Foxconn, le foto dei dormitori di Shenzhen

di Redazione 11

Quel che da queste parti pensiamo dei modi di Gizmodo è abbastanza noto. Ma ogni tanto va dato a Gizmodo quel che è di Gizmodo, e questo è uno di quei casi. Ieri la testata del gruppo Gawker ha pubblicato un breve reportage fotografico realizzato da Joel Johnson (ex Boing Boing). Johnson si trova a Shenzhen, in Cina, per realizzare un pezzo per conto di Wired U.S.A. sulle condizioni di lavoro degli operai di Foxconn, il grande produttore che annovera fra i propri clienti grandi marchi del calibro di Apple, Nokia, HP e molti altri.

Nelle immagini pubblicate da Gizmodo, tutto lo squallore di un grande dormitorio in cui vive una parte degli operai che producono iPhone, iPod e altri gadget elettronici nella fabbrica di Shenzhen.

Il palazzone delle foto è un dormitorio maschile abitato da operai di primo livello ed è uno dei primi ad essere stato edificato in quella che viene chiamata iPod City. Le camerate del palazzo, grandi come “un garage da due posti macchina”, ospitano otto operai ciascuna in quattro letti a castello. In una stanza comune i dipendenti possono “rilassarsi” fra i turni guardando la televisione. Attrezzature da ginnastica sono montate nei cortili interni fra i palazzi.

Ciò che più colpisce sono però le reti di protezione tese all’altezza del primo piano. Sono lì per impedire che altri operai provino a togliersi la vita saltando nel vuoto dopo l’ondata di suicidi della scorsa primavera. Una misura che, assieme ad altre iniziative “motivazionali” si è rivelata stranamente efficace. Pare infatti che non vi siano stati altri casi di suicidio a Shenzen e nelle altre fabbriche del gruppo Hon Hai, nonostante non siano certo le reti, triste metafora della condizione di queste persone, ad impedire che un operaio possa uccidersi in altro modo.

Uno sguardo crudo sulle condizioni di chi produce i nostri gadget, insomma, che ci serve per ricordare quali meccanismi alienanti ci permettono di comprare a prezzi di mercato i nostri amati dispositivi elettronici.

Commenti (11)

  1. avete mai visto come vivono in Cina nei dormitori non dico delle fabbriche ma in generale chi lavora a centinaia di km da casa e a casa ci torna solo il fine settimana e durante la settimana invia i soldi alla famiglia? No? beh vi assicuro che queste foto non sono nulla di particolarmente sconvolgente.

    Il fatto è che noi trasliamo i nostri standard a queste situazioni, ma lì è un altro mondo e quel posto è pur sempre una enorme città fabbrica con 400mila e oltre persone che ogni giorno lavorano non solo per Apple ma un po’ per tutto il mondo tecnologico che conta.

  2. con le prime righe intendevo le camerate con le cuccette apposite per la gente che si ferma per lavoro lontana da casa.

  3. certo che uno schermo più grande potevano metterlo

  4. nello standard cinese saranno probabilmente delle residenze di lusso per gli ex coltivatori di riso diventati operai da pochi anni a questa parte

    a noi fanno accapponare la pelle perchè carceri moderne (come quello della mia città) in confronto sono villaggi vacanze a 5 stelle – e comunque meglio della media degli alberghi popolari.

    in ogni caso, investimenti occidentali e know how hanno messo la cina in grado di colmare il gap economico che ci divideva nell’arco di un solo decennio, e non di una o due generazioni; questo ci dovrebbe far riflettere.

    tra altrettanto tempo rischieremo di essere noi a lavorare come i cani per un pugno di riso e a viaggiare in bicicletta se non ci diamo una svegliata

  5. Per carità gli standard non sono altissimi in confronto ai nostri… allora dei cinesi che vengono trovati in ITALIA in condizioni peggiori di queste, cosa dobbiamo dire….
    Questo è un esempio: http://milano.repubblica.it/multimedia/home/16061445/12

  6. Io sono un lavoratore marittimo, e vi posso dire che sulle navi di tutto il mondo le cose non sono poi così differenti.. si certo, noi la tv l’abbiamo in cabina, ma le dimensioni degli spazi condivisi ed il livello sono npiù o meno quelli..
    Purtrobbo in alcuni ambiti lavorativi ci vuole spirito di adattamento, fermo restando che nessuno, ne qui ne li, è obbligato a restare..
    Io tra l’altro in Cina ci sono stato per parecchio tempo e vi posso garantire che buona parte della popolazione media ci metterebbe la firma per poter vivere in un posto come quello della foto, dove se non altro ci sono sempre acqua corrente, riscaldamento luce e gas…
    Poi è ovvio che le limitazioni siano parecchie, d’altra parte che dovrebbe fare un’azienda con CENTINAIA DI MIGLIAIA di dipendenti? Villette a schiera per tutti??? Non sto parlando delle condizioni di lavoro, quelle non le conosciamo, ma se parliamo di qualità degli spazi abitativi vi posso garantire che quegli operai sono tranquillamente nella media, e forse anche al di sopra, di quella che è la qualità della vita nel loro paese.

  7. Se siete mai entrati nei nostri carceri…diciamo che più o meno è uguale.

    Cmq la Cina non è solo per gli investimenti che sta colmando il gap economico, ma proprio per questo modo di lavorare…una vera e propria schiavitù lavorativa, dovuta all’ignoranza dei molti lavoratori che vengono dalle sperdute campagne…non sanno neanche che esiste qualcosa di meglio.
    Alla fine questa è la forza di ogni dittatura o totalitarismo, mantenere la gente nell’ignoranza, se la gente non conosce non può lamentarsi…vedi Corea.

  8. Non mi sembra tanto brutto il posto. Sembra molto meglio di palazzoni dove ci abitano italiani.
    Mi piacerebbe ora vedere le condizioni del lavoratori della nike, o qualsiasi altro prodotto made in china, bangladesh, malesia, pakistan…

  9. ahah grande mirko.

  10. Non diciamo cavolate. Ha ragione Mirko. Perché parliamo solo di elettronica? E chi fa il tessile per Benetton o la friggitrice x la de longhi sta forse in un hotel a 5 stelle?? Pura demagogia!!! Perché sempre a parlare della foxx? Andiamo a vedere le altre 500.000 industrie!!!

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