John Browett inadatto per guidare la divisione Retail di Apple? Tim Cook difende la scelta

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Martedì Apple ha comunicato ufficialmente il nome del successore di Ron Johnson alla guida di Apple Retail. E’ John Browett, CEO di Dixons retail ed ex-CEO di Tesco.com. Ammetto per primo di essere rimasto sorpreso dalla scelta e nel parlarne qui su TAL non ho mancato di far notare che l’ultima esperienza con un Senior Vice President venuto da fuori (Mark Papermaster) è stata tutt’altro che positiva per Apple.
I miei dubbi, che in un primo momento – confesso – ho ritenuto potessero essere eccessivi, si sono dimostrati poca cosa rispetto all’ondata di commenti negativi che ha investito i social network dopo la comunicazione della nomina.
Moltissimi utenti inglesi si sono chiesti come mai Apple abbia scelto per quel ruolo il CEO di un’azienda che, almeno nel Regno Unito, è simbolo di pessima esperienza d’acquisto. Ma Tim Cook, in una mail ad un utente Apple, difende la scelta.

Ars Technica ha provveduto a raccogliere le critiche nei confronti del nuovo Senior Vice President, che prenderà le redini della divisione Retail a partire da aprile.
Dixons Retail in Inghilterra opera con due brand: Computer World e Curry’s. Ebbene, secondo moltissimi utenti, che hanno espresso il proprio “sdegno” principalmente su Twitter, è difficile riuscire a trovare negozi di elettronica e computer peggiori dei punti vendita delle due catene. Cattiva gestione della clientela, commessi insistenti o troppo poco motivati, pessimo servizio di assistenza: sono tutte caratteristiche negative attribuite ai negozi controllati da Dixons.

Browett è stato CEO dell’azienda dal 2007 ad oggi. In questo periodo, a quanto pare, la qualità dei negozi controllati dalla compagnia è andata sempre peggiorando, mentre le azioni della società colavano a picco: il titolo Dixons oggi vale metà di quanto valeva quando Browett divenne CEO, quasi 5 anni fa.
Non è difficile dunque capire perché la sua nomina a Senior Vice President Retail abbia suscitato la preoccupazione di numerosi utenti che proprio non riescono a trovare il nesso fra quell’esperienza retail e la splendente eredità lasciata da Johnson (più di 340 Store quando lasciò e una struttura che genera incassi nell’ordine dei miliardi di dollari, creata dal nulla nel giro di 10 anni).

L’utente Apple  (e fotografo) Tony Hart ha pensato che fosse il caso di chiedere lumi direttamente al CEO Tim Cook tramite email. E Cook, facendo sua una tradizione che fu del suo predecessore, ha risposto con lo stesso mezzo. Il CEO difende la scelta e ne spiega le ragioni:

“Tony,
ho parlato con molte persone e John era il migliore di parecchie lunghezze. Credo che sarai tanto soddisfatto quanto lo sono io. Il suo ruolo non è quello di portare Dixons dentro Apple, ma quello di portare Apple ad un livello di servizio ai clienti e di customer satisfaction ancora superiore.
Tim”

Vedremo nei prossimi mesi come se la caverà la new entry Browett e se Tim Cook ha fatto bene a difendere la propria scelta. Il fatto che sia stato preferito un executive non statunitense, background discutibile a parte, sembra comunque essere un chiaro indicatore delle “mire espansionistiche” globali di Apple Retail.

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