Il Datacenter di Apple inquina troppo, parola di Greenpeace

Attivisti Greenpeace protestano contro Apple in Irlanda

Torniamo a parlare del datacenter del North Carolina, stavolta non per elogiare il grande sforzo di Apple per rendere l’impianto quanto più “verde” possibile (basti pensare, ne parlammo appena due mesi fa, che il suddetto datacenter sarà alimentato – anche – da un gigantesco impianto ad energia solare), ma al contrario parleremo delle critiche che sono arrivate da Greenpeace, addirittura con manifestazioni di dissenso da parte di attivisti, proprio per via dell’utilizzo di energia non totalmente prodotta da fonti alternative. Ma da quale pulpito viene la predica?

L’odore dell’unboxing dei prodotti Apple diventa opera d’arte

Se avete mai eseguito l’unboxing di un prodotto Apple saprete che si tratta di un’esperienza sensoriale principalmente visiva nella quale, tuttavia, giocano un ruolo importante anche il tatto, l’udito e soprattutto l’olfatto.
L’odore che si sprigiona dalla scatola di un Mac o di un iPad appena aperta è praticamente sempre uguale. Un mix dolciastro di plastica, alluminio, residui innocui (si spera) dei solventi industriali utilizzati per la pulizia dell’alluminio e del vetro, la lontana fragranza dei componenti elettronici interni. E’ un’informazione sensoriale complessa, quella che riceviamo.

Quell’odore è talmente distintivo che un collettivo composto da tre artisti australiani uniti sotto il nome di Greatest Hits si è riproposto di sintetizzarlo, commissionando la realizzazione di un aroma che ne riproduca le caratteristiche organolettiche. Il “profumo di MacBook Pro” verrà diffuso nell’aria durante la mostra De Facto Standard che il collettivo inaugurerà il 20 aprile a Melbourne.

iTv: ma siamo sicuri che sia un televisore?

Uno dei passaggi più citati della biografia di Steve Jobs di Walter Isaacson è probabilmente quello in cui il Co-Fondatore Apple accenna al futuro della Apple Tv e al fatto di aver finalmente trovato la soluzione per la realizzazione di un prodotto che punti alla rivoluzione della distribuzione dei contenuti televisivi.
Nel leggere quelle parole il pensiero di molti è andato immediatamente alla già chiacchierata iTv, un vero e proprio televisore Apple che possa portare l’esperienza Apple in milioni di salotti americani.

A credere in maniera particolarmente fervente a questa possibilità non sono tanto gli utenti, quanto gli analisti finanziari. Nei mesi scorsi abbiamo letto più di un intervento “iper-ottimista” al riguardo da parte degli aruspici di Wall Street. Ora però c’è chi si è spinto un po’ troppo oltre. Come Peter Misek di Jefferies Capital Partners, che ha addirittura pronosticato quante di queste TV (ancora inesistenti) Apple saprà vendere nel corso del 2012 e del 2013.
Ma se l’Apple Tv del futuro non fosse affatto un televisore?

Apple aggiorna i dati sugli straordinari dei lavoratori cinesi

Apple ha aggiornato la sua pagina sulla “Supplier Responsibility” per includere alcuni dati recenti relativi al controllo sull’eccessivo ricorso agli straordinari da parte dei propri fornitori.
In uno specchietto della sezione dedicata ai diritti dei lavoratori e ai diritti umani l’azienda informa che nel corso di febbraio si sono visti i primi miglioramenti della situazione generale rispetto al mese precedente: fra gennaio e febbraio l’89% del campione di 500.000 lavoratori presi in esame ha rispettato le settimane di 60 ore imposte dal codice di condotta voluto da Apple.
Ancora meglio i dati di marzo, che mostrano un adeguamento alle richieste dell’azienda da parte del 95% dei lavoratori impiegati presso i fornitori ispezionati.

Apple cala, poi risale: la “fionda” è carica per i risultati del Q2

Nel corso degli ultimi mesi le azioni Apple sono cresciute costantemente, contraddicendo in pieno le previsioni di chi sospettava un crollo drastico del titolo dopo la dipartita di Steve Jobs.
Le recenti decisioni finanziarie come il piano di stock buyback e di concessione dei dividendi hanno contribuito a spingere ancora più in alto AAPL. Almeno fino a qualche giorno fa, quando “improvvisamente” il titolo ha cominciato a scendere, assestandosi lunedì, in chiusura, sui 580,13$ per azione, -9,99% rispetto al picco di 644$ registrato il 10 aprile scorso.

Ieri il titolo ha di nuovo saggiato i 600$ recuperando terreno e capitalizzazione per poi chiudere a 609,70$ (+ 5,1%) ma nel frattempo il Wall Street Journal ha già provveduto a dare ampia copertura a questa “correzione”.
Ed è comprensibile, visto che si è trattato di un calo che per quanto percentualmente piccolo ha comunque bruciato l’equivalente di una H.P. (~48 miliardi) in pochi giorni.
Ma se da una parte è naturale prestare attenzione al passo falso del gigante, dall’altra è pure interessante notare, come ha fatto P. Elmer-DeWitt su Fortune, che un simile calo, a così poca distanza dall’annuncio dei risultati fiscali del Q2, previsti per il 24 aprile, nasconde dei meccanismi finanziari che gli investitori più oculati hanno imparato a sfruttare.

Pebble, l’orologio geek che si connette all’iPhone

Pebble è un orologio intelligente, capace di connettersi all’iPhone tramite bluetooth per controllarne alcune funzioni basilari. Ha uno schermo e-paper da 1,26” e una risoluzione di 144×168 pixel che lo rende infinitamente personalizzabile e linee semplici che sarebbero potute uscire da un ufficio design della Casio.
Pebble è il Santo Graal degli orologi geek, la prima vera incarnazione a prezzi abbordabili dello smartphone watch che intere comunità di appassionati aspettano da anni. L’unico problema, al momento, è che Pebble ancora non esiste, se non in forma di prototipo.

Poco male, però: ci sono pochi dubbi sul fatto che presto l’orologio entrerà in produzione.
I suoi creatori hanno lanciato una sottoscrizione sul “solito” Kickstarter, la piattaforma divenuta ormai strumento d’elezione per il fundraising “democratico” di molti progetti innovativi. L’interesse è talmente alto che nel giro di una settimana il progetto ha già raccolto circa 3 milioni e mezzo di dollari. Perché il progetto potesse partire i promotori si sarebbero accontentati anche soltanto di 100.000 verdoni.

I CEO di Apple e Samsung si incontreranno per tentare l’accordo sui brevetti

Il CEO di Apple Tim Cook e il CEO di Samsung Gee-Sung Choi si incontreranno presso un tribunale di San Francisco discutere di un potenziale accordo che ponga fine alla battaglia legale in corso fra le due aziende.
L’incontro, che tecnicamente prende il nome di Magistrate Judge Settlement Conference, sarà presieduto e moderato dal giudice Joseph Spero e vedrà la partecipazione congiunta anche dei due capi dell’ufficio legale delle società. Nel caso di Apple tale ruolo è ricoperto da Bruce Sewell.
E’ bene precisare che non siamo di fronte ad un occasione scaturita dalla “buona volontà” di una delle parti: è stata la giudice Lucy Koh, colei che presiederà le udienze della prima causa statunitense fra i due giganti, a suggerire la possibilità di tentare una Alternative Dispute Resolution, l’accordo fra le parti che eviti il ricorso alla vera e propria battaglia in aula.

Prince Of Persia, codice sorgente della versione Apple II su Github

Prince Of Persia Apple II

Prince Of Persia Apple II

La settimana scorsa Jordan Mechner (anzi, il papà di Jordan, per essere precisi) ha ritrovato in solaio uno scatolone durante le pulizie di primavera, sorpresa sorpresa la scatola conteneva dei dischi con il codice sorgente del primo Prince Of Persia, uscito nel 1989 su Apple II.

Lo stesso Mechner, secondo quanto dichiarato sul suo blog, è rimasto sorpreso da questo ritrovamento, in quanto non credeva di possedere ancora il codice sorgente del gioco.

Adobe Creative Suite 6 e Adobe Creative Cloud saranno presentati il 23 aprile 2012

Adobe Creative Suite 6 CS6 e Adobe Creative Cloud presentazione, Milano 23 aprile 2012 Uscita Adobe CS6

Adobe Creative Suite 6 CS6 e Adobe Creative Cloud presentazione, Milano 23 aprile 2012 Uscita Adobe CS6
Novità da Adobe erano attese da tempo. Ormai si giocava solo al toto-data per scoprire quando la nuova Creative Suite 6, più nota forse con l’acronimo di CS6, sarebbe stata lanciata insieme ai nuovi servizi nella nuvola di Adobe col nome di Creative Cloude. Il periodo di lancio era indicato nel primo semestre 2012 e la promessa è stata mantenuta.

Dopo i primi indizi in rete, come gli sconti di primavera fino al 22 aprile sul sito di Adobe, è arrivata la notizia della presentazione ed il lancio per il 23 aprile 2012 delle novità di Adobe proprio da Adobe stessa. Ora abbiamo conferma di tale data anche in Italia visto che sono iniziati a partire gli inviti, come quello ricevuto dalla nostra redazione e che potete vedere nell’immagine di apertura.

Samuel Jackson e Zooey Deschanel nei nuovi spot di iPhone 4S

Nelle scorse ore sono comparse sulla rete due pubblicità che non sono tipicamente in stile Apple. Si tratta di due spot incentrate su Siri. Invece di usare una carrellata di persone della strada per dimostrare le funzioni dell’Assistente Vocale, le pubblicità illustrano invece l’uso che può farne un duro come Samuel L. Jackson.

Quanti iPhone ha venduto Apple nel Q2 2012?

Il 24 aprile prossimo Apple presenterà i risultati del secondo trimestre dell’anno fiscale 2012 (1 gennaio 2012 – 31 marzo 2012) durante la consueta conference call.
In attesa dei numeri ufficiali, gli analisti – professionisti e blogger – hanno formulato le proprie previsioni, sia quelle sul fatturato e sui profitti, sia quelle sui dati di vendita di alcuni prodotti di punta. Come l’iPhone, ad esempio, che assieme all’iPad sarà senza dubbio la principale fonte di revenue per l’azienda.

Come da abitudine ormai consolidata Philip Elmer-DeWitt di Fortune ha raccolto e pubblicato le previsioni sulle vendite dello smartphone di Apple. Il consensus fra gli analisti professionisti, manco a dirlo, è drasticamente più basso rispetto a quello registrato fra i più ottimisti e storicamente più precisi analisti/blogger.

iWork e Aperture: Apple rimuove le versioni trial dal sito

Apple ha rimosso le versioni trial di iWork e Aperture dal proprio sito. Nella pagina da cui fino a pochi giorni fa era possibile scaricare la versione di prova della suite di produttività adesso compare un messaggio che informa della disponibilità di Pages, Numbers e Keynote sul Mac App Store.
Stesso messaggio anche sulla pagina destinata al download della versione trial di Aperture, con un invito esplicito a scaricare il programma dal Mac App Store.

Una scelta (forse) comprensibile e certamente finalizzata ad una maggiore coerenza nella distribuzione digitale del software che tuttavia lascerà particolarmente scontenti tutti quei nuovi utenti che avrebbero voluto volentieri testare i software almeno per trenta giorni prima di sborsare il prezzo pieno su App Store.

Apple in Cina: parte la prima indagine “ecologica” su uno dei fornitori

Quando si parla di rapporti industriali fra Apple e la Cina si pensa in automatico a tutte le complesse questioni relative alle condizioni di lavoro degli operai di Foxconn e di tutti gli altri fornitori Apple. E’ la comprensibile conseguenza dell’attenzione mediatica che i report del New York Times sulla iEconomy e la successiva risposta di Apple hanno contribuito a concentrare sull’argomento.

C’è però un altro aspetto molto importante nell’ambito della produzione di prodotti in Cina e vale a dire le politiche di controllo ambientale sugli stabilimenti dei fornitori, che spesso operano in condizioni, anche in questo caso, non esattamente accettabili per gli standard occidentali.
Qualcosa, per fortuna, si sta muovendo anche in questo senso. Apple ha infatti accettato di collaborare con l’IPE (Institute of Public and Environmental Affairs – un ente ambientalista cinese indipendente) alla conduzione di indagini accurate presso lo stabilimento di uno dei fornitori Apple.

The Apple Lounge è su Google Currents

La scorsa settimana Google ha lanciato in Italia la sua Currents, un app per la creazione e la gestione di meta-riviste digitali personalizzate aggiornate in tempo reale.
Disponibile per iPad, iPhone, iPod touch e dispositivi Android, Currents fa parte di quella schiera di applicazioni che tentano di “aggregare” i contenuti online incanalandoli in una struttura che ricorda più da vicino quella delle riviste cartacee. L’approccio non è nuovo e Google si trova a dover fare i conti con concorrenti del calibro di Flipboard, Zite e Pulse, vere apripista di questo nuovo mercato delle “edizioni personalizzate”.

Currents offre inoltre agli editori un “backend” grazie al quale è possibile creare edizioni ad hoc delle proprie pubblicazioni online. Ci abbiamo provato anche noi, un po’ per curiosità un po’ per capire realmente quale possa essere l’impatto di un’applicazione di questo tipo sulla base di lettori “tech savvy” di un sito come The Apple Lounge. Se avete già scaricato Currents sul vostro dispositivo iOS per iscrivervi gratuitamente all’edizione di TAL cliccate (o fate tap) su questo link speciale.

Final Cut Pro X: svelate le novità per il 2012

Apple ha avuto un incontro con il consulente video Larry Jordan a pochi giorni dall’apertura dell’edizione 2012 di NAB, la più grande fiera dedicata al mondo del video professionale. Durante l’incontro Apple ha condiviso alcune caratteristiche saranno introdotte in Final Cut Pro X nel corso del 2012.

iPod touch 3G, i tempi sono maturi?

Nei commenti al nostro articolo di qualche giorno fa sui rumor relativi ad iPhone 5 con chip A5X e ad un nuovo iPod touch aggiornato, il nostro lettore Michele ha rispolverato una vecchia chimera: l’iPod touch con supporto alla connettività 3G.
Se ne è parlato spesso, per lo più prossimità degli eventi musicali che Apple fino al 2010 ha tenuto in quel di settembre, ma un iPod touch con una simile caratteristica non è mai arrivato sul mercato.
E in fondo la domanda rimane sempre la stessa: un iPod touch con una connessione dati avrebbe senso alla luce del target cui il prodotto è destinato? Ad Apple converrebbe aggiungere questa feature? Io penso di no, e vi spiego perché.

Rumor: perchè Tim Cook ha visitato la casa di Half-Life?

Valve

Valve

Tim Cook in visita negli uffici di Valve, questa è la notizia del momento, in poche ore la news ha fatto il giro del mondo ed è rimbalzata sui siti di videogiochi, sui blog dedicati al mondo della mela e sui media generalisti. Del resto, quando il CEO di una delle più grandi aziende del mondo fa visita ad uno sviluppatore di videogiochi, qualcosa di grosso bolle in pentola.

Sui motivi di questa visita si è detto tutto ed il contrario di tutto, c’è chi parla di Apple interessata ad acquistare Valve e chi invece rumoreggia di una possibile collaborazione tra le due aziende, di certo la visita di Tim Cook non è stata una visita di cortesia, questo è ovvio.