iPad con Retina Display e iPad con iOS 6 surfano il web dalla sede Apple

 

Che internamente al Quartier Generale Apple di Cupertino – California gli ingegneri stiano già testando tecnologie e dispositivi “che noi umani non possiamo neanche immaginare” è cosa nota e facilmente immaginabile. Tuttavia nei giorni scorsi più di un dipendente Apple avrebbe “scavalcato” i firewall interni al Campus per visitare, con uno di questi prototipi, un sito web pubblico: e i siti web pubblici, lo sappiamo, raccolgono i log relativi alle visite che ricevono.

E’ il caso di Ars Technica, portale web di tecnologia che pare abbia ricevuto visite da dispositivi “di tipo iPad”  con installato iOS 6. Non solo: tali visite proverrebbero proprio dal cuore pulsante Apple. Inoltre i tablet si sarebbero affacciati al web tramite un WebKit tutto nuovo, versione 535.8. Ma non è tutto!

Apple acquisisce Chomp: novità in vista per le ricerche su App Store?

Durante il suo recente intervento alla Goldman Sachs Internet and Technology Conference, il CEO Apple Tim Cook ha parlato di come la società di Cupertino avrebbe investito l’enorme capitale accumulato in questi anni, stimato attorno ai 100 miliardi di dollari, e ha ribadito un concetto già espresso più volte in passato. Quel denaro serve fra le altre cose, ad effettuare rapide acquisizioni importanti per la strategia dell’azienda.

Concetto semplice e chiaro che oggi ottiene una nuova conferma: Apple avrebbe acquisito Chomp, società -piattaforma- di ricerca App per iPhone, iPad ed Android. Chomp, fondato nel 2009, è l’unico motore di ricerca che permette di effettuare ricerche non solo nominative, ma anche contestuali: in pratica possiamo chiedere a Chomp di consigliarci un’App in base a quello che l’App fa.

Foxconn: ABC Nightline, il teatrino per la FLA e il documentario italiano

Martedì scorso il programma di approfondimento giornalistico Nightline ha mandato in onda su ABC il primo video-reportage autorizzato sulle condizioni di lavoro alla Foxconn. In 18 minuti l’inchiesta di Bill Weir non ha mostrato nulla che già non avessimo appreso precedentemente da altre fonti, ma ha il merito di aver fornito immagini che per la prima volta documentano ciò che realmente avviene all’interno di una catena di montaggio in cui lavorano migliaia di persone contemporaneamente. Un ambiente che fino ad ora abbiamo solo potuto immaginare.
Nel frattempo continuano le ispezioni della FLA, mentre un associazione indipendente denuncia la presunta messinscena di Foxconn, che avrebbe provveduto ad “edulcorare” vari aspetti dell’ambiente di lavoro e a nascondere i lavoratori più giovani che non potrebbero fare gli straordinari.
L’interesse verso l’argomento ha in ogni caso il merito di aver riportato in auge un interessante documentario italiano sulla Foxconn girato nel 2010, mentre il monologhista Mike Daisey ha pubblicato con licenza Creative Commons il suo ormai famoso monologo sull’argomento.

Il Datacenter in North Carolina sarà alimentato da un enorme impianto ad energia solare

Il Datacenter Apple di Maiden

Il gigantesco Datacenter di Apple in North Carolina sarà alimentato da un enorme impianto ad energia solare. L’impianto solare che fornirà energia al grande centro dati sarà la più grande operazione degli Stati Uniti legata al fotovoltaico (20 megawatts) che sia di proprietà di un utente finale. Apple alimenterà l’impianto anche con una installazione di pile a combustione combustibile¹ da 5 megawatt, la maggiore nel Paese che non appartenga ad una impresa di servizi pubblici.

Il motivo di questo mix di energie è ovviamente quello di compensare la variabilità di erogazione di energia solare a secondo delle condizioni atmosferiche (soleggiato, nuvoloso, pioggia e via dicendo).

“Apple regala 10.000 prodotti…”, occhio alla fregatura su Facebook

Da qualche giorno gira su Facebook un invito allettante: “Apple regala 10.000 suoi prodotti per i nostri affezionati clienti. Partecipa!”. L’evento, creato dall’applicazione Apple regala, parrebbe essere un concorso con in palio prodotti Apple.
Sulla pagina del fantomatico contest c’è persino un elenco dei premi che si possono vincere: Apple iPhone 4, Apple iMac e Apple iPad 2.
Se ne parliamo qui, come avrete capito, è per segnalare che si tratta di un’operazione cui vi invitiamo a non prendere parte, come invece hanno già fatto quasi 4000 persone (delle 264.154 invitate). Quei “10.000” regali” ci fanno intuire l’intenzione di sfruttare la popolarità del concorso Apple ufficiale che mette in palio una iTunes Card da 10.000 dollari. Il risultato è, di fatto, un banale scam male in arnese. Il consiglio è di segnalare la pagina quanto prima possibile a Facebook tramite l’apposito link testuale.

FLA: le fabbriche Foxconn sono di prima classe

Lunedì scorso Apple ha annunciato l’avvio di ispezioni a tappeto presso gli stabilimenti Foxconn dove vengono prodotti gli iPhone e gli iPad.
A condurre i controlli è la Fair Labor Association, un’ente no-profit indipendente. Oggi emergono i primi dettagli sull’operazione, che nei prossimi mesi interesserà anche altri fornitori Apple quali Pegatron e Quanta.
Le prime impressioni registrate dalla FLA, sono decisamente positive. Per il presidente dell’ente, Auret Van Herden, le condizioni riscontrate da lui e dai suoi ispettori presso le fabbriche cinesi sono molto migliori rispetto allo standard cinese, soprattutto nell’ambito della produzione dei capi d’abbigliamento.

Secondo quanto scrive Reuters, dopo le prime visiti ad alcuni impianti Foxconn, Van Heerden ha dichiarato che “le infrastrutture sono di prima classe; le condizioni fisiche [di lavoro] sono molto, molto al di sopra della norma”.

Path, contatti e privacy: Apple promette un aggiornamento

La scorsa settimana lo sviluppatore Arun Thampi ha scoperto per caso che la diffusa applicazione Path, una social-app per iPhone che permette di tenere una sorta di diario virtuale della propria vita, eseguiva l’upload della sua rubrica indirizzi verso un server degli sviluppatori. Il problema è che Thampi non aveva fornito alcuna autorizzazione preventiva perché una tale operazione potesse essere svolta e ha interpretato (ed esaustivamente esposto) quella pratica come una palese violazione della privacy.
Ne è nato un piccolo scandalo cui gli sviluppatori hanno prontamente risposto chiedendo scusa, cospargendosi il capo di cenere per l’accaduto e rassicurando tutti sul fatto che quelle informazioni non venivano utilizzate per commettere nefandezze. Il passaggio successivo è consistito nella cancellazione di tutti i dati delle rubriche degli utenti dai server di Path e la pubblicazione di una nuova versione dell’app che “chiede il permesso” all’utente prima di procedere all’upload dei contatti.
Tutti vissero felici e contenti? Non proprio, perché le scuse non sono bastate a quanti ritengono allarmante la semplicità con cui Path ha potuto pescare i dati della rubrica contatti degli utenti. Fanno parte della schiera dei “preoccupati” anche due parlamentari U.S.A., Henry Waxman e G.K. Butterfield, che hanno inviato formale richiesta di spiegazioni ad Apple, che ha risposto ancora prima che la lettera arrivi a destinazione, tramite una dichiarazione rilasciata ad All Things Digital da un portavoce.

Cosa ha detto Tim Cook alla Goldman Sachs Conference

Ieri alle 12:30 PST, le 21:30 ora italiana, Tim Cook ha preso parte alla Goldman Sachs Technology and Internet Conference per un intervento di fronte ad un nutrito pubblico di analisti finanziari.
Era la prima volta che Cook partecipava all’evento in veste di CEO Apple, ma in passato era già stato invitato quale COO dell’azienda.
Durante il suo discorso Cook ha toccato molti punti fondamentali, fornito qualche spunto sulle strategie future, ma niente di eclatante, ed ha soprattutto rassicurato gli analisti su temi quali le condizioni dei lavoratori cinesi, il tasso di crescita che Apple ancora può attendersi per i propri prodotti, l’Apple TV del futuro e i valori fondamentali dell’azienda.

Fair Labor Association avvia le ispezioni alla Foxconn

Apple ha risposto pubblicamente alle inchieste del New York Times sulle condizioni dei lavoratori cinesi che producono iPhone ed iPad e l’ha fatto annunciando, con un comunicato diffuso pochi minuti fa, l’avvio delle ispezioni presso le fabbriche Foxconn da parte della Fair Labor Association.
La FLA è un’ente no-profit che si occupa della tutela dei lavoratori a livello globale e in particolar modo nei paesi in via di sviluppo e ad altissimo tasso di industrializzazione, come la Cina. Apple aveva annunciato di aver aderito all’ente, prima fra i giganti del settore Tech, contestualmente alla pubblicazione del rapporto 2011 sulla Supplier Responsibility, a fine gennaio.
Nel comunicato si legge che la FLA ha iniziato il proprio giro di audit speciali questa mattina presto, a partire proprio dagli stabilimenti di Foxconn City, a Shenzhen.

CocoaHeads LIVE: video e liveblogging

I ragazzi d Command Guru insieme ad alcuni sviluppatori esterni stanno realizzando Post Office, un’app per iPhone, in diretta video. L’applicazione verrà rilasciata gratuitamente in App Store.
Segui lo streaming e interagisci tramite il liveblogging.

Dopo il salto, il liveblogging della serata (potrai aggiungere commenti, interagire con gli sviluppatori e vincere codici promo per Arloy e Sally Park).

Simon Prakash, Senior Director di Apple, passa a Google

Simon Prakash - TheAppleLounge.com

Simon Prakash - TheAppleLounge.com“Bei tempi” quelli in cui vigevano accordi (sotto banco) tra le grandi aziende del settore ICT della Silicon Valley per non rubarsi i dipendenti. Ora che però il Dipartimento di Giustizia dello zio Sam ha iniziato ad investigare su questa situazione, le cose sembra stiano iniziando a prendere un piega ben diversa.

Fino a qualche mese fa, ad esempio, non sarebbe mai potuto capitare che una azienda come Google “rubasse” da sotto al naso di Apple un Senior Director di un settore strategico per l’azienda di Cupertino. Fino a qualche mese fa, appunto, perché ora questo è successo con Simon Prakash che vedete nell’immagine al lato.

Motorola vuole il 2,25% del fatturato iPhone?

Venerdì scorso, a seguito di un’ingiunzione emessa dal Tribunale Regionale di Mannheim, Apple ha brevemente interrotto la vendita dei dispositivi iOS (escluso l’iPhone 4S) in Germania. Inizialmente si è pensato ad una immediata attivazione del blocco, ma poi nel giro di poche ore tutto è tornato alla normalità con la sospensione dell’ingiunzione grazie al ricorso in appello da parte dei legali Apple.
Nella sua dichiarazione ad All Things Digital una portavoce di Cupertino ha specificato la ragione del ricorso: Apple ha più volte tentato di ottenere in licenza la tecnologia di Motorola, ma l’azienda non ha offerto condizioni giuste e commisurate al valore del brevetto in questione, che per altro copre uno standard del settore.
L’esperto di proprietà intellettuale Florian Mueller ha incrociato vari documenti, ricercato e scartabellato finché non ha scoperto, avvenimento più unico che raro, i termini della richiesta di Motorola ad Apple: il 2,25% del fatturato che l’azienda ha generato con l’iPhone fin dal lancio.

Foxconn pronta ad assumere 100000 lavoratori in Cina

In fila in Cina per essere assunti da Foxconn

In fila in Cina per essere assunti da Foxconn
Immagine tratta da M.I.C. Gadget

Per gestire le richieste di di assemblaggio di prodotti Apple servono grandi impianti e soprattutto un gran numero di lavoratori. Tutto va fatto velocemente per reggere i ritmi che il mercato impone e un partner come Foxconn questo lo sa bene. Specie dopo un investimento di 1.1 miliardi di $ U.S.A. fatto in tempi da record nello scorso mese di dicembre.

A seguito di un importante investimento servono anche numeri importanti di forza lavoro e così il gruppo cinese ha iniziato le fasi di reclutamento di nuovi lavoratori.

John Browett è il nuovo Senior Vice President Retail di Apple

Dopo l’addio di Ron Johnson, ora CEO della grande catena di department store JC Penney, Apple è rimasta priva di una figura che ricoprisse il suo incarico, vale a dire Senior Vice President della divisione Retail. Stamani l’azienda di Cupertino ha annunciato ufficialmente che il posto è stato assegnato.
Non a Steve Cano, già responsabile degli Apple Store globali, come ipotizzato tempo fa, ma ad un esterno: John Browett. Come spiega il comunicato ufficiale Apple, Browett viene da un’esperienza presso catena europea di tecnologia Dixons Retail, dove ha ricoperto il ruolo di CEO dal 2007 ad oggi. In precedenza ha ricoperto il ruolo di CEO anche presso TESCO.com. Da aprile, spiega ancora il comunicato, il nuovo SVP sarà responsabile del settore retail e si occuperà dell’espansione degli Apple Store in tutto il mondo, nonché della gestione di tutti quelli già aperti.

Il CEO Tim Cook ha commentato così la nuova assunzione: “I nostri negozi retail sono  incentrati sul servizio al cliente e John condivide questo impegno come nessun altro che io abbia incontrato. Siamo entuasisti di vederlo unirsi al nostro team e portare la sua incredibile esperienza nel settore retail in Apple.”

Torna il CocoaHeads LIVE, per sviluppare un’app in una notte

I ragazzi di Command Guru stanno organizzando un nuovo CocoaHeads LIVE per il prossimo Venerdì 3 Febbraio. Anche questa volta il team di Command Guru insieme a sviluppatori e grafici provenienti da tutta Italia, si riuniranno a Carpi negli uffici dell’azienda per realizzare un’applicazione per iPhone in una sola notte, il tutto in diretta video online. E TheAppleLounge sarà lì a seguire l’evento per voi, organizzando un liveblogging che vi permetterà di interagire con il team, lasciando commenti e partecipando ai contest (verranno regalati codici promo per Arloy e Sally Park).

Se sei uno sviluppatore iOS e vuoi unirti al team, puoi ancora farlo: collegati alla pagina ufficiale e compila il form Sign Up. Verrai ricontattato appena possibile da uno dei responsabili dell’evento.

Il costo umano della produzione dell’iPad

Qualche mese fa alcuni reporter del New York Times hanno accettato un difficile compito: la realizzazione un’inchiesta sulle condizioni dei lavoratori cinesi che producono gli iPhone, gli iPad e molti altri gadget elettronici e computer che milioni di utenti occidentali utilizzano ogni giorno.
Un’inchiesta diversa da tutte le altre che finora abbiamo letto e che in gran parte erano basate su report di seconda mano, un’inchiesta che entrasse davvero nelle fabbriche e potesse mettere assieme le testimonianze di fonti vicine alle aziende fornitrici.

Il primo frutto di questo difficile “assignement” è un articolo sul perché Apple e altre aziende scelgono di produrre in Cina i propri gadget, comparso sulle pagine del New York Times qualche giorno fa. Ne abbiamo parlato dettagliatamente nel nostro articolo “Perchè Apple costruisce i suoi iPhone in Cina”.

Ieri il NYTimes ha pubblicato la seconda “puntata“, che parla più direttamente dei costi umani di quella produzione. E’ un articolo duro ma equilibrato (vero capolavoro del miglior giornalismo d’inchiesta americano) secondo il quale Apple, per quanto sinceramente attenta alle tematiche del lavoro in Cina, non esita in ogni caso a forzare condizioni contrattuali che innescano violazioni e soprusi.

UPDATE: Tim Cook ha risposto con una mail interna ai dipendenti (che è prontamente trapelata). Dettagli a fondo articolo.

Apple si prepara ad aprire il suo centro di ricerca in Israele

Apple sta portando avanti i propri piani per l’apertura di un centro di ricerca in Israele. Lo scrive un quotidiano locale, il Calcalist, ovvero lo stesso giornale che per primo diede la notizia dell’acquisizione dell’israeliana Anobit da parte dell’azienda di Cupertino, successivamente confermata ufficialmente da un portavoce della compagnia californiana.Anobit è un’azienda che si occupa di memorie a stato solido e già oggi è responsabile della produzione di un componente critico nell’assemblaggio delle memorie dei dispositivi iOS.
Il centro di ricerca, che avrà sede ad Haifa e si suppone possa aprire alla fine di febbraio, potrebbe essere invece più orientato allo sviluppo di nuove soluzioni nel settore dei semiconduttori.

Disponibile l’app ufficiale MyWind, qualcosa si muove in casa WIND?

MyWIND App su iTunes App Store

MyWIND App su iTunes App StorePochi giorni dopo il punto della situazione fatto per quanto riguarda WIND e iPhone 4S, ecco che l’unico carrier italiano a non proporre un melafonino tra le sue offerte sbarca su iTunes App Store con un’applicazione dedicata proprio al telefono della Mela.

L’app MyWind, questo il nome, sebbene non indicato nella pagina di iTunes, è ovviamente anche in italiano ed offre all’utente la possibilità di tenere sotto controllo tutte le utenze registrate sul proprio account del portale Wind. Appare quanto mai “strano” che un carrier che non propone in vendita un iPhone sbarchi con un’app a questo telefono dedicata.

A tal proposito ricordiamo che il carrier H3G, il quale propone iPhone in vendita ormai da tempo, fu criticato dal caro SetteB.IT per aver promesso un app simile per molto tempo fino, poi, a pubblicarla con netto ritardo su quanto pubblicizzato.

Accordi per non rubarsi dipendenti: al via la class action contro Apple, Google e altre aziende

Nemici quando si tratta di farsi concorrenza sui prodotti e ci sono da stringere accordi commerciali, gentiluomini disposti ad un elegante accordo sulla parola quando c’è da fare comunella per evitare diaspore incrociate di dipendenti allettati da stipendi migliori.
E’ la doppia faccia di alcune grandi aziende della Silicon Valley che emerge in maniera evidente dai documenti di una class action che verrà dibattuta in prima istanza la prossima settimana presso il tribunale di San José.
Nelle carte dell’azione legale, rese pubbliche ieri per la prima volta, ci sono prove ben circostanziate che dimostrano come Apple, Google, Pixar, Adobe, Intel, Intuit e LucasFilm avessero stretto e posto in essere un accordo di non-poaching (termine inglese che nel contesto indica l’azione di soffiare un dipendente ad un concorrente) per un periodo che va almeno dal 2005 al 2009.