Nuovo Apple Store Covent Garden: primi dettagli

Con un lungo e dettagliato articolo pubblicato su World of Apple, Gary Allen di IfoAppleStore ha svelato in anteprima i dettagli del nuovo Apple Store Covent Garden che aprirà i battenti quest’estate in uno dei distretti di Londra più frequentati dai turisti.

Il nuovo punto vendita, il terzo nella capitale britannica, sorgerà in un grande edificio storico costruito nel 1877 per il cui restauro Apple ha speso più di 30 milioni di dollari. La facciata in mattoni rossi è stata completamente rinnovata e un’ampia corte interna sarà coperta interamente in vetro, in perfetto stile Apple.

iBall Challenge: facciamo a pallonate con iPhone

Nome: iBall Challenge
Prezzo: 0,79€  – Categoria: Giochi
Sviluppatore: Riccardo Pietrucci  –  VOTO: 9,0
Link iTunes

iBall Challenge è un simpatico gioco disponibile da poco su App Store. A prima vista può sembrare di una semplicità disarmante, ma devo dire che alla fine risulta particolarmente addictive, forse proprio grazie alla sua semplicità di fondo e anche grazie alla cura con il quale è realizzato.

Microsoft: il futuro del Web è HTML5

Adobe e il suo Flash Player non stanno attraversando un buon periodo. Il futuro di Flash sul Web è sempre più compromesso, soprattutto se due colossi come Apple e Microsoft remano contro.

Sappiamo già che in quel di Cupertino non hanno la minima intenzione di introdurre il supporto a Flash né su iPhone né su iPad e che l’obiettivo è quello di facilitare l’integrazione del prossimo HTML5. A quanto pare, nella battaglia Flash vs HTML5, Microsoft ha deciso di “schierarsi” accanto ad Apple.

Tap4Music: avviare la riproduzione di un album su iPhone con un tocco


Nome: Tap4Music
Tipologia: Utility musica – Licenza: Commerciale
Requisiti: iPhone OS 3.0 o successivo
Prezzo: 0.79€

Tap4Music è l’ultima applicazione realizzata da Stefano Falda che permette di avviare la riproduzione dei propri album preferiti sull’iPhone, iPod Touch e anche iPad. Con Tap4Music, in maniera simile a TapToCall, si andranno a creare infatti una sorta di mini-applicazioni deputate alla avvio rapido delle canzoni.

iPhone 4G-HD: la saga continua

Nel corso dell’ultima settimana, nonostante le headlines del Mac Web siano state riconquistate di prepotenza dalla scontro fra Apple e Adobe, si sono registrate interessanti evoluzioni nella saga dell’iPhone prototipo smarrito dall’ingegnere Apple Gray Powell e finito nelle mani di Gizmodo dietro pagamento di 5000$ in contanti.

Il passo avanti più significativo è sicuramente la rivelazione dell’identità di colui che ha ritrovato l’iPhone prototipo, il 21enne Brian Hogan, e del “middleman”, il mediatore che ha gestito i contatti fra Gizmodo e Hogan, tale Sage Robert Wallower. Ci sarebbe anche un terzo uomo connesso in qualche modo con la vendita.

Nel frattempo Gizmodo continua a contestare i metodi della R.E.A.C.T., che venerdì scorso ha sequestrato i computer di Jason Chen, e minaccia di fare causa.

Film su iTunes in Francia e Irlanda

Altre due nazioni europee entrano a far parte del club esclusivo degli iTunes Movie Rentals. Non illudetevi, nessuna delle due è l’Italia. Il servizio di acquisto e noleggio dei lungometraggi è stato attivato da Apple sugli iTunes Store di Francia e Irlanda. Oltralpe erano già disponibili i contenuti televisivi, mentre nello Store irlandese, pure più giovane di quello italiano, sono disponibili i Movie Rentals ma non i Tv Programmes.

Sia in Francia che in Irlanda sono disponibili i film di 20th Century Fox, Disney, MGM, Paramount, Universal, Warner Bros e Sony Pictures. Fra gli studios europei che hanno aderito ci sono E1 Entertainment, Lionsgate UK e Optimum Releasing.

Apple: Lala chiuderà i battenti il 31 maggio

Come riporta AppleInsider, il portale di Web music Lala (acquisito recentemente da Apple) cesserà il servizio agli utenti a partire dal prossimo 31 maggio; gli utenti che hanno già acquistato dei brani musicali riceveranno un bonus della stessa cifra che potranno utilizzare per acquistare musica da iTunes Store.

Fino al 31 maggio, tuttavia, gli utenti potranno continuare ad accedere al servizio online e alle loro playlist preferite; ci saranno, però, alcune limitazioni: già da oggi non è più possibile acquistare canzoni e gift card da utilizzare su Lala, gli utenti non possono più inviare le loro canzoni per ascoltarle in qualunque punto del pianeta (Internet permettendo) e non sono accettate le registrazioni di nuovi utenti.

iAd: pubblicità per un milione di dollari?

Secondo quanto riporta MacRumors, in un articolo apparso sul The Wall Street Journal si legge che Apple avrebbe intenzione di far pagare fino a un milione di dollari le aziende interessate a partecipare come inserzionisti per la nuova piattaforma di advertising mobile iAd.

Addirittura, le aziende interessate ad essere partner del lancio del nuovo servizio potrebbero pagare fino a 10 milioni di dollari. Cifre di queste dimensioni confermano che Apple mira ad attirare soprattutto aziende di grosso calibro piuttosto che piccole realtà al momento presenti nelle pubblicità che siamo abituati a consultare sui nostri iPhone.

Niente cubo di Apple in piazza Duomo a Milano

I meneghini-Apple-maniaci dovranno attendere ancora lungo prima di poter fare acquisti in un Apple Store nel salotto buono della città. A rivelarlo è l’inserto milanese di ieri di Repubblica con un titolo interno, uguale all’occhiello, che non lascia dubbi: “Apple vuole un cubo in Duomo ma non piace a Palazzo Marino“.

Secondo il prestigioso quotidiano Apple avrebbe finalmente trovato una location adatta per il primo negozio milanese (l’Apple Store di Carugate, come suggerisce il nome stesso, è infatti in periferia) ma il Comune avrebbe detto un bel no al progetto che prevedeva la costruzione di un cubo di vetro ai pieni della Madonnina in pieno stile Fift Avenue di New York.

Microsoft Courier, morto prima di nascere [Aggiornato]

Il Courier di Microsoft non s’ha da fare. Il tablet-prescelto made in Redmond, il super dispositivo touch che tante aspettative aveva suscitato, il concept che i detrattori dell’iPad citavano come supremo esempio di cosa avrebbe potuto fare la concorrenza per sbaragliare il dispositivo di Apple, non vedrà mai la luce.

La conferma arriva da Gizmodo, che aveva avuto sentore della decisione di abbandonare il progetto grazie alle informazioni fornite da fonti interne a Redmond, e ha poi ottenuto un riscontro da parte di un executive di Redmond.

Apple inizia a spedire iPad 3G preordinati

Come fa sapere AppleInsider, i clienti che hanno preordinato il proprio iPad Wi-Fi + 3G hanno ricevuto, nella giornata di ieri, una notifica riguardo l’avvenuta spedizione del loro acquisto. In questo modo, dovrebbero riceverlo comodamente a casa entro oggi, giornata del lancio ufficiale (esclusivamente per gli Stati Uniti) per i modelli di iPad che consentono la navigazione in rete anche con la connessione dati 3G.

MacRumors riporta, inoltre, che qualche fortunato ha ricevuto il suo iPad ieri, un giorno prima del lancio ufficiale. Rispetto al modello con solo Wi-Fi, le cui vendite sono iniziate sabato 3 aprile, Apple ha deciso di cambiare corriere per le spedizioni e ha scelto di affidarsi a FedEx al posto di UPS. Non sappiamo se questa scelta sia dovuta ad una particolare condizione logistica o ad un qualunque altro motivo.

Il CEO di Adobe risponde a Steve Jobs

La lettera aperta in cui Steve Jobs spiega in 6 dettagliati punti perché Apple non vuole Flash sui propri dispositivi non ha mancato di suscitare reazioni in casa Adobe.
Il CEO dell’azienda, Shantanu Narayen, ha risposto pubblicamente ad Apple con un intervista rilasciata nel pomeriggio di giovedì al Wall Street Journal.

La prima impressione è che Adobe avrebbe fatto meglio a non rispondere a caldo con un’intervista ma preparando un documento più formale e soprattutto in grado di rispondere nei particolari alla dettagliata lettera di Steve Jobs. Le argomentazioni di Narayen sono poco pungenti ed esprimono concetti inflazionati che ormai non convincono più.

Steve Jobs pubblica i suoi “pensieri su Flash”

Ieri John Gruber su Twitter lo aveva lasciato intendere: domani l’affaire Gizmodo passerà in secondo piano e si tornerà a parlare dello scontro fra Apple e Adobe su Flash.

Non era un’indiscrezione infondata: oggi Apple ha pubblicato una open letter di Steve Jobs intitolata “Thoughts on Flash”, pensieri su Flash, in cui il CEO dell’azienda di Cupertino illustra in sei punti tutti i principali motivi per cui Apple non vuole implementare Flash sui suoi dispositivi.

Di seguito trovate un sunto delle parti più significative della lettera. Tutto ciò che leggerete è una summa di quanto detto da Jobs, senza aggiunte o commenti ulteriori.

1) Open-ness. I prodotti di Adobe sono proprietari al 100% e Flash non fa eccezione. Sebbene anche i sistemi operativi della Mela siano proprietari, Apple ritiene che tutti gli standard inerenti al Web e alla sua fruizione debbano essere aperti. Per questo, anziché utilizzare Flash, Apple ha preferito puntare su HTML5, JavaScript e CSS. Google e molte altre aziende hanno fatto lo stesso, perché con essi gli sviluppatori possono creare contenuti avanzati e dinamici senza la necessità di un plugin per la loro riproduzione.

Tale approccio vale anche per i prodotti Apple per il Web, come WebKit, il rendering engine basato su HTML5 che è al cuore di Safari ed è utilizzato in tutti i prodotti Apple.

“Google lo usa per il browser di Android, Palm lo usa, Nokia lo usa, e RIM ha annunciato che lo userà. Quasi ogni web browser presente su smartphone che non siano quelli di Microsoft usa WebKit. Rendendo open la propria tecnologia WebKit Apple ha stabilito uno standard nel settore dei browser mobile”.