Quanto a cloni e knock-off dei prodotti Apple, la Cina ci ha abituato a tutto. HIPhone, HiPad, i-Pad e i-Fone fino all’iPhone fornello: tutti accomunati dal bassissimo livello di perizia nella realizzazione dall’uso improprio del marchio e del logo Apple.
La produzione di simili prodotti è per lo meno comprensibile nell’ottica di un tentativo d’imitazione dell’oggetto di successo. E’ fuori da ogni possibilità di comprensione, invece, l’esistenza di un servizio che permette di falsificare la propria firma digitale sul popolare network di instant messaging QQ al fine di inserire automaticamente il messaggio “sent from my iPhone”.
Kathrin Hill, sul Financial Times, racconta della curiosa moda, una sorta di nuovo livello di falsificazione virtuale:
“Su TaoBao, il più grande marketplace consumer-to-consumer cinese, alcuni venditori offrono agli utenti di QQ, il servizio di messaging più grande del mondo¹, la possibilità di penetrare nei loro account e fare in modo che i loro post appaiano come se fossero inviati da un iPhone”.
Nonostante una congiuntura economica mondiale e un andamento dei mercati fra i peggiori di sempre, nel corso delle ultime sedute del Nasdaq Apple ha conquistato il primo posto nella classifica delle principali aziende del mondo per capitalizzazione di mercato, distanziando di non pochi miliardi il colosso petrolifero Exxon Mobil. Come mi è già capitato di scrivere qualche tempo fa, il risvolto più divertente di questa (effimera) conquista consiste certamente nella possibilità di formulare astrusi confronti alla focus che mettono a paragone il valore dell’azienda di Cupertino (375 miliardi di dollari circa a fine settimana) con realtà totalmente fuori contesto. Josh Brown, giornalista finanziario freelance e blogger, ne ha addirittura ricavato un blog Tumblr, ad hoc:
