Cosa c’è di più spassoso che criticare le scelte ambientali di un’azienda che ha tra i dirigenti un premio Nobel fresco fresco ed assegnato proprio per l’impegno a favore dell’ambiente?
Certamente è quello che hanno pensato gli attivisti di Greenpeace, che ora, dopo la campagna per A greener Apple attaccano duramente (ma neanche tanto) i processi utilizzati per la produzione dell’iPhone