I-Doser o iPhone 3G Rumors: quale Cyber-Droga preferite?

di Redazione 12

iDoser iPhone Cyber Sballo

Una nuova minaccia rischia di spazzare via le menti dei nostri giovani. Si chiama iPhone 3G. No, scusate, quella è la minaccia che rischia di spazzare via i portafogli dei nostri giovani, se le tariffe di TIM verranno confermate. L’altra minaccia, quella che secondo il GAT, ovvero il Nucleo Speciale Frodi Telematiche della guardia di Finanza, è senza ombra di dubbio la droga del nuovo millennio, si chiama I-Doser ed è un software che consente di creare MP3 droganti. Prendiamoci una piccola pausa dalla febbre da lancio di iPhone 3G per capire come ottenere il massimo dall’integrazione fra i brani-dose e il nostro melafonino, per poterci sballare tranquillamente in autobus senza che la signora accanto a noi si lamenti per il fumo acre sprigionato dalla nostra sigaretta stranamente odorosa.

Purtroppo il software I-Doser, nonostante il suffisso “I” cha fa tanto Apple, è compatibile solo con Windows. Sfoderate dunque Parallels o VMWare Fusion, o avviate Bootcamp. Per far prima potreste scaricarvi direttamente gli MP3-dose già pronti. Tranquilli se non li trovate o non avete un software di virtualizzazione per sperimentare l’ebbrezza delle Cyber droghe, tanto non funzionano, come dimostra la stessa smentita dell’ANSA. Vi consigliamo noi un metodo sicuro per arrivare al Cyber Sballo grazie ad I-Doser senza bisogno di ascoltare nulla. Tutto ciò di cui avrete bisogno è un iPhone (o un iPod Touch) connesso ad internet.

Per prima cosa recatevi sul sito del GAT. Come dite? Non funziona? Touchè. Mi ero dimenticato che Flash su iPhone non gira ancora. Peccato perché la visione dell’introduzione al sito del Nucleo Speciale frodi telematiche, come suggerito da Gianluca Neri, è certamente il primo passo per raggiungere lo sballo del nuovo millennio. Non dimenticate di provarlo direttamente sul computer di casa, ma tenete un secchio a portata di mano.

Niente sito del GAT, ma state tranquilli, lo sballo è assicurato comunque. Ridirezionate il vostro fidato Safari verso il sito di TG-COM, per leggervi l’articolo che ha scatenato tutto il putiferio intorno alla Cyber Droga, con mamme disperate che hanno già spedito i computer dei propri figli in comunità e poltroncine bianche sistemate in tutta fretta per la registrazione dell’ennesimo talk show serale in cui ospiti senza alcuna competenza in merito possano divertirsi a lanciare allarmi sulle nuove droghe che passano per il doppino telefonico.

Una volta letto questo primo articolo potrete aumentare la sensazione di stordimento correndo a spulciare i pezzi sull’argomento sapientemente elaborati da Il Messaggero, Il Tempo, il Corriere della Sera, Panorama e La Stampa. L’obbiettivo dichiarato di questa onda di informazioni sensazionalistiche è quello di sfasare senza ritegno le onde cerebrali del lettore. E’ questo il vero Cyber Sballo: testate nazionali che riprendono un allarme lanciato da un nucleo speciale della guardia di finanza che oltre a creare siti in Flash di dubbio gusto si occupa anche di questioni che definire dal gusto dubbio, invece, sarebbe un eufemismo. Da non sottovalutare anche l’alterazione della coscienza legata all’abuso del prefisso Cyber che, in queste occasioni, il povero William Gibson si pentirà di sicuro di aver portato in auge nella prima metà degli anni ottanta.

Si, avete capito bene. La congiura c’è, il pericolo esiste: è rappresentato dal livello delle notizie da Cyber-Cronaca Vera (tanto per abusare anche noi del termine) che i media vogliono propinarci, finendo per fare la figura del nonno che arriva alla festa del nipote adolescente e per fare il giovane urla “E’ qui la festa?”, strascicando la “S” di festa per colpa della dentiera difettosa.

Anche perché la notizia è riportata pure male: TG-COM parla di un range di infrasuoni a frequenze effettive (da 3 a 30Hz) che delle cuffie non sarebbero neppure in grado di riprodurre e infastidirebbero solo Batman e forse il vostro Pastore Maremmano. Si tratta in realtà di suoni che producono un battimento binaurale. Un veloce esempio: I-Doser vi spara nella cuffia destra un suono a 500Hz e nella sinistra un suono a 520Hz. La differenza fra le due frequenze (in questo caso 20Hz) può essere calibrata dinamicamente in modo da innescare una risonanza con le onde alfa del cervello per indurre lo sballo. Il range di frequenze si riferisce dunque alle frequenze differenziali ottenibili in questo modo.

Nulla che non fosse già stato fatto negli anni settanta. Proprio per questo non è dato sapere perché il Maresciallo Rapetto del GAT (da non confondersi con Giulio Rapetti, in arte Mogol) non abbia spiccato un mandato d’arresto contro Daevid Allen dei Gong o magari per l’intero organico dei Gentle Giant.

Per fortuna questo tipo di droga ha un antidoto efficace. Quando sarete stanchi del Cyber-Sballo mediaticamente indotto e la testa comincerà a pulsarvi come se aveste sniffato del mordente mogano scuro di pessima marca, potrete correre a leggere l’articolo dell’ottimo Paolo Attivissimo o magari tornare a leggere questo post. Mi raccomando: per evitare che il vostro iPhone o iPod si scarichino mentre vi state facendo di questa cyber droga istituzionalizzata, tenete sempre a portata di mano una bella cipollona bianca.

Un ultimo consiglio. Se questo genere di fiction vi piace, vi consiglio di guardarvi Videodrome di David Cronenberg, anche se naturalmente capisco che vivere questa Cyber-Psicotropia mediatica dal vivo è molto più divertente.

I-Doser | via

Commenti (12)

  1. In questo caldo periodo estivo, i giornalisti hanno ben poco da scrivere… forse potrei dare loro una soffiata sullo scadente impianto di condizionamento della mia azienda che costringe povei impiegati a lavorare a temperature disumane…

  2. oooops… troppo tardi: scusate, nn avevo visto il link presente nell’articolo!
    Chiedo venia :(

  3. eheheh la faccenda è stata un sacco divertente, tra l’altro l’avevo provato sul macbook con un paio di cuffiette dell’ipod, ma a parte un leggero stordimento e una leggera accellerazione dei battiti nulla di più…

    è bello però vedere quanto casino ci stiano costruendo sopra.

  4. Vi prego ditemi che quell’introduzione sul sito del GAT è uno scherzo!!! O_________O

  5. complimenti per il divertente articolo, camillo. era una bufalona, se ne parlava già in altri blog (spesso in “specchietto per le allodole mode ON”) ed è stato simpatico leggerne anche qui.
    mi piacerebbe però leggere più post su software free per le nostre macchinozze accaldate.
    sempre applausi al bloggone e ad i suoi bravi articolisti!

  6. il sito del GAT è qualcosa di indecente… vorrei sapere quanto hanno stanziato e, sopratutto, al figlio di chi?

  7. i-dose scarica anghe tu
    1 fiatella de nonna belarda
    2 peto oltremare
    3 ascella delle stallatiti
    4 calzino de marcr–uzo
    5 ,,,,,,,,

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