Apple censura anche i Nine Inch Nails in App Store. Occorre cambiare

di Redazione 8

Continua la politica censoria da parte di Apple nei confronti del suo App Store, “il negozio virtuale di applicazioni che vanta numerosi tentativi di imitazione“. Non è una novità che Apple rifiuti applicazioni (o aggiornamenti di esse) perché contrarie ai comandamenti della iPhone SDK: se però sono i Nine Inch Nails a vedersi rifiutata la propria “promo-App”, la cosa suscita sicuramente clamore. Pietra dello scandalo è l’inserimento nell’App dei contenuti del disco “The Downward Spiral” che è regolarmente in vendita su iTunes Store: a rivelarlo, decisamente contrario alla censura di Cupertino, è lo stesso Trent Reznor.

Occorre assolutamente un cambiamento.

L’aggiornamento dell’App dei Nine Inch Nails è stato rifiutato perché esso ha violato la sezione 3.3.12 della iPhone SDK in cui si afferma, “Le App non devono contenere alcuna oscenità, pornografia, materiale offensivo o diffamatorio di qualsiasi tipo (testo, grafica, immagini, fotografie, ecc) o altri contenuti o materiali che, secondo il ragionevole parere di Apple, possono essere considerati sgradevoli dagli utenti di iPhone o iPod touch“.

Per chi tra di voi non è molto familiare con i Nine Inch Nails, “The Downward Spiral” è il loro album del 1994 che include la popolare canzone “Closer”. Un album che ha venduto molto bene e che tutt’ora, a distanza di ben 15 anni, è popolare su iTunes Store. Ma se l’album è in vendita su iTunes Store, perché mai Apple ha vietato il suo arrivo in App Store?

Un controsenso a prima vista, questo è ovvio. L’applicazione però, a causa dei contenuti “Explicit” dei testi, viola il comma della SDK scritto sopra e per questo motivo l’aggiornamento non è passato. Siamo sempre al solito punto: le puzzette e le ragazze in bikini si, e qualche parolaccia no?

Vi invito a leggere la piccata risposta dello stesso Trent Reznor nei confronti di questa censura preventiva in cui si ventila addirittura l’ipotesi di abbandonare App Store per altri canali (ovviamente Cydia). Non è di questo sfogo, però, che vi vorrei parlare.

Voglio porre la vostra attenzione ancora una volta sul sistema App Store: un negozio in cui tra gli scaffali, a parte qualche “puzzetta” e qualche “petto prosperoso”, tutto è controllato per non diventare offensivo. Ovvio che qualcosa scappa, oppure ciò che può non essere offensivo per il “legislatore di Apple” può esserlo per me che appartengo ad una cultura diversa.

Serve una svolta, un cambiamento radicale: serve la possibilità di scelta. Ora che pian piano saranno disponibili tutti “i tentativi di imitazione di App Store”, Apple non può permettersi di avere un negozio per educande: ha l’obbligo di trovare un sistema tramite il quale anche l’applicazione dei Nine Inch Nails può trovare il suo spazio.

In caso contrario, il “1984” del famoso spot lo stanno ricreando proprio a Cupertino.

Commenti (8)

  1. Ma scusate, se uno non vuole sentire la canzone non la sente! Se uno non vuole acquistare un’applicazione non lo fa! Capperi, ma che problema c’è? Mica sono stupide le persone: se una cosa non mi piace non la compro, no?

  2. Il 1984 a cupertino è da un pezzo che l’hanno ricreato…

  3. questa politica di censura è ridicola, il caso NIN poi ha contorni grotteschi. Fossi in Reznor ritirerei l’app dallo Store e magari anche l’album. Ma io sono fiducioso che si troverà un accordo…

  4. Ma la apple potrà fare quel che gli pare nel SUO negozio?

  5. Una sezione per adulti non sarebbe male….e poi con l’account iTunes sanno che età abbiamo, per vedere contenuti osceni o porno basta digitare qualcosa su Safari….per cui…persino youporn ha la sua sezione per iPhone….

  6. Pironi dice:

    Ma la apple potrà fare quel che gli pare nel SUO negozio?

    No, deve fare come LEI stessa ha stabilito con delle regole (purtroppo alla carlona). Non dovrebbe interpretare le regole ma solo farle rispettare. :)

  7. Quoto Roger, è ora di cambiare.

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