Dopo AppGratis, altre applicazioni per la condivisione di software vengono bloccate

di Redazione 3

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AppGratis potrebbe essere stata solo la prima vittima di una nuova epurazione di App Store made in Apple. Stando alle ultime indiscrezioni di PocketGamer, Apple avrebbe cominciato a rifiutare le applicazioni che invitano gli utenti a condividere il link ad App Store con i propri contatti.

Questo comportamento andrebbe contro la regola 2.25 del contratto di App Store, secondo la quale gli sviluppatori non possono creare applicazioni con funzioni competitive per App Store. Un developer ha raccontato a PocketGamer di avere creato un software ideato per condividere con i propri amici le app preferite. Quando ha inviato l’app ad Apple, gli è stato risposto che è impossibile che il suo programma violava il regolamento di App Store. Spiega il developer:

Credo che vogliano diventare gli unici fornitori di raccomandazioni per le applicazioni, oltre ad esserne gli unici distributori.

Il regolamento di App Store parla chiaro. La regola 2.25 indica infatti che: “App che mostrano altre App diverse dalle vostre per la vendita o la promozione in una maniera simile ad App Store saranno rifiutate”. Negli ultimi mesi il numero di app rifiutate per questa ragione sembra essere aumentato, e AppGratis ha rappresentato il caso più eclatante.

Questa mossa sarebbe stata progettata da Apple con lo scopo di mettere i bastoni tra le ruote agli sviluppatori che pagano i developer di queste app per ottenere una facile sponsorizzazione del loro software. Controversie riguardanti epurazioni da App Store esistono da quando esiste il negozio digitale, e fa riflettere vedere come Apple sia severa in questo settore e particolarmente caritatevole in altri. App Store, ad esempio, abbonda di iPacchi (che cerchiamo di segnalarvi sempre con prontezza) che copiano spudoratamente software già esistente o offrono funzioni impossibili di fatto truffando l’utente non smaliziato.

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Commenti (3)

  1. Come principio sembrerebbe sbagliato MA il fatto è che queste app che pubblicizzano app “gratis” di fatto a tutti gli effetti è venuto fuori che prendono enormi mazzette per poi truccare i rating su App Store con account fasulli ed altre pratiche da perfetti criminali.
    E non prendono due soldi, prendono roba tipo $100,000 in su .. AppGratis così faceva.
    Per cui, non sono certo “I Robin Hood” per i poveri che non pagano le app…
    Apple stando così le cose fa benissimo a stroncare questo commercio palesemente illegale.

  2. allora gli sviluppatori inizieranno a caricare le app sugli store paralleli; e magari tra 10 anni c leveremo finalmente la apple dai c……i

    1. @shirohige: Nessuno ti obbliga a comprare prodotti apple.

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