La guerra dei cloni: lunga vita alla licenza di Mac OS X (seconda parte)

di Redazione 16

La notizia è di pochi giorni fa: Psystar è tornata all’attacco. L’azienda produttrice di cloni è pronta ad uscire dal regime di protezione dalla bancarotta e ha lanciato un nuovo PC con Mac OS X preinstallato.
Nel frattempo, nel vecchio continente, la tedesca PearC si espande in altri paesi, forse con l’intenzione di seguire le orme del clonatore americano, candidandosi a diventare la Psystar europea. Ma nel vecchio continente quali sono le regole? La EULA di Mac OS X ha pieno valore legale?

Per rispondere a questi dubbi e analizzare la situazione in maniera più approfondita abbiamo chiesto un parere al Dottor Gianluca Craia, consulente legale dello staff di noze s.r.l. ed esperto di proprietà intellettuale nel mondo ICT. Oggi ne pubblichiamo la seconda parte (qui la prima parte).

Nella prima parte di questa analisi abbiamo analizzato il caso Psystar e abbiamo dimostrato come in linea teorica anche nel vecchio continente siano potenzialmente “fuorilegge” coloro che vendono PC non Apple con Mac OS X pre-installato, come la tedesca PearC.

Oggi ci occuperemo invece di due casi leggermente differenti, vale a dire EFI-X (il modulo USB che permette di installare Mac OS X sul proprio PC compatibile) e Apple PC.

In entrambi i casi la violazione degli obblighi di licenza è demandata all’utente finale, poiché le imprese si occupano semplicemente di approntare dei sistemi idonei a far riconoscere l’hardware al sistema di controllo implementato sull’OS della Mela.

In questo modo l’impresa venditrice non pone in essere nessuna violazione della licenza limitandosi, in caso di vendita del Sistema Operativo, a cedere licenze originali. Se ciò e vero in ogni caso non vuol dire che, così operando, l’impresa non tenga una condotta illecita.

Infatti, anche solo limitandosi alla legislazione italiana (si consideri che le normative dei paesi dell’area EU sono simili su questi punti e che la regolazione tende ad uniformarsi anche nei paesi extra-europei), l’art 102-quater afferma che:

“i titolari di diritti d’autore e di diritti connessi nonché del diritto di cui all’art. 102-bis, comma 3, possono apporre sulle opere o sui materiali protetti misure tecnologiche di protezione efficaci che comprendono tutte le tecnologie, i dispositivi o i componenti che, nel normale corso del loro funzionamento, sono destinati a impedire o limitare atti non autorizzati dai titolari dei diritti.”

La norma quindi nell’indicare “tutte le tecnologie” puoò essere applicata a qualsiasi tipo di soluzione che abbia come finalità l’esercizio di diritti non autorizzati dal licenziatario. Efi-X e i computer di Apple PC, fanno proprio questo.

A tutela di questa facoltà del titolare, nel caso di specie identificabile con Apple, il legislatore ha introdotto 2 previsioni:

La prima, norma generale, prevede che:

“Chiunque abusivamente duplica, per trarne profitto, programmi per elaboratore o ai medesimi fini importa, distribuisce, vende, detiene a scopo commerciale o imprenditoriale o concede in locazione programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla Società italiana degli autori ed editori (SIAE), è soggetto alla pena della reclusione da sei mesi a tre anni e della multa da euro 2.582 a euro 15.493.
La stessa pena si applica se il fatto concerne qualsiasi mezzo inteso unicamente a consentire o facilitare la rimozione arbitraria o l’elusione funzionale di dispositivi applicati a protezione di un programma per elaboratori. La pena non è inferiore nel minimo a due anni di reclusione e la multa a euro 15.493 se il fatto è di rilevante gravità”

La seconda previsione di cui all’art. 171-ter, norma speciale rispetto al 171-bis , applicabile a condotte alle quali sia sotteso il fine di lucro, recita:

“È punito, se il fatto è commesso per uso non personale, con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 2.582 a euro 15.493 chiunque a fini di lucro:
[…]
f-bis)fabbrica, importa, distribuisce, vende, noleggia, cede a qualsiasi titolo, pubblicizza per la vendita o il noleggio, o detiene per scopi commerciali, attrezzature, prodotti o componenti ovvero presta servizi che abbiano la prevalente finalità o l’uso commerciale di eludere efficaci misure tecnologiche di cui all’art. 102-quater ovvero siano principalmente progettati, prodotti, adattati o realizzati con la finalità di rendere possibile o facilitare l’elusione di predette misure. Fra le misure tecnologiche sono comprese quelle applicate, o che residuano, a seguito della rimozione delle misure medesime conseguentemente a iniziativa volontaria dei titolari dei diritti o ad accordi tra questi ultimi e i beneficiari di eccezioni, ovvero a seguito di esecuzione di provvedimenti dell’autorità amministrativa o giurisdizionale”

Come ben si può evincere dalle parti in neretto, le condotte di chi realizza sistemi pensati per eludere le misure di protezione è tutt’altro che lecita.

Non vi è dubbio a questo punto, trovata la norma di riferimento, che chi propone cloni Mac, oltre a dover valutare il suo comportamento sulla base del paradigma della concorrenza sleale come già indicato in precedenza, debba valutare anche possibili violazioni della norma di cui all’art 171-ter, considerato che in questi casi espressamente viene indicato sul sito oppure sul manuale d’uso, che l’hardware venduto è idoneo e pensato per far girare Mac OS X indicando magari quale sia la procedura di installazione da seguire.

A questo punto provata la validità della licenza, viste le violazioni, ci si potrebbe chiedere: a quando un caso Psystar anche in Europa o in Italia?

La risposta potrebbe essere “mai”. O meglio, mai prima della conclusione dell’affaire Psystar.
L’impressione è infatti che Apple non si voglia avventurare in un terreno comunque insidioso e dispendioso come quello della Proprietà Intellettuale e della Concorrenza, senza un precedente illustre.

Inutile aprire più fronti in questo momento. A Cupertino forse hanno valutato che, provata la resistenza della licenza in giudizio, ottenuto un case history positivo, sarà molto più facile condurre i “clonatori” a più miti consigli, anche in Europa e perchè no, in Italia.

Si ricorda  che il contenuto dell’articolo è un opinione personale del suo autore e non ha valore di consulenza.

Commenti (16)

  1. Ecco il mio ultimo commento spedito nei commenti della Parte 1 di questo articolo. Continuiamo qui la discussione se volete onde evitare duplicazioni.


    @ Stivy:
    Non concordo. Uno dei motivi per cui leggo questo blog e’ perche’ e’ uno dei meno faziosi. Sinceramente l’elogiare, oltre ogni ragionevole dubbio, una schifezza solo perche’ e’ made in Cupertino mi disgusta. Preferisco invece un’analisi attenta e scientificamente attendibile di software, hardware e quant’altro, ma appunto senza faziosita’. Pretendere che Apple sia depositaria di verita’ assolute mi sembra pretestuoso e, peggio ancora, controproducente.
    @ AlexxMM:
    Il tuo ragionamento non sta in piedi. Se fosse come dici Windows, che ha quasi il monopolio sul software (compresi i sistemi operativi) dovrebbe costare zero o quasi.
    Secondo me e’ evidente che Apple e’ avvantaggiata nel prdurre software chiuso, ovvero che gira solo su proprio hardware, ovvero su hardware certificato. Ovviamente per fare cio’ deve costruirsi un mondo tutto suo entro cui poter sopravvivere. Questo ovviamente e’ legittimo e funziona pure bene, ma non legittima, a mio avviso, pratiche commerciali (secondo me) scorrette, ovvero che vanno contro il consumatore finale, ovvero che limitano l’utilizzo di una cosa che uno ha comperato.
    Se compero un pc devo poter essere in grado di usarlo come meglio credo, e non come specificato da chi melo vende! Lo stesso vale per il software (Sistemi Operativi compresi), e per la musica!
    Capisco che Apple non voglia, non possa, non sia in grado di certificare il funzionamento di Leopard con qualsiasi pc sul mercato (cosa che Windows fa e che gli crea, ovviamente, qualche problema) ma questo e’ una feature e/o limite di Apple che al momento dell’acquisto uno valutera’. Resta il fatto che e’ assolutamente insensato (non illegale bada bene) dire che non si possa far girare Leopard su hardware non Apple, come sarebbe pretendere che Apple fornisca assistenza se fai girare Leopard su hardware non certificato. Resta poi il fatto che le leggi dovrebbero essere innanzitutto sensate, ovvero andare incontro al senso comune e quindi troverei piu’ che ragionevole che una ditta venda leopard su hardware non Apple se ne acquista i diritti.

  2. “L’impressione è infatti che Apple non si voglia avventurare in un terreno comunque insidioso e dispendioso come quello della Proprietà Intellettuale e della Concorrenza, senza un precedente illustre.”

    Sembra proprio che l’affaire Psystar sia creato ad hoc per avere appunto questo precedente illustre.

  3. @ Paolino Paperino:
    di sicuro è quello con portata più ampia, vedremo all’esito se apple deciderà di ottenere un precedente anche nei paesi del “Vecchio Continente” o si affiderà solo all’effetto mediatico.

  4. Per quanto riguarda il fatto della licenza venduta in associazione con l’hardware (le c.d. OEM), la cosa necessiterebbe di un preciso approfondimento, comunque vorrei darvi in pasto alcune considerazioni:
    1) non c’è una regola che impedisce di mettere in commercio un hardware specifico per un certo tipo di sistema software e viceversa, banalmente le console quali Playstation, Xbox e nintendo fanno la stessa cosa
    2) considerate che sull’hardware venduto da Apple può girare anche altro sistema operativo come windows o linux (BOOTCAMP), quindi di fatto non c’è nessuna limitazione successiva all’acquisto.
    3) L’hardware di un computer non è un “infrastruttura essenziale” come può essere la rete gas o telefonica; Apple compra le componenti da vari produttori, lavora sull’ottimizzazione, vende a chi è interessato; chi non vuole comprare può rivolgersi liberamente, e a prezzi inferiori, agli altri produttori per avere prodotti equivalenti ( non inteso in senso qualitativo)
    4) E’ Apple che vende sia software che hardware,
    La cosa è molto diversa dal caso in cui un produttore software e uno hardware (Microsoft e HP o Dell ad esempio…),ognuno per proprio conto, ma sulla base di un accordo, congiuntamente “vendono” i loro prodotti.

  5. “2) considerate che sull’hardware venduto da Apple può girare anche altro sistema operativo come windows o linux (BOOTCAMP), quindi di fatto non c’è nessuna limitazione successiva all’acquisto.”

    Anche sui computer con windows preinstallato posso installare mac e linux. Ma perchè per windows posso avere il rimborso e per mac os no? Forse perchè microsoft non produce computer?

    “3) L’hardware di un computer non è un “infrastruttura essenziale” come può essere la rete gas o telefonica”

    Vale anche per apple. Posso richiedere il rimborso?

    “vende a chi è interessato; chi non vuole comprare può rivolgersi liberamente, e a prezzi inferiori, agli altri produttori per avere prodotti equivalenti ( non inteso in senso qualitativo)”

    E se fossi interessato al portatile apple ma senza il sistema operativo? Il discorso di cercare altro e/o a prezzi inferiori non reggerebbe.

    “4) E’ Apple che vende sia software che hardware,
    La cosa è molto diversa dal caso in cui un produttore software e uno hardware (Microsoft e HP o Dell ad esempio…),ognuno per proprio conto, ma sulla base di un accordo, congiuntamente “vendono” i loro prodotti.”

    Ma io compro un computer, non compro due prodotti. Sbaglio o dei problemi di windows su pc acer mi risponde acer?

  6. @ Paolino Paperino: “Se compero un pc devo poter essere in grado di usarlo come meglio credo, e non come specificato da chi melo vende! Lo stesso vale per il software (Sistemi Operativi compresi), e per la musica!”

    Quindi mi stai dicendo che se io acquisto un CD di musica, essendo libero di farne ciò che più mi pare, posso duplicarlo, regalarlo, pubblicarlo su Internet e magari anche venderlo?
    Ricordiamoci che scaricando un qualsiasi software siamo tenuti ad accettare una licenza, di cui si è molto parlato in questi articoli: questa famosa EULA viene accettata dall’utente finale; se l’utente decide per un qualsivoglia motivo di non accettarla, non può neanche utilizzare il software.

    Come mi trovo sempre costretto a ribadire, nessuno obbliga ad acquistare Apple: se volete Windows, potete acquistarlo (adesso addirittura fanno l’offerta: prendi Windows Vista oggi e avrai Windows 7 domani!) e magari anche comprarvi il computer con tre milioni di cose e processori a 2 petaflop; nessuno ve lo impedisce.

    Se comprate Apple, dovete accettare la licenza del software, che vi limita all’utilizzo del sistema solo su hardware Apple: non volete questa limitazione, non comprate Mac OS X.

    @ Piletta: “Anche sui computer con windows preinstallato posso installare mac e linux. Ma perchè per windows posso avere il rimborso e per mac os no? Forse perchè microsoft non produce computer?”

    Rimborso? Vuoi un rimborso su un software che non hai pagato? I computer Apple arrivano con Mac OS X incluso, non pagate i 129€ aggiuntivi.

    “Ma io compro un computer, non compro due prodotti. Sbaglio o dei problemi di windows su pc acer mi risponde acer?”

    Certo che ti risponde Acer: Microsoft ha accordi con molte aziende che prevedono corsi per coloro che lavorano nell’assistenza di HP, Acer e altre grandi marche che vendono PC con pre-installato Windows.

  7. “Rimborso? Vuoi un rimborso su un software che non hai pagato? I computer Apple arrivano con Mac OS X incluso, non pagate i 129€ aggiuntivi.”

    Chi ti dice che non l’abbia pagato? E’ incluso nel prezzo del computer!

  8. Tante parole ma alla fine il punto è che OS X È UN PRODOTTO APPLE e che viene RUBATO tramite questi giochetti.
    Il prodotto software va considerato come un prodotto hardware!

  9. @ Piletta: appunto! Non puoi sapere se non l’hai pagato, quindi perché dovresti avere il rimborso? I Mac arrivano con Mac OS X e già dall’accensione c’è installato il sistema operativo della mela: non avrebbe senso fornire un rimborso per un qualcosa che utilizzerai!

  10. Qualcosa che utilizzerò? E se non voglio utilizzarlo? Anche sugli acer ho già dall’accensione installato il sistema operativo microsoft.

  11. @ Piletta:
    Come già dicevo:
    1)il sistema hardware permette di installare altri sistemi operativi;
    2)non puoi certo obbligare Apple a vendere ciò che vuoi tu….
    lo potresti fare solo se apple avesse un posizione di monopolio o comunque abusasse della sua posizione dominante oppure nel caso si accordasse con un altro soggetto per diminuire la concorrenza sul mercato (intesa restrittiva della concorrenza),ecco perche microsoft è nel mirino della Commissione Europea.

  12. @ AlexMM:
    Non e’ corretto. Se io acquisto il software accetto l’EULA. Ma il punto e’: questa EULA e’ legale? Se firmo un contratto che contiene una clausola illegale non sono tenuto a rispettare tale contratto! E ci mancherebbe altro!
    Comunque io parlavo da un punto di vista morale piu’ che legale, ovvero andando a buon senso.
    Tornando al caso del CD che citi. Se lo presto ad un amico lo posso fare, e’ perfettamente legale, ci mancherebbe altro!, ed infatti e’ anche sensato.
    La stessa cosa e’ se ne faccio una copia di backup per uso personale. Anche se decido di rivenderlo, sia aprezzo maggiorato che a prezzo inferiore (usato) se trovo acquirenti e se sono in regloa con le regole sulle vendite (tasse, guadagni, etc etc). Se invece lo metto in rete a disposizione di chiunque commetto una cosa illegale (moralmente ma non necessariamente legalmente dato che se non ho un guadagno dalla cosa non sono punibile, almeno in lacuni paesi) dato che danneggio chi ha prodotto il CD (ma su questo ci sarebbe da discutere per giorni interi) o sull’autore che lo ha creato.

    Tornando inve al probela hardware/software:
    Se compero un hardware apple e ci installo un software apple l’unico responsabile per malfunzionamenti e’ apple. Ovviamente, almeno secondo me, esattamente come posso installarci Windows (nel qual caso se ho problemi posso rivolgermi sia a Steve che a Bill, ma nessuno e’ tenuto a rispondermi solo se il problema e’ di incompatibilita’ tra le due cose, ma ovviamente una azienda seria cerca di risolvere, se lo sa fare, i problemi degli utenti) dovrei poter fare anche il contrario, ovvero prendere il software e runnarlo su un harware di mia scelta. Sinceramente non vedo la differenza. Apple puo’ dire (ed eventualmente perdera’ utenti) che non mi da assistenza ma non mi puo’ vietare di farlo.

  13. @ gl_craia:
    Anche questo, a ben guardarci non fa molto senso. E’ solo una questione di spartizione del mercato e di come le aziende si accordano tra loro! L’abuso di posizione dominante di Microsoft e quindi la decisione di impedirgli di accludere un browser intternet e’ il classico esempio. Diverso sarebbe il discorso se questa regola valesse per tutti i produttori di sistemi operativi. Allora potrebbe essere sensata (anche se non lo ritengo), ovvero chiunque produce un sistema operativo non puo’ venderlo con un browser preinstallato! Ma deve valere per Microsoft, per RedHat, per Apple e per tutti i produttori di telefonini, dato che se Microsoft cosi’ facendo provoca un danno al mercato certamente lo produrranno anche gli altri, ma solo in misura minore.

  14. @ Paolino Paperino: Apple vive sui suoi computer, come potrebbe invogliare i propri utenti ad utilizzare il suo sistema operativo su computer che non le permettono di guadagnare.

    Continuo a ribadire che non potremmo vedere Snow Leopard a 29€, se Apple non vendesse iPod, iPhone e computer. Credete che Microsoft non vorrebbe abbassare i prezzi della versione Ultimate del suo Vista?

    E tiriamo allora in ballo anche i produttori di telefonini: se io acquisto un Nokia, dovrei essere libero di poterci installare Symbian, come lasciarci l’OS della casa finlandese, come installarci Windows Mobile; e invece non posso. Non posso perché la Nokia vuole che il mio telefono funzioni e per assicurarmi questo, deve farlo girare in una specie di “ambiente protetto”.

    Apple non può appesantire OS X con milioni di driver per far funzionare il suo sistema anche su computer assemblati con hardware di marche sconosciute!
    E Apple non può perdere l’entrate che le danno i suoi computer: vuoi Mac OS X, ti prendi un Mac.

  15. @ AlexMM:
    sono d’accordo con te.
    Almeno finchè Apple non diventi il player n° 1 del mercato. In quel caso, in pratica riuscirebbe a dirigere le scelte dei consumatori e allora sarebbero necessarie misure proconcorrenziali nei suoi confronti. Riparliamone però per quando avrà quintuplicato le sue vendite.

  16. @ gl_craia: sicuramente se Apple avesse una posizione di monopolio, le cose sarebbero molto diverse. Probabilmente OS X non sarebbe un sistema così valido e Windows sarebbe l’alternativa, chi lo sa?

    @ Paolino Paperino: ho riletto ora con maggiore attenzione il tuo commento e non posso non sottolineare un tuo errore. Se io acquisto un CD posso effettuarne una copia di backup, per uso personale, ma se lo presto ad un amico, che molto probabilmente procederà alla copia di questo CD, infrango comunque la legge sul copyright.

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