Qualche giorno fa, il Wall Street Journal ha pubblicato i risultati di un’interessante indagine a proposito di come viene gestita la privacy sui dispositivi iOS e Android. Senza troppo stupore, ci si è resi conto che in realtà i dati sensibili degli utenti sono tutt’altro che protetti da occhi indiscreti, almeno per quanto riguarda un campione di app.
Nel dettaglio, sono state analizzate 101 app famose per smartphone (sia per Android che iOS) ed è risultato che 56 di queste (il 55%) trasmette l’UDID (un identificativo univoco associato ad ogni terminale) a terzi senza il consenso esplicito dell’utente. Voi direte: “l’UDID non contiene informazioni personali”; certo questo è vero, ma se altre app inviano ulteriori informazioni oltre l’UDID non è certo difficile incrociarle per ottenere un quadro degli utenti. Infatti, 47 app tra quelle ispezionate inviano anche la posizione del telefono e 5 inviano addirittura età, sesso e altre informazioni personali.