
Nel corso degli anni, soprattutto dopo il ritorno di Steve Jobs, Apple ha fatto della segretezza sullo sviluppo dei futuri prodotti uno dei propri pilastri. Sebbene il problema dello spionaggio industriale e dei “leaks” riguardi tutti i grandi produttori del settore informatico e dell’elettronica di consumo, Apple è forse l’unica azienda a mettere in campo pratiche di controllo paragonabili a quelle di alcune aziende del settore militare che operano su progetti top secret.
A Cupertino i dipendenti corporate di Apple devono sottostare a ferree regole di accesso e ogni singolo movimento o spostamento deve poter essere monitorato. Esiste anche un nucleo interno di controllo, quella che Gizmodo definì, in maniera totalmente inappropriata, la Gestapo di Apple.
La progettazione però non è l’unica fase sottoposta a severi controlli. Un nuovo report di Reuters fa luce sulle pratiche di segretezza che Apple mette in pratica anche in fase di produzione, in Cina, con richieste e pretese che spesso mettono in difficoltà le aziende fornitrici.