Kali Anti-Piracy del RiP Dev: protezione contro le App crackate

di Redazione 6

Nell’immaginario comune, l’hacker può avere diversi volti: da quello della persona “grande, brutta e cattiva” a quello del “ragazzino dodicenne brufoloso con una mente geniale“. Personalmente, essendo stato vicino al mondo underground per parecchi anni, vorrei sfatare questi “miti” e, al tempo aggiungerne uno nuovo: non è l’aspetto a fare l’hacker, bensì l’intento. Proprio per questo, stamattina sono rimasto spaesato nello scoprire il servizio Kali Anti-Piracy offerto dal RiP Dev: prodotto rivolto ai programmatori di applicazioni per iPhone e iPod touch che rende le stesse Apps immuni alla pirateria (o almeno così è detto). Ben vengano questi prodotti in grado di fermare idealmente la pirateria informatica: mi colpisce il fatto che questo interesse sembra solo un modo per far soldi, dato che Kali Anti-Piracy del RiP Dev è tutto tranne un servizio offerto a buon mercato.

Sono davvero felice per l’arrivo di questa tipologia di servizi che sono in grado di garantire la proprietà intellettuale delle App sviluppate anche dal più semplice tra gli sviluppatori: mi colpisce, però, che sia il RiP Dev a presentare tale innovazione. Sono stupito perché il RiP Dev, nella mia testa, è l’ideatore di Installer che è stato il vero App Store prima che le applicazioni per il melafonino diventassero “affare di Apple“.

Dietro ad Installer del RiP Dev c’era una comunità intera che sviluppava, si confrontava (spesso in maniera anche animata) con l’intento comune di creare qualcosa di bello per tutti i possessori di iPhone e iPod touch, meglio se gratuitamente.

Sarà che nella mia mente l’hacker è come, passatemi il termine, una sorta di rivoluzionario, ma mi sento tradito. È come se il rivoluzionario appena citato, anziché trovare il riposo nella morte, accettasse un prestigioso incarico nel governo che ha combattuto fino a poco tempo fa. Si, avete ragione, sono un idealista.

Nella sua sostanza però, il servizio Kali Anti-Piracy offerto dal RiP Dev è qualcosa di geniale quanto interessante soprattutto perché non viola i principi della SDK: sarebbero (il condizionale in questi casi è un obbligo) già passate alcune applicazioni con questa procedura. Quali siano, attualmente non è dato saperlo.

Lo sviluppatore, per proteggere meglio la sua applicazione, può dunque affidarsi al sistema Kali Anti-Piracy offerto dal RiP Dev previo un primo pagamento di almeno 100 Dollari e un secondo in base al numero di applicazioni vendute (qui il tariffario completo in PDF): finché il sistema non verrà a sua volta “bucato“, questa sembra l’unica possibilità per proteggere il proprio lavoro intellettuale.

È triste che uno sviluppatore debba affidarsi a un team di hacker russi per proteggere la propria applicazione perché mamma Apple non è in grado di applicare protezioni più difficili da aggirare (o forse Apple fa finta di non vedere?) ed è triste constatare che il denaro piega anche “i più arditi tra i rivoluzionari”. Capiamoci bene, ben venga un sistema per sconfiggere la pirateria informatica in App Store: sarei stato più contento se si fosse chiamato “App Store 2.0” anziché Kali Anti-Piracy.

RiP Dev Site

Commenti (6)

  1. secondo me è una cosa vergognosa il fatto che app store non sia abbastanza sicuro. si discuteva proprio ieri delle cose da modificare o aggiungere su app store riguardo alle demo. lasciamole stare e concentriamoci sulla sicurezza!

  2. Che buffoni che sono!
    Solo perchè hanno un Installer che non se lo fila nessuno si metton a fare gli ipocriti con servizi antipirateria da 100 euro a botta più percentuae sulle applicazioni vendute!

    E comunque non mi sembra triste che si debba affidarsi a loro piuttosto che ad Apple..
    Ma cosa credete, che il loro sistema non verrà violato??
    Se fosse sarebbero davvero ricchi, non 4 buffoni con l?installer dei poveri

  3. qui c’è un sistema anticopia gratuito, semplicissimo e che apparentemente dovrebbe funzionare sempre:

    http://thwart-ipa-cracks.blogspot.com/2008/11/detection.html

    dico “apparentemente” perché non l’ho mai utilizzato. secondo me non ne vale la pena: gli iphone con il jailbreak sono una percentuale minima, non intaccano le vendite e anzi, al limite, ti fanno pubblicità.
    (a parte che non ho ancora avuto l’onore di essere craccato ;-)

    PS michele, sto cercando di contattarti da un po’, mi hai messo nell’antispam? ;-)

  4. @ federico:
    uh…

    ora controllo…

    P.S.
    felice di rileggerti!

  5. ragazzi, per chi non lo sapesse, Federico è uno dei due ideatori di English From Fear

    http://www.theapplelounge.com/telefonia-mobile/english-from-fear-pro-apprendere-col-sorriso/

    grazie per il contributo, dato che stai dall’altra parte del bancone ;-)

  6. @ federico: piacere, english from fear è un progetto meraviglioso :P

    Concordo con Michele, dal RipDev non me lo sarei mai aspettato: posso capire che siano arrabbiati con il mondo perchè non sono ancora riusciti a fare una app decente dall’uscita del fw 2.0, ma sinceramente un’ “inversione di marcia” come questa (per di più ad un prezzo simile) mi lascia esterrefatto… citando l’articolo “tradito”…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>