Conference Call: il meglio dalla voce di Tim Cook

di Redazione 2

Sembrerebbero tempi duri per Apple, almeno leggendo i giornali e osservando il titolo in borsa della compagnia. La realtà è però che Cupertino ha presentato ieri i risultati di un trimestre da record. Durante l’evento il CEO Tim Cook ha anche avuto l’occasione di dire la sua riguardo il rumor raccolto dal Wall Street Journal secondo cui la domanda di iPhone sarebbe scesa, portando ad una riduzione degli ordini presso i fornitori di Cupertino.

Cook, non si è rivolto ad una particolare testata, ma ha scelto di fare una dichiarazione generica: “Ci sono stati mesi di rumor su tagli degli ordini e simili, quindi lasciatemi per un momento commentare questi. Nessun commento su un rumor particolare. Penso sia giusto mettere in dubbio l’accuratezza di qualsiasi indiscrezione riguardante i piani di costruzione. Anche se un particolare dato può essere reale, sarebbe impossibile interpretarlo in relazione a ciò che significa per il business. La catena dei fornitori è molto complessa e abbiamo diverse fonti per i nostri prodotti. I costi possono variare, le performance dei produttori possono variare. C’è una lista di cose che può rendere un singolo dato il modo peggiore per esprimere ciò che sta succedendo”. 

E lo confermano i profitti da 13,1 miliardi di dollari annunciati ieri, aiutati anche dalla vendita di quasi 48 milioni di iPhone (contro i 37 dell’anno precedente).

Cook non si è fermato però a questa dichiarazione. Durante la conference call ha infatti commentato anche su un argomento che sta scaldando la rete in questi giorni: la possibilità di un nuovo iPhone economico. Scopo del telefono sarebbe quello di allargare il marketshare di Apple, in particolare nei mercati emergenti come Cina e Russia.

Cook ha spiegato: “La cosa più importante per Apple è fare i migliori prodotti al mondo. Non siamo interessati nel guadagno fine a se stesso. Potremmo mettere il logo di Apple su molti prodotti e venderemmo certamente molte più cose. Solo vogliamo fare i migliori prodotti. Siamo stati in grado di guadagnarci una quota di mercato e abbiamo un storia  con gli iPod riguardo differenti tipi di prodotto a diversi prezzi. Non li vedrei come elementi che si escludono a vicenda come qualcuno potrebbe fare. Siamo concentrati sul creare grandi prodotti che arricchiscono le nostre vite”. In altre parole, nessuna smentita su un iPhone più economico.

Non solo, se si può pensare che Apple avrebbe il timore di vendere meno iPhone di fascia alta contro il modello economico, Cook aggiunge: “In termini di cannibalizzazione, penso che si tratti di una grande opportunità per noi. La nostra filosofia di base è di non temere mai la cannibalizzazione. Se lo facciamo, ci penserà qualcun altro a cannibalizzare. Non ne abbiamo paura. Sappiamo che iPhone ha cannibalizzato parte del mercato di iPod, e sappiamo che iPad ha cannibalizzato parte del mercato dei Mac, e questo non ci preoccupa”.

E quando a Cook è stata rivolta la domanda: “C’è molta domanda per un iPhone con un prezzo inferiore. Perché non provare ad essere più aggressivi”. Il CEO ha risposto lapidario: “Non commentiamo le strategie riguardanti il prezzo dei prodotti”. Ovviamente non c’è ancora nessuna conferma su un iPhone economico, e fino a quando non lo vedremo nelle mani di Cook sul palco di un keynote siamo nell’ambito delle speculazioni.

I piani per il 2013? Cook spiega: “Stiamo lavorando su prodotti davvero incredibili. Il futuro è pieno zeppo. Ci sentiamo davvero felici per quello che abbiamo pronto in magazzino”. Ma non ci sono promesse per un anno ricco quanto il 2012, dove l’80% dei prodotti di Apple è stato aggiornato (e con quali novità, ci viene da dire).

Ad aiutare le vendite dei prodotti Apple ci sarà sempre il noto halo effect: “L’altra cosa importante per noi, e forse non per gli altri, è che se qualcuno compra un iPad mini come primo prodotto Apple, e riguardo questo abbiamo una grande esperienza maturata negli anni – Se qualcuno compra il proprio primo prodotto Apple,  tenderà a comprare un altro prodotto Apple. È l’effetto halo, come lo abbiamo chiamato noi, che si è registrato con gli iPod e i Mac e abbiamo visto che funziona anche con iPad. E io ci vedo una grande opportunità”.

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