Ellison: HP ha fatto lo stesso errore di Apple negli anni ’80

di Redazione 3

Lo scorso fine settimana non è stato dei più felici per due Executive del settore informatico accomunati dal nome Mark. Da una parte l’allontanamento di Mark Papermaster, SVP Apple che pare abbia pagato le proprie incomprensioni con El Jobso in persona e sia stato allo stesso tempo considerato responsabile per la debacle dell’antenna dell’iPhone 4. Dall’altra il caso ben più chiacchierato e, diciamolo pure, ben più importante, del licenziamento del CEO di HP Mark Hurd a seguito di alcune incongruenze nelle sue note spese, saltate fuori durante un indagine legata ad un’accusa di molestie sessuali mossa nei suoi confronti.

Ciò che ci interessa segnalare, più della vicenda di Hurd in sé, di cui potete legger approfonditamente in questo articolo del New York Times, è il commento che ha rilasciato Larry Ellison sulla vicenda. Il CEO di Oracle e membro del Board of Directors di Apple fino al 2002, ha comparato direttamente la decisione di licenziare Hurd al benservito che il CdA di apple diede a Jobs nel 1985 e che secondo molti fu il primo passo verso la grave crisi che avrebbe portato Apple sull’orlo del fallimento nel giro di dieci anni.

“Il Consiglio di HP ha appena fatto la peggiore scelta nell’ambito della gestione del personale da quando quando gli idioti del Consiglio di Apple licenziarono Steve Jobs molti anni fa,” ha scritto Ellison in una email inviata al New York Times a seguito di una richiesta di commento sulla questione. “Quella decisione quasi distrusse Apple e l’avrebbe provocata se Steve non fosse tornato a salvarli”.

Il CEO di Oracle è amico personale di Hurd così come lo è di Steve Jobs. Ma per quanto il suo intervento possa essere legato a un rapporto che trascende l’ambito lavorativo, le considerazioni sulla vicenda HP sono motivate dalla semplice constatazione dei successi che hanno costellato la carriera di Hurd alla Hewlett Packard, tutt’ora primo produttore di PC al mondo anche grazie alla lungimirante direzione dell’ormai ex-CEO.

“Con la perdita di Mark Hurd il Consiglio di HP ha fallito nel compito di agire nel migliore interesse dei dipendenti, dei partner, degli azionisti e dei consumatori. Il Consiglio di HP ammette inoltre di aver indagato fino in fondo circa le accuse di molestie, appurando la loro totale falsità”.

Insomma, un dirigente di qualità, che ha fatto del rigore fiscale la sua politica vincente, liquidato dall’azienda per alcune note spese leggermente gonfiate per nascondere un’affaire di natura sentimentale. Pare che a convincere il C.d.A. della necessità di licenziare Hurd sia stata una firm di pubbliche relazioni assoldata appositamente per una consulenza sulla questione. Gente come quegli “specialisti in gestione delle crisi” che, se assunti da Apple per risolvere la questione dell’antennagate avrebbero probabilmente optato per un recall (con esiti disastrosi per il brand).

Una firm sicuramente più in sintonia con l’anima puritana statunitense che con l’edonistico libertinaggio dichiarato di Ellison (“La differenza fra Dio e Larry Ellison è che Dio non pensa di essere Larry Ellison”), sposato quattro volte, tre volte divorziato, noto per i suoi eccessi e per le continue scappatelle sentimentali con segretarie ed altre dipendenti. Vedremo il tempo a quale delle due posizioni darà ragione.

Commenti (3)

  1. concordo con la fine dell’articolo: “Vedremo il tempo a quale delle due posizioni darà ragione.”
    non conosco niente di questo CEO. sono sicuro che hp ha fatto passi da gigante, ma non sò come men che meno per merito di chi. si vedrà!

  2. Se dovessimo licenziare anche da noi chi gonfia le note spese avremmo un aumento del tasso di disoccupazione del ……

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