Ho guardato sempre con una punta di scetticismo al trend del 3D di nuova generazione che ha investito il cinema e il settore dell’elettronica di consumo negli ultimi due anni. In particolar modo non riesco a capire come si possa considerare innovativa una tecnologia che per essere fruita ha ancora bisogno di occhialini polarizzati che al cinema rovinano la qualità della fotografia e che nel caso dei televisori contribuisce ad alzare il prezzo senza vantaggi reali per la qualità dell’immagine rispetto ad altri prodotti di pari fascia.
Ciò nonostante seguo con immutato interesse tutti gli sviluppi delle ricerche che approcciano la “questione 3D” in maniera differente, con soluzioni spesso più spartane che però puntano all’eliminazione del peso degli occhialini (come nel Nintendo 3DS) e aprono la strada ad applicazioni più utili della tecnologia stessa. In questo gruppo rientrano anche gli esperimenti su iPad condotti da Jeremie Francone e Laurence Nigay, del Laboratori di Informatica dell’Università di Grenoble i cui risultati sono documentati nel video che vedete in apertura.