’iniziativa sia lodevole, indipendentemente dall’azienda che la promuove.
    Penso che tu sia partito col piede sbagliato:
    Apple non obbliga i propri dipendenti a fare beneficienza, ma semplicemente raddoppia le donazioni e a casa mia 2 è meglio di 1; in ogni caso non solo Apple promuove iniziative di questo genere…
    Per fortuna non tutti a questo mondo la pensano come te riguardo alla beneficenza, altrimenti addio…

  10. Scusate ma ora per ogni decisione presa da Cook ci sarà l’analisi per stabilire se è jobsiana o meno?

    Aiuto!

    Sveglia amici!
    Cook è il CEO della Apple. Jobs non lo è più.
    Cook è lì per prendere decisioni. Ed è chiaro che lo farà.
    E’ ovvio che inizialmente cercherà di seguire la scia di Jobs, perchè prima di tutto è una scia di successo, poi viste le circostanze dell’avvicendamento e l’amicizia che sembra esserci tra i due, ci saranno sicuramente obblighi di riconoscenza.
    E’ altrettanto ovvio che Jobs in quanto presidente del Cda, primo azionista e fondatore/salvatore della Apple, avrà sempre peso sulle decisioni strategiche (e questa della beneficienza non mi sembra possa rientrare tra queste)
    .
    Ma col passare del tempo è inevitabile che Cook andrà per la sua strada e questa strada quasi sicuramente non coinciderà con quelle che avrebbe preso Jobs.

    E poi… Se si guarda Lion…
    Si capisce Cook ha iniziato già da tempo a camminare da solo…
    Non trovate?

  11. bLax
    Guarda che questo non è un metodo che si è inventata Apple. È un metodo di beneficienza standard adottato da molte società.

    Il dipendente non fa donazioni in maniera “pubblica” nel senso che dici.

    Pubbliche le donazioni lo sono sempre dato che c’è la dichiarazione del reddito. Ma non gli si dà mica pubblicità. Semplicemente Apple constata che alcuni suoi dipendenti fanno donazioni e lei raddoppia. Ma tu o io non veniamo certo a sapere il nome del dipendente.

    Ripeto: nulla di nuovo. Metodo STANDARD che esiste da secoli.

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