Nuovi cloni Mac in arrivo dalla Germania

La società tedesca PearC ha avuto la brillante idea di iniziare a commercializzare altri cloni Mac; dopo l’esempio di Psystar, probabilmente anche PearC è dell’avviso che violare l’EULA (l’accordo di licenza con l’utente finale) che tutela Mac OS X, non abbia conseguenze legali

Lo slogan dell’azienda tedesca, d’altronde, “Mac OS X con il PC”, non lascia adito a dubbi: PearC vuole immettere sul mercato un clone dei Mac di Apple e vuole farlo in completa trasparenza (da come si legge in alcuni passaggi di questo articolo, la società è convinta del fatto che in Germania le restrizioni applicate da Apple su Mac OS X non abbiano alcun valore giuridico).

Apple Store Milano al Centro Carosello?

Apple Store Milano

Oggi Apple ha confermato indirettamente l’apertura di un Apple Store a Milano. Sul sito di Apple, nella sezione dedicata alla ricerca del personale, è comparsa la dicitura “Milan-Italy,  Milan 20100” sotto l’elenco delle località in cui sono aperte posizioni lavorative (linkSelezionate una posizione, poi cliccate su “Trova una sede”)

Naturalmente questo “indizio”, seppur indicando la possibilità di una prossima apertura, non lascia trapelare altri particolari logistici né dice nulla sulla data di apertura. Per quanto riguarda la tempistica dell’annuncio va precisato che le ricerche di personale per uno Store in apertura avvengono con largo anticipo in modo che lo staff sia formato e pronto a lavorare sin dal primo giorno di attività.

Apple cresce su internet a gennaio

La quota di utilizzo dei sistemi Apple per la navigazione in Internet è cresciuta anche nel mese di gennaio. Lo rivelano i dati diffusi ieri da Net Applications. Mac, iPhone e iPod touch guadagnano terreno a scapito di Windows, mantenendo il buon tasso di crescita riscontrato durante il mese di dicembre in cui di solito le statistiche pendono a favore dei sistemi di Cupertino. In dicembre il minor numero di impiegati in ufficio equivale ad una crescita nell’utilizzo di sistemi Mac, più  diffusi in ambito casalingo che nel settore aziendale.

Proprio sulla base di questa considerazione gli esperti di Net Applications si attendevano un leggero calo per l’Internet Share di Apple in gennaio. Tale decrescita, tuttavia, non si è fatta vedere.

iPhone al vertice della Top 100 dei social brand

Vitrue, società che si occupa di analizzare la diffusione e la popolarità di brand e marchi nei social media, l’anno scorso ha lanciato il Social Media Index (SMI) progettato appositamente per rilevare la quota di diffusione di un brand nel social web.

Detto in termini molto più semplici, l’SMI analizza costantemente più di 2000 brand (tra i più popolari) e, quotidianamente, monitora le conversazioni che avvengono su blog, piattaforme di microblogging, social network e siti di condivisione di foto e video, nel tentativo di scovare quali siano i brand di cui si parla maggiormente nel social web. L’SMI confronta i dati ottenuti in questo modo con la popolarità dei diretti concorrenti dello stesso, assegnando al termine della ricerca un valore numerico ad ognuno. In questi giorni è stata rilasciata la prima Top 100 di Vitrue e, sorpresa (?), al vertice dei brand più popolari nel web c’è proprio l’iPhone. Ma la classifica riserva anche altre sorprese per noi Apple-User.

Papermaster alla Apple dal 24 aprile

IBM e Mark Papermaster sono giunti ad un accordo. Big Blue aveva cercato di impedire che il proprio ex-dirigente venisse assunto da Apple attraverso un ingiunzione giudiziaria.
Ieri Apple ha potuto ufficialmente annunciare l’assunzione del dirigente, che come ricorderete, fu scelto per sostituire il posto lasciato vacante da Tony Fadell, il papà dell’iPod:

Mark Papermaster si unirà ad Apple nel ruolo di Vice Presidente della divisione Devices Hardware dal 24 aprile e riferirà direttamente al CEO Steve Jobs. Papermaster, che arriva alla Apple da IBM, guiderà i team di ingegneri che progettano l’hardware di iPhone e iPod.

Cook, nessun iPhone nano o Netbook nel futuro di Apple

Tim Cook, al momento a capo di Apple mentre Jobs si sta occupando delle proprie condizioni di salute, ha rilasciato una serie di dichiarazioni significative sul futuro di Apple e sui prodotti verso cui l’azienda, nonostante i rumors, non nutre alcun interesse.

Durante la conference call, relativa ai risultati fiscali del primo trimestre del 2009, Cook ha risposto a una serie di domande incentrate su iPhone nano e su un eventuale netbook di Apple. La risposta, in entrambi i casi, è stata negativa, ma vale la pena conoscere le motivazioni che sono alla base di tali scelte.

AAPL: fatturato da record nel primo trimestre

Apple ha da poco reso pubblici i dati relativi al primo trimestre dell’anno fiscale 2009 (novembre-gennaio). Si tratta di numeri da record che battono tutti i pronostici, anche i più positivi, e dimostrano che Apple è un’azienda solida e in crescita a dispetto della crisi.

Steve Jobs ha commentato così: “Anche in questo periodo economicamente difficile, siamo incredibilmente lieti di poter riportare il miglior fatturato lordo e il miglior guadagno netto nella storia di Apple – superando i 10 miliardi di dollari di entrate per la prima volta in assoluto”

Apple, coinvolta in un’altra causa legale

A movimentare la già turbolenta situazione di Apple, con Jobs che ha deciso di allontanarsi (temporaneamente) dall’azienda per motivi di salute, ci pensano l’Information Protection and Authentication del Texas (IPAT) e la Global Innovation Technology Holdings (GITH); entrambe accusano l’azienda di Cupertino (e molti altri produttori di computers come Acer, Alienware, American Future Technology, Asus, Dell, Fujitsu, Gateway, HP, Lenovo, Motion Computing e Panasonic) di usare una tecnologia protetta per la determinazione dei privilegi dei software.

La parte lesa, titolare del brevetto e dell’esclusività ad esso connessa, vorrebbe trascinare tutte le aziende sopra citate in un processo con tanto di giuria, nella speranza di portarsi a casa un’ingiunzione, il rimborso delle spese legali e, ovviamente, un risarcimento economico (che si presuppone sarà, nelle intenzioni della parte lesa, decisamente cospicuo).

DisplayPort 1.2, anticipazioni dal gruppo VESA

La Video Electronics Standards Association (VESA) ha svelato alcune interessanti anticipazioni sull’evoluzione della DisplayPort.
VESA ha annunciato che per metà anno saranno disponibili le specifiche dell’evoluzione 1.2 dello standard. In esse verrà inclusa anche la rivisitazione Mini proposta da Apple, al momento basata sullo standard precedente, ovvero l’1.1, e implementata sui più recenti modelli di portatile.

L’azienda di Cupertino era stata accusata di voler diffondere una “tecnologia proprietaria” in relazione alla semplice rivisitazione del fattore di forma operata dagli ingegneri della Mela, nonostante la licenza di Mini DisplayPort sia libera e non preveda alcuna tassa d’utilizzo per i produttori (a differenza dell’HDMI, tanto per fare un esempio).

Firefox 3.1 Beta 2, confermato il supporto alle gestures

Qualche tempo fa Edward Lee, programmatore del team di Mozilla, ha sviluppato una versione “personale” del nuovo Firefox 3.1 in grado di supportare i movimenti a più dita interpretabili dai trackpad dei più recenti MacBook e MacBook Pro nonché da quelli dei MacBook Air della attuale e della precedente generazione. Adesso il supporto alle gestures da parte di Firefox è divenuto semi-ufficiale con il rilascio della nuova versione “beta 2” di Firefox 3.1, che integra le funzionalità sperimentali di Lee.

Psystar rinnova la controdenuncia ad Apple

Si apre un nuovo capitolo del procedimento processuale che vede contrapposte Apple e Psystar, l’ormai nota azienda produttrice di cloni Mac con sede in Florida. Lo scorso mese il giudice aveva deciso di non accettare le motivazioni della controdenuncia depositata da Psystar in risposta alle accuse mosse da Apple. Il clone-maker aveva tempo fino al 9 dicembre per presentare un nuovo documento, che è arrivato puntuale: niente più accuse di violazione delle leggi antitrust da parte di Apple ma un nuovo attacco alla EULA di Mac OS X.

Psystar ha una sua EULA e nessuna credibilità

Psystar, il produttore di cloni Mac denunciato da Apple in luglio, ha sfoderato diverse armi per difendersi dalle -fondate- accuse di Cupertino. Nel tentativo di ritagliarsi un ruolo da vittima del gigante che non rispetta i diritti delle piccole aziende, Psystar ha provato ad ergersi a paladina della causa dell’Open Source, con mielose dichiarazioni affidate ora al responsabile Rudy Pedraza (“Psystar promuove l’Open Source con ogni possibile mezzo”), ora agli avvocati, o con mosse di dubbio gusto come cambiare in Open Computer il nome dei propri cloni. Anche Psystar però utilizza un EULA per molti versi restrittiva e chiusa nei confronti dell’utente come e più di quella di Apple, contro la quale apertamente si batte.

Brevetto Apple: sensori di prossimità per potenziare il Multi-Touch

In un nuovo brevetto depositato ieri, Apple descrive un nuovo futuribile marchingegno che sposa le funzionalità dei sensori di prossimità con quelle del Multi-Touch. Il brevetto indaga la possibilità di inserire un numero maggiore di sensori di prossimità (come quello inserito su iPhone) in un pannello sensibile al tocco per rilevare la presenza e la posizione delle dita dell’utente a pochi centimetri di distanza dalla superficie del pannello

Come sempre in questi casi la precauzione è d’obbligo: molto spesso Apple registra brevetti per dispositivi e soluzioni tecniche che non potrebbe non utilizzare mai perché impraticabili o semplicemente inutili, al solo fine di tutelare i frutti dell’ingegno dei propri ricercatori e ingegneri.

Caso Psystar, Apple allarga la denuncia a chi “spalleggia” Psystar

Apple ha presentato alcune modifiche alla denuncia originaria contro Psystar per allargare l’accusa anche ad altri ignoti interessati. Nella giurisprudenza americana quando viene depositato un procedimento, chi formula l’accusa include solitamente degli anonimi “John Doe-s” (l’equivalente del nostro Tal Dei Tali) nella lista dei “defendants”, ovvero coloro che si dovranno difendere nel procedimento. In questo modo l’accusante si premura di chiamare in causa altri soggetti potenzialmente interessati dall’accusa ma ancora ignoti ad inizio processo.

Apple non aveva incluso i suoi John Does ad inizio procedimento ed ha dunque chiesto alla corte di poter modificare l’accusa già depositata per includere altri 10 “ignoti” soggetti che secondo l’azienda potrebbero essere interessati ad una vittoria di Psystar nel processo.

Papermaster fa ricorso e IBM non ottiene il rinvio

Ci sono nuovi sviluppi nel caso Papermaster, l’ex dirigente IBM la cui assunzione presso Apple è stata bloccata dal tribunale della California del Nord dietro ingiunzione di Big Blue. Il senior executive ha fatto ricorso presso la corte d’appello contro la decisione del giudice Kenneth Karas che ha impedito ufficialmente a Papermaster di iniziare la propria collaborazione con Apple. IBM ha colto la palla al balzo per cercare di ritardare i tempi e ha chiesto alla corte un rinvio del processo in attesa dell’esito del ricorso. La risposta del giudice è stata negativa: il processo procederà come previsto dal calendario già redatto e accettato dalle parti.

Apple cresce su Internet a novembre

NetApplications ha pubblicato ieri le tradizionali statistiche mensili relative alle percentuali di utilizzo dei principali browsers e sistemi operativi da parte degli utenti della rete. I dati di novembre mostrano una netta crescita di Apple: salgono la presenza online del sistema operativo OS X e l’utilizzo di Safari. Risultati interessanti anche per iPhone, ancora quarto dietro Linux nella classifica dei sistemi operativi più utilizzati dai navigatori con uno share dello 0,37%. Calo netto per Microsoft: Windows per la prima volta scende sotto la soglia del 90% di share e non va bene neppure Internet Explorer.

Mini DisplayPort: licenza gratuita per i produttori

Apple ha messo a disposizione di qualsiasi produttore ne faccia richiesta la licenza per l’utilizzo del formato Mini Display-Port. Chiunque voglia realizzare un prodotto che utilizza un connettore compatibile con il formato introdotto da Apple sui nuovi MacBook, MacBook Pro e MacBook Air ora può farlo senza dover pagare nulla. Per gli utenti questa non può che essere una buona notizia: significa ad esempio che con ogni probabilità nel giro di qualche mese cominceranno ad essere disponibili adattatori che permetteranno di collegare Mini-DisplayPort alla maggior parte dei connettori nei formati video esistenti.

Verrà così risolto uno dei principali problemi relativi al nuovo LED Cinema Display da 24″, che al momento è possibile connettere solamente ai nuovi notebook di Cupertino, gli unici prodotti sul mercato, insieme al monitor ad utilizzare il formato DisplayPort nella sua variante Mini.

Papermaster: l’assuzione presso Apple può danneggiare IBM

Il giudice Kenneth Karas del tribunale della California del Nord ha deciso ad inizio novembre di sospendere l’assunzione di Mark Papermaster presso Apple, a seguito dell’ingiunzione di IBM, ex-datore di lavoro del dirigente che Cupertino vorrebbe fra le sue fila per sostituire il posto lasciato vacante dal papà di iPod Tony Fadell. Il tribunale ha da poco reso pubbliche le motivazioni della decisione. Quanto riportato nel documento non fa ben sperare per Apple, che dovrà comunque attendere la fine del procedimento per sapere se potrà procedere o meno all’assunzione di Papermaster,  al momento giudicata dalla corte irreparabilmente dannosa per IBM.

Gene Munster: 12 risposte sul futuro di Apple

Gene Munster, per chi non lo conoscesse, è un’analista finanziario che si occupa di tenere d’occhio l’andamento economico di Apple per conto della nota firm Piper Jaffray. Munster ha da poco rilasciato ai propri clienti un report in cui dice la sua su 12 questioni (o come le chiama lui, 12 domande senza risposta) inerenti il presente il futuro di Apple, confermando la sua natura di Nostradamus di fiducia del Mac Web. In alcune occasioni passate Munster ha dimostrato di saper vedere abbastanza lontano. Dai Netbook ai MacTablet, l’analisi di “Apple Gene” sfiora molti degli argomenti più sensibili del momento. Diamo dunque un occhiata a quali sono le previsioni maggiormente interessanti per tutti gli Apple fans.

Nuovi MacBook: i Mac più eco-friendly di sempre

Apple ha pubblicato ieri un nuovo spot TV (video dopo il salto) nell’ambito della neonata campagna volta a pubblicizzare l’approccio ecologico adottato da Apple nella progettazione della nuova linea di MacBook. Lo slogan è chiaro: “the world’s greenest family of notebooks”. Nella pagina lanciata contestualmente allo spot Apple fornisce ulteriori dettagli sulle scelte operate per rendere più ecocompatibili i prodotti della mela:

  • Vetro privo di arsenico
  • Schermo retroilluminato a LED che non fa uso di mercurio
  • Eliminazione dei brominati usati come ritardanti di fiamma
  • Cavi interni privi di PVC
  • Scocca in alluminio riciclabile
  • Packaging ridotto del 41%

Microsoft si fa pubblicità con un Mac e una Playstation

Povera Microsoft! Le agenzie pubblicitarie di cui è cliente proprio non ne vogliono sapere di utilizzare un PC per promuovere il Sistema Operativo di Redmond. Quelle che vedete ad inizio post sono due immagini tratte da un booklet che Microsoft inserisce nel bundle di alcuni portatili HP Pavillion per pubblicizzare le funzionalità di Windows Vista. Nella prima foto la famigliola felice utilizza un bel MacBook Pro, nella seconda i due bambini giocano nientemeno che con una Playstation, concorrente diretta della Xbox. Trascuratezza e scarsissima cura dell’immagine del proprio prodotto, ecco che cosa comunica questo pamphlet a chi si accorge della discrepanza.

ApplePc: cloni Mac (legali?) all’italiana – L’inchiesta di TheAppleLounge

Finalmente possiamo rivendicare l’orgoglio del Made In Italy anche nel settore della produzione dei cloni Mac. ApplePc (la ragione sociale è “Informatica Ingegneria“) è una azienda italiana da poco comparsa sulle scene internettiane che si propone di vendere PC compatibili con Mac OS X ad un prezzo che definire competitivo è poco. Per darvi un’idea del marketing aggressivo adottato dalla ApplePC date un occhiata a questa offerta: il MAC Pro PC (modificato ora in MAC.Pro.PC, qui la vecchia pagina), dotato di caratteristiche superiori ad un iMac di fascia media, viene venduto a soli 549€. Il MAC Book PC (aggiornato: pagina rimossa dopo il nostro colloquio telefonico col responsabile di ApplePC. Non sappiamo se il prodotto è ancora disponibile) che ha però caratteristiche decisamente inferiori ai laptop Apple, è praticamente il subnotebook con la mela che tutti vorrebbero. Costa 459€.

Abbiamo deciso di contattare telefonicamente il responsabile di ApplePc, Andrea Papa, perché di primo acchito alcuni aspetti dell’azienda ci convincevano poco. Le risposte che ci ha dato fanno luce, almeno in parte, su alcuni aspetti poco chiari relativi all’azienda e ai prodotti in vendita ma a nostro parere non hanno risolto altri piccoli dubbi sull’operato di ApplePC. Se ne volete sapere di più continuate a leggere.