
Ieri è stato il giorno di Ritorno al futuro, e Siri ha celebrato l’occasione con delle risposte divertenti, nel suo inconfondibile stile. Non ci risulta che sia possibile ottenere queste risposte anche nella versione italiana.
La stampa delle fotografie è una pratica che ha attraversato generazioni, trasformando immagini digitali in
Le lezioni di inglese online sono utilissime per apprendere la lingua comodamente da remoto, ma
Quella del programmatore rimane tra le figure professionali più richieste in Italia e non c’è
Lo street artist più famoso e misterioso del mondo ha visitato il campo profughi di Calais. Ha portato il suo aiuto concreto con l’iniziativa Dismal Aid e si è lasciato alle spalle quattro opere provocatorie, tra cui un murale che ha come soggetto Steve Jobs.

Ieri è stato il giorno di Ritorno al futuro, e Siri ha celebrato l’occasione con delle risposte divertenti, nel suo inconfondibile stile. Non ci risulta che sia possibile ottenere queste risposte anche nella versione italiana.

Oggi è un giorno speciale per gli appassionati della trilogia di Ritorno al Futuro, un giorno che stiamo aspettando da 30 anni. Siamo ufficialmente nel futuro, ma in quale futuro viviamo? Confrontiamolo con quello predetto dal film.

Se la nuova colorazione degli iPhone 6s Rose Gold vi piace da matti ma avete paura che le persone attorno a voi mettano in discussione la vostra eterosessualità, questo è il video che fa per voi.
Fra gli adblocker per iPhone e iPad che hanno scalato le classifiche dell’App Store dopo il lancio di iOS 9, ce anche un’app tutta italiana. Si chiama Silentium ed è riconosciuto come uno degli adblocker più completi ed efficaci, capace di nascondere anche i fastidiosi pop-up richiesti dalla cookie law. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con i creatori, Francesco Di Lorenzo e Francesco Zerbinati, che ci hanno raccontato come è nata Silentium e di come abbiano rifiutato l’offerta di Eyeo, l’azienda che sviluppa AdBlock Plus e che sta provando a “comprare” i maggiori adblocker per imporre sul mercato le proprie whitelist a pagamento.

[Articolo poco serio] Dopo WWDC 2013, uno spasso e WWDC 2014, uno spasso, prosegue la nostra rubrica annuale sulle spassosità della WWDC. Anche quest’anno la conferenza è stata molto spassosa.
Musk e Ive erano inseparabili e hanno parlato fitto fitto – di cosa non si sa – per almeno una buona mezz’ora, per poi allontanarsi insieme dalla festa alle 5 del mattino.
Sembra la cronaca di una cotta fra liceali, invece è quanto successo domenica scorsa dopo la notte degli Oscar.

Jony Ive e la moglie Heather al party di Vanity Fair per gli Oscar
Riassumere il contenuto del profilo di Jony Ive pubblicato oggi dal New Yorker non avrebbe molto senso. Impossibile sintetizzare in poche righe le quasi 17.00o parole che Ian Parker ha messo insieme per descrivere l’indole, il lavoro, le aspirazioni e le amicizie di Jony Ive, il guru del design Apple. L’articolo va semplicemente letto.

Il memoriale al co-fondatore Apple era stato installato nel gennaio 2013 da una cordata di aziende russe che risponde al nome di ZEFS. La rimozione è stata ordinata dallo stesso consorzio, alla luce della rivelazione “scomoda” da parte del CEO Tim Cook.

Dopo circa 20 giorni di utilizzo, provo a tirare le somme del mio rapporto col padellone (qualcuno lo chiama ironicamente iPhone 6 Plus). Il correttore automatico mi sostituisce “padellone” con “padrone”, ma voglio fare presente che il padrone sono io. È troppo grande? Strappa i capelli? Si piega? Bastano due mani per utilizzarlo? Possiamo usarlo per farci due uova? Vediamo.

Evviva evviva un altro evento Apple! Nuove cose su cui discutere, nuove possibilità di flame, nuovi prodotti da comprare e software da scaricare! Ma soprattutto un nuovo invito misterioso! Stavolta scomoderemo anche Nostradamus.
Chi vive a Milano probabilmente è ormai esasperato dai cantieri che imperversano da tempo nella città modificando viabilità e abitudini meneghine per l’arrivo di Expo 2015. E la paura di una figuraccia, dopo le ultime inchieste e arresti, aumenta lo stress di amministrazioni locali (e non) e cittadini.

L’esposizione universale (ma perché l’avranno chiamata così? Arriveranno visitatori da ogni parte dell’universo? Una conferma dell’esistenza degli alieni?) porterà a Milano milioni di persone da ogni parte del mondo. Con loro arriveranno altrettanti dispositivi melati. Apple è pronta ad accoglierli?
Da poco si è concluso uno streaming storico per Apple. Storico per gli annunci e per i problemi tecnici di trasmissione (qualcuno domani dovrà cercarsi un nuovo lavoro dalle parti di Cupertino). Uno degli storici annunci riguarda il prodotto che, citando Tim Cook, segna un nuovo capitolo nella storia di Apple.

Il prodotto è Apple Watch il cui nome corretto è in realtà Watch (il simbolo della mela si ottiene con un Mac con la combinazione Alt+Shift+8). Una difficoltà in più per chi dovrà scriverne mantenendo il nome puro così come a Cupertino lo hanno ideato. Ma c’è un’altra difficoltà che riguarda il nuovo giocattolo disegnato da Ive.

Essere utenti Apple vuol dire far parte di una comunità, e quindi accettarne pregi, difetti e tradizioni. Una tradizione alla quale non si può sfuggire è l’interpretazione degli inviti agli eventi ufficiali. Abbiamo finalmente un “segno” da Cupertino che potrebbe confermare o negare i rumors che dilagano nel web. Conoscendo il minimalismo di Apple e la sua attenzione per i dettagli, procediamo con una serissima analisi di questo quadratino grigio con 6 numeri, 3 punti e 18 lettere.
Phil Schiller lo aveva sfidato ieri, dopo essersi rovesciato addosso un secchio pieno di acqua ghiacciata. Tim Cook ha risposto facendo altrettanto davanti al pubblico dell’Apple Campus in occasione del “beer bash” estivo. Non c’entra nulla il Ferragosto, che negli U.S.A. nemmeno si festeggia: si chiama Ice Bucket Challenge ed è il gioco dell’estate fra i tecno-vip della West Coast. Lo scopo, benefico, è la sensibilizzazione pubblica in favore dell’associazione contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Si chiama Ice Bucket Challenge ed è un “gioco” lanciato dall’ex giocatore di Baseball Pete Frates nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione sulla sclerosi laterale amiotrofica, nota anche come morbo di Lou Gehrig.
Funziona così: una persona in vista (in questo caso Phil Schiller), si sottopone ad un gavettone di acqua gelata, come quelli che tradizionalmente toccano agli allenatori negli sport americani dopo una vittoria. Si fa fotografare e sfida almeno tre amici “noti” a fare lo stesso.

Gli IPPAWARDS, ovvero gli iPhone Photography Awards, sono nati nel 2007, poco dopo il lancio del primo iPhone, per individuare e promuovere le migliori fotografie scattate con l’iPhone nel corso dell’ultimo anno.
Se nei primi anni il premio poteva essere giusto un semplice indicatore di un settore in evoluzione, oggi gli IPPA raccolgono scatti di livello molto alto, grazie – è inutile negarlo, nonostante le premesse – all’evoluzione del comparto fotografico dell’iPhone che a milioni portiamo in tasca con noi. Nei giorni scorsi sono stati annunciati i vincitori dell’edizione 2014 del premio.
Il 2011 è stato un anno molto importante per Craig Federighi e per Jim Carrey. Mentre il primo sostituiva Bertrand Serlet, il secondo recitava in I pinguini di Mr. Popper. Due vite molto diverse e per nulla legate? Apparentemente sì. E se questa è solo l’introduzione figuratevi l’intero articolo.
Watch Dogs è senza dubbio uno dei giochi più caldi del momento: nel titolo UbiSoft, il protagonista (Aiden Pearce) può hackerare qualsiasi dispositivo sparso per la città di Chicago semplicemente utilizzando il suo smartphone. Un concept innovativo che si è tramutato in un gioco divertente, originale ed avvincente.

Nel corso delle ultime settimane si sono intensificate le indiscrezioni sulle caratteristiche dell’iPhone 6, il nuovo modello di smartphone che Apple presenterà, con ogni probabilità, verso settembre.
La conseguenza diretta è stata un fiorire di mockup e concept che mostrano come potrebbe apparire il nuovo iPhone: sottilissimo, con schermo più grande, i bordi arrotondati.
Il designer Mike Donovan ha preferito andare in tutt’altra direzione e ha provato a ri-immaginare l’iPhone come se fosse stato progettato ai tempi dei Mac G3 e G4. Ecco il risultato.
