iPhone, il telefono più odiato dagli operatori

di Redazione 11

o2_1550367c

C’era un tempo in cui i telefoni cellulari, pur offrendo la possibilità di accedere alla rete internet, erano sfruttati “dalla massa” solo per le normali funzioni telefoniche. L’avvento di iPhone, oltre a svegliare dal torpore tutti i produttori di telefoni cellulari, ha segnato anche la svolta delle connessioni ad internet in mobilità. Complici infatti gli operatori telefonici che hanno reso più economico il mobile internet (relativamente recenti sono le varie offerte internet flat per la telefonia mobile) e i telefoni sempre più “internet related”, è sorta la voglia di avere sempre con noi il “mondo parallelo della rete”.

Dal nulla, o quasi, la rete mobile si è dovuta adeguare all’aumento del traffico dati: un volume che le statistiche vedono sempre in crescita esponenziale. iPhone è dunque “croce e delizia” per gli operatori: se da una parte ha aiutato a portare l’internet mobile anche nelle tasche di chi, effettivamente, poco lo sfrutta, dall’altra crea problemi non indifferenti. I ripetitori attuali, infatti, riescono a malapena a gestire la domanda crescente di traffico dati: ultima a lamentarsi è l’inglese O2.

Non solo AT&T a New York, dunque, si è trovata impreparata al boom dell’internet mobile perché anche O2 si trova nella stessa situazione in un’altra importante città mondiale, ovvero Londra. I vertici della società inglese hanno fatto sapere che sono stati stanziati circa 48 milioni di dollari per aggiungere altre 200 stazioni mobili ma i problemi alla rete, iniziati la scorsa estate, non sembrano terminati.

Gli iPhoner inglesi, ma anche tutti coloro che con il proprio cellulare desiderano accedere alla rete dati, sperimentano disservizi quotidiani e talvolta dei veri e propri collassi della rete che rendono impossibile la connessione per alcune ore.

E in Italia? A parte qualche disservizio momentaneo dei vari operatori, la situazione è ancora accettabile anche nella grandi città dove il traffico dati mobile è elevato. Il problema è però evidente tanto da spingere l’AD di Telecom Italia, Franco Bernabè, a fare una battuta in merito durante la presentazione milanese del Cubo Vision: il desiderio, infatti, è quello di riuscire ad “intasare” la rete ADSL attraverso il nuovo prodotto proprio come ha fatto iPhone con la rete mobile.

Commenti (11)

  1. Bisogna semplicemente che si diano una svegliata… Sono anni che approfittano di noi utenti con tariffe assassine… Guadagnano miliardi di euro e non sono in grado di gestire il traffico aggiungendo delle antenne che si ripagano con un mese di SMS dei cittadini di Milano?? BUFFONI

  2. gianji dice:

    Bisogna semplicemente che si diano una svegliata… Sono anni che approfittano di noi utenti con tariffe assassine… Guadagnano miliardi di euro e non sono in grado di gestire il traffico aggiungendo delle antenne che si ripagano con un mese di SMS dei cittadini di Milano?? BUFFONI

  3. I phone e chiavette a new york hanno creato una cosa allucinante… I telefoni normali non possono chiamare inviare e ricevere SMS per periodi di tempo allucinanti… Oramai e’ una cosa fuori controllo…

  4. I phone e chiavette a new york hanno creato una cosa allucinante… I telefoni normali non possono chiamare inviare e ricevere SMS per periodi di tempo allucinanti… Oramai e’ una cosa fuori controllo…

  5. beh c’è anche da dire che con iPhone gli operatori fanno un mucchio di soldi.

    da una parte hanno perso potere ma dall’altro hanno guadagnati un sacco di clienti. Senza iPhone ad esempio at&t avrebbe visto l’onda della crisi allungarsi su di essa e invece GRAZIE AD iPhone e ad Apple si è salvata.

  6. beh che potenzino la rete di NY.

  7. Da quando ho iphone, ho disdetto adsl, e adesso uso solo la rete di iphone per connetermi, un notevole risparmio :)

  8. non voglio giustificare gli operatori, ci mancherebbe, ma qualcuno dei “fenomeni” che scrive che basta aggiungere qualche antenna ha idea di che razza di autorizzazioni ci vogliano per piazzare un ripetitore UMTS? non è che uno si sveglia la mattina, pianta un palo e ci piazza un’antenna! Ci vogliono mesi di richieste, analisi e perizie, e poi arriva una sentenza del Tar, chiamato in causa da un’associazione consumatori preoccupata dell’inquinamento elettromagnetico, che te la fa smontare!

  9. Siete sicuri che gli opratori grazie a Ip hone hanno fatto i soldi?
    Leggevo su questo blog qualche mese fa di come questo mito sia totalmente da sfatare dati alla mano.
    Putroppo gli operatori con i phone non hanno fatto i soldi, anzi i Margini sul melafonino sono di c.ca 10/20€ a pezzo non mi sembra sta gran cosa…
    Poi i contratti, beh costano quasi uguali con un Nokia o con un BB quindi in quel caso con I phone sono a sfavore…
    Come si fa a trovare quel post? c’e’ un sistema di ricerca in questo Blog?

  10. Creare e gestire una rete radiomobile non è proprio uno scherzo. E lo dico per esperienza diretta!!!!
    Charlie Parker ha ragione, e quelle non sono le uniche difficoltà. Sono invece dubbioso sul fatto che a nyc non partano le chiamate a causa del traffico dati: se AT&T non è una compagnia di rintronati dovrebbero aver gestito correttamente le priorità sul tipo di connessione…..

    Charlie Parker dice:

    non voglio giustificare gli operatori, ci mancherebbe, ma qualcuno dei “fenomeni” che scrive che basta aggiungere qualche antenna ha idea di che razza di autorizzazioni ci vogliano per piazzare un ripetitore UMTS? non è che uno si sveglia la mattina, pianta un palo e ci piazza un’antenna! Ci vogliono mesi di richieste, analisi e perizie, e poi arriva una sentenza del Tar, chiamato in causa da un’associazione consumatori preoccupata dell’inquinamento elettromagnetico, che te la fa smontare!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>