Buonanotte ai clonatori: Psystar chiude (?)[U]

Il destino di Psystar è segnato: l’azienda produttrice di cloni Mac, al centro dell’ormai nota battaglia legale con Apple, ha chiuso i battenti e si appresta a licenziare i propri 8 dipendenti. La decisione di chiudere l’attività non è ovviamente da attribuirsi ad un improvviso ravvedimento dei fratelli Pedraza, i fondatori clonatori, bensì alla semplice necessità di attuare la decisione del tribunale della California del Nord. All’inizio di questa settimana il giudice William Alsup ha accettato la richiesta di Apple e ha emesso un decreto ingiuntivo nei confronti di Psystar al fine di bloccare la produzione e la vendita di computer cloni in violazione del copyright detenuto da Apple su Mac OS X.

Addio Psystar, Apple ottiene l’ingiunzione permanente

Il giudice William Alsup del tribunale della California del Nord si è espresso circa la richiesta di ingiunzione permanente nei confronti di Psystar da parte di Apple, ordinando al produttore di cloni di terminare immediatamente la vendita di qualsivoglia prodotto che violi o istighi a violare il copyright di Mac OS X. Il caso Psystar in California è insomma ufficialmente chiuso. Questa delibera pone il sigillo sulla causa, la cui conclusione già si era delineata nelle scorse settimane con l’accordo fra Apple e Psystar sull’entità del risarcimento danni.

Apple venderà 10 milioni di iPhone in questo trimestre?

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I produttori orientali di componentistica per smartphone stanno registrando una sensibile crescita della produzione e degli ordini (+30,9%) nel corso di questi ultimi mesi del 2009. Il dato, che emerge da uno studio del Market Intelligence & Consulting Institute di Taipei, potrebbe essere foriero di buone notizie per Apple. Questa crescita è infatti dovuta in buona parte al grande successo di vendita di iPhone in tutto il mondo e sulla base di questi dati, secondo l’analisi, non sarebbe azzardato ipotizzare che Apple possa arrivare a vendere almeno dieci milioni di melafonini nel corso degli ultimi tre mesi del 2009.

ULTIM’ORA: Fini perde ad iScopa con Casini ma si complimenta

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TAL_NEWS_18.00: Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha perso una combattuta partita di iScopa con il Leader UDC Pier Ferdinando Casini. Fini si è poi complimentato con l’avversario in via analogica inviando un biglietto scritto a mano. Variegati i commenti dal mondo politico. Di Pietro (I.D.V.) parla di grande dimostrazione di Fair Play, per Bersani (P.D.) siamo di fronte ad un gran bell’esempio di dialogo politico. Sdegno per Calderoli, Lega, per cui la Scopa è assolutamente inferiore alla Briscola padana. La discussione si è spostata fino al Senato dove Gasparri (P.D.L.) ha affermato di rispettare maggiormente i suoi avversari politici rispetto agli amici con cui gioca a Tressette nel week-end.

Ecco Google Chrome Beta per Mac

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Dopo più di un anno di attesa, Google ha rilasciato poche ore fa la prima beta pubblica di Google Chrome per Mac. Il browser era finora disponibile sotto forma di developer preview (una versione instabile la cui installazione era consigliata solamente agli sviluppatori).

Il programma (17,6MB) si può scaricare direttamente da questa pagina di Google. Per poterlo installare è necessario un Mac Intel con Mac OS X 10.5 Leopard o Mac OS X 10.6 Snow Leopard. Fra le note positive del noto browser di Google annoveriamo senza dubbio la funzione di sandboxing delle sessioni aperte, grazie alla quale il crash di una singola scheda rimane isolato e non provoca il blocco dell’intero browser, l’utilizzo di animazioni tipiche di Mac OS X e l’integrazione del portachiavi e della correzione ortografica di sistema.

Rescuecom: i Mac al top dell’affidabilità

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Un recente studio di Rescuecom ha rivelato che Apple è tornata ad essere leader della classifica dei costruttori di computer più affidabili a discapito di ASUS, fortemente penalizzata a causa della sua recente dipendenza da netbook.

Sebbene ASUS abbia guidato il gruppo nel primo trimestre del 2008 e nella primavera di quest’anno, Apple è tornata in testa per l’affidabilità con un punteggio pari a 374 per il terzo trimestre del 2009, ovvero più del doppio dei 166 punti attribuiti ad ASUS per il terzo posto in classifica.

Apple accusata di violazione di brevetto da St. Clair IPC

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A quanto pare, Apple sta attraversando un periodo un po’ buio per quanto riguarda il tema brevetti; prima è stato il turno di Opti che ha accusato Apple di aver violato un brevetto di loro proprietà riguardante la tecnologia “pre-snoop”, che è costato all’azienda di Jobs un risarcimento di 21,7 milioni di dollari, ed ora a farsi avanti è St. Clair Intellectual Property Consultants.

L’accusa mossa da St. Clair (che ha intentato una causa contro Apple) è relativa alla violazione di quattro diversi brevetti (i 459, 219, 010 e 899 tutti di proprietà di St. Clair) che riguardano la fotocamera dell’iPhone.

Il “pre-snoop” costa 21,7 milioni di dollari ad Apple

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Un duro colpo per Apple arriva dalla Corte Distrettuale del Texas che l’ha giudicata colpevole di aver infranto un brevetto posseduto da OPTi Inc.

Il verdetto finale è stato emanato dalla corte per la causa in corso tra OPTi Inc. e Apple Inc. La disputa è focalizzata sull’utilizzo di una tecnologia brevettata di “pre-snoop” ed è apparentemente legata al brevetto statunitense N° 6,405,291, intitolato “Predictive Snooping of Cache Memory for Master-Initiated Accesses”.

Via libera per il secondo campus Apple a Cupertino

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Il secondo campus di Apple a Cupertino potrebbe diventare realtà, sempre che l’azienda abbia ancora intenzione di costruirlo come da progetti di qualche anno addietro. Il comune di Cupertino ha approvato ieri un cambio di destinazione d’uso per un’area di 7,78 acri lungo Pruneridge Avenue già di proprietà di Apple che permetterebbe all’azienda di costruire un nuovo complesso che possa affiancarsi al campus già esistente, situato più ad Ovest.

Psystar ferma le vendite di cloni ma ricorrerà in appello

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A seguito dell’accordo stipulato con Apple nella giornata di martedì, Psystar ha fermato la vendita dei propri cloni Mac. Sullo store dell’azienda non ci sono riferimenti al caso ancora in corso, Psystar si è limitata a classificare i propri Open PC con la dicitura Out of Stock, impedendone l’ordine ai (pochissimi) potenziali acquirenti.

Nonostante gli ultimi sviluppi possano suggerire il contrario, non è affatto tempo di dichiarare chiusa la questione: in un’intervista a Computer World uno dei legali dell’azienda produttrice di cloni ha dichiarato che vi sarà un ricorso in appello. S’intuisce che questa decisione ha qualcosa a che fare con l’accordo stipulato con Apple che prevede che il risarcimento dei 2,7 milioni di dollari di danni non diventi esecutivo fino alla chiusura definitiva del procedimento e di qualsiasi sua “appendice” ulteriore.

Net Applications: ecco i dati di Mac OS X e Windows 7 a novembre

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Lunedì abbiamo pubblicato un post volutamente ironico (vedi “Ponzi ponzi popopò: ti piace vincere facile?), in cui citavamo di fatto la non-notizia del sorpasso di Windows 7 su Mac OS X a novembre, basata su dati preliminari disponibili prima della fine del mese. Parlo di non-notizia per due semplici ragioni. Primo, Windows 7 dovrebbe aspirare a ben altri numeri rispetto alle percentuali di penetrazione nel mercato detenute da Apple con tutte le versioni di OS X; il confronto in sé è fallato in partenza. Secondo, Net Applications ha pubblicato il report del mese appena trascorso rivelando che il sorpasso, di fatto, non c’è stato.

Apple VS Psystar: raggiunto un accordo

Apple e Psystar hanno raggiunto un accordo che metterà fine al procedimento legale ancora in corso presso il tribunale della California del Nord senza che che vi sia bisogno di andare a processo. L’azienda produttrice di cloni ha depositato formalmente la propria risposta alla richiesta di danni formulata da Apple a seguito della decisione del giudice Alsup, che accettando la richiesta di Summary Judgement di Apple ha stabilito la violazione del copyright di Mac OS X da parte di Psystar.

L’azienda produttrice di cloni ha accettato una richiesta di danni pari a 2,37 milioni di dollari (comprese le spese legali) relativa alla violazione del copyright di Mac OS X, mentre Apple, come confermato in una risposta congiunta depositata sempre nel pomeriggio di ieri, in cambio lascerà cadere le altre accuse “minori”, relative al marchio e ad altri aspetti secondari del caso.

Il marchio TabletMac ora è di Apple

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Apple ha acquisito ufficialmente il controllo del trademark (TM) TabletMac. Il marchio era detenuto fino a non molto tempo fa dalla Axiotron, l’azienda produttrice del Modbook, fino ad ora l’unico vero Mac in formato tablet che sia possibile trovare in commercio. Il prodotto di Axiotron, compagnia che vanta nel proprio direttivo niente meno che Steve Wozniak, viene realizzato a partire da un comune MacBook white cui viene aggiunto uno speciale schermo Wacom sensibile al tocco di uno stilo.
Le implicazioni di questo passaggio di trademark possono sembrare ovvie e innescare facili dietrologie. Ma non è affatto detto che TabletMac possa essere il nome del misterioso tablet che Apple, secondo numerose indiscrezioni, potrebbe lanciare nel 2010.

Psystar: un fallimento mascherato da rivoluzione

Pochi giorni fa Apple ha formalizzato le richieste di risarcimento nei confronti di Psystar a seguito della sentenza del giudice William Alsup. Circa tre settimane fa la corte della California del Nord ha approvato la richiesta di summary judgement presentata da Apple stabilendo che Psystar, con il proprio operato, ha violato il copyright di Mac OS X e infranto il DMCA (Digital Millennium Copyright Act).

Anche se la vicenda legale che vede contrapposte le due aziende è ormai alle battute finali (è probabile che Psystar decida di non andare a processo e di patteggiare i rimanenti capi d’imputazione) resta la curiosità sul “reale movente” che ha portato alla fondazione dell’azienda stessa. Ancora una volta chi pensa che l’obiettivo fosse la “liberazione del codice” di Mac OS X è decisamente fuori strada.

Apple chiede i danni e un’ingiunzione permanente per Psystar

In un documento depositato presso il tribunale della California del Nord Apple ha formulato la richiesta formale di un ingiunzione permanente che impedisca a Psystar di continuare a vendere i propri cloni Mac e il programma Rebel EFI, un software che permette di installare Mac OS X su PC. Nel medesimo documento i legali di Cupertino hanno anche quantificato per la prima volta (ancora in maniera piuttosto vaga, come si usa in questi casi) il possibile risarcimento per danni.
Le richieste fanno seguito alla decisione del giudice William Alsup che circa due settimane fa ha accettato la mozione di summary judgement depositata da Apple, sentenziando che Psystar (la cui mozione analoga è stata rifiutata) ha violato il copyright di Mac OS X.

Dopo la batosta Psystar punta sull’Open Source

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La scorsa settimana il giudice William Alsup del tribunale della California del Nord ha deciso di accogliere la richiesta di summary judgement avanzata da Apple circa un mese fa, deliberando che Psystar con la propria attività ha violato le leggi sul copyright. Sebbene rimangano altri punti da decidere in tribunale (sempre che Psystar non abbia intenzione di patteggiare), uno dei nodi fondamentali è già stato sciolto ed Apple ha avuto la meglio. Maggiori informazioni sugli ultimi sviluppi del caso Psystar VS Apple li trovate in questo articolo: Apple vince, Psystar ha violato il copyright di Mac OS X.

Ad appena tre giorni dalla pubblicazione della prima pesante sentenza, Psystar tenta di rilanciare la propria figura di paladina dell’Open Source, rispolverando il progetto di una repository destinata a tutti gli sviluppatori che hanno a cuore la possibilità di utilizzare Mac OS X su tutte le macchine con architettura x86. Il risultato, manco a dirlo, sfocia ampiamente nel ridicolo.

Frasi per abbordare, e l’iPhone ti trasforma in Casanova

frasi per abbordare

Nome: Frasi per abbordare
Categoria: Intrattenimento – Licenza: 0,79 euro
Data di rilascio: 13/11/2009 – Piattaforma: iPhone – iPod touch

Dalle ultime statistiche, sembra che il maschio italiano non sia più il latin lover che ha reso famoso il nostro Paese dal primo dopoguerra in avanti, ma complessi di inadeguatezza dal punto di vista fisico e paura di avere performances inadeguate stanno portando poco onore alla fama dello sciupafemmine di casa nostra.

Ma ora c’è un’arma in più: l’iPhone. Grazie all’arguzia dell’applicazione Frasi per abbordare, chiunque potrà essere in grado di fare colpo su una bella fanciulla.

Migliaia di iPhone rubati in Belgio

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Un piano organizzato nei minimi dettagli ha permesso il furto di almeno 3.000 unità di iPhone in Belgio nell’ultimo week-end, secondo quanto riportato dalla stampa locale del De Standaard and Gazet van Antwerpen.

Si ipotizza che siano stati rubati un numero di iPhone compreso tra 3.000 e 4.000 pezzi; facendo un rapido calcolo, supponendo un prezzo medio unitario di 625€, il furto ha fruito un cifra che si aggira intorno ai 2 milioni di euro.

Apple ha tentato di acquisire AdMob prima di Google?

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Un articolo scritto da Serena Saitto, Brian Womack e Connie Guglielmo per Bloomberg, sostiene il recente interesse di Apple nei confronti di AdMob, società specializzata in pubblicità per dispositivi mobili con sede a San Mateo, California. Interesse subito tramontato dopo che Google ha deciso di investire 750 milioni di dollari per poterla acquisire.

“AdMob Inc. è stata contattata da Apple riguardo una possibile acquisizione prima che la compagnia accettasse un’offerta da 750 milioni di dollari da parte di Google Inc., secondo quanto riferito da persone informate sui fatti”, si legge nell’articolo. Secondo una fonte che ha preferito rimanere anonima dal momento che la negoziazione non era pubblica, Apple ha contattato AdMob poche settimane prima che Google facesse la sua offerta,

L’App Store boccia i giochi realizzati con Unity

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Unity è una piattaforma di sviluppo di videogiochi sia per ambiente Windows che Mac OS X; da un po’ di tempo è anche possibile sviluppare e pubblicare giochi (sia in 3D che 2D) per iPhone e iPod Touch.

Le potenzialità di Unity, però, sembrano non piacere all’App Store che, in questi giorni ha rifiutato una serie di videogiochi realizzati proprio con questa piattaforma di sviluppo.

Vediamo di capire nel dettaglio cos’è successo.

Psystar: il profilo sul Miami New Times

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Venerdì scorso il giudice William Alsup, del tribunale della California del Nord, ha deciso di accogliere la richiesta di giudizio anticipato nel caso che vede contrapposta l’azienda e Psystar, noto produttore di cloni Mac con sede in Florida. Apple ha, di fatto, vinto la causa, perché è stato deciso che la violazione del copyright da parte di Psystar è effettivamente avvenuta.

E’ curioso notare che la scorsa settimana, prima che il giudizio arrivasse, nel Mac Web è stato citato a più riprese un articolo pubblicato dal Miami New Times. Si tratta di un profile sui due fratelli fondatori del clone maker Psystar, Rudy e Robert Pedraza.

Se da un lato l’articolo è interessante perché accende i riflettori sui due protagonisti di una delle più seguite diatribe legali della storia di Apple dall’altro ci sono molti punti in cui  l’articolo scade vistosamente nella retorica della lotta fra il Davide e il Golia di turno. Addirittura vengono narrati alcuni aspetti della nascita di Psystar avvolgendo il tutto in un alone epico, quasi a voler scimmiottare le origini di Apple. Peccato che il passato di un azienda non possa essere clonato senza che il risultato sembri posticcio e pretestuoso. E’ con un retrogusto molto particolare che si legge quell’articolo, ora che Psystar è fritta.

Apple vince: Psystar ha violato il copyright di Mac OS X

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Lo scorso venerdì 13 novembre il giudice William Alsup, in nome del Tribunale della California del Nord, ha deciso di accettare la richiesta di Summary Judgment depositata un mese fa da Apple e di respingere la medesima richiesta contestualmente depositata da Psystar. In soldoni significa, come spiega Groklaw, che Psystar è fritta. In sostanza la decisione del giudice agisce sul nucleo del procedimento: Psystar, nel produrre e commercializzare i propri PC cloni, ha infranto le leggi sul copyright e il DMCA (Digital Millennium Copyright Act).

Rimangono ancora aperte alcune parti del caso, relative a infrazioni minori denunciate da Apple per le quali probabilmente si andrà comunque a processo (a meno che Psystar non decida di patteggiare su quei fronti). Si può però già dire che Apple ha vinto la causa per il semplice fatto che la base su cui Psystar aveva basato la propria difesa è crollata del tutto. Apple non ha abusato della propria posizione e Psystar non aveva il diritto di vendere cloni.