Prove di iTablet: è il turno di Sports Illustrated

di Redazione 1

C’è sempre più febbre di tablet. Grazie alle moderne tecnologie, che consentono ai produttori di costruire quanto era impensabile fino a pochissimi anni fa (mi riferisco a schermi touchscreen performanti, processori potenti e con consumi ridotti), il pubblico desidera una rivoluzione nel mondo dei computer che sia pari a quella avvenuta nella telefonia mobile dopo l’avvento di iPhone.

L’oggetto del desiderio ora si chiama tablet: un dispositivo che nella mente di tutti noi deve offrire un approccio alla multimedialità diverso da quello offerto dai computer attuali (sia Mac che PC). Tale febbre, però, non ha colpito solo noi consumatori ma tutto il mondo legato ai prodotti digitali. Non è infatti un caso che i maggior brand siano già all’opera nel produrre concept di applicativi per i futuri tablet.

Interessante è il concept proposto da Sports Illustrated: vi piacerebbe un iTablet con queste funzioni?

Ciò che colpisce nell’osservare questi concept è la nuova tipologia di interazione tra dispositivo e utente: un rapporto diretto grazie all’interazione touch e alle nuove possibilità che essa offre. Il video propone un nuovo modo di leggere una rivista: testi, suoni e immagini si mescolano riuscendo così a fornire il meglio dei due mondi (cartaceo e digitale).

È idea comune che questi tablet possano essere in gran parte sfruttati dal mondo editoriale che, vivendo la crisi del “cartaceo”, ha bisogno di reinventarsi per poter provare a monetizzare attraverso i nuovi prodotti digitali. Il buon successo negli States del Kindle di Amazon dimostra che il mercato può essere pronto alla svolta digitale anche per l’editoria.

Quando pensiamo ad un tablet, o meglio ad un iTablet, non abbiamo in mente però solo un dispositivo con cui fruire in maniera inedita di prodotti editoriali. Tale dispositivo dovrà permettere anche un nuovo tipo di interazione in grado di rendere ancora più immediata la produzione di contenuti digitali. L’augurio è che Apple riesca, di nuovo, a rivoluzionare il mercato con un prodotto dalla stessa “potenza rivoluzionaria” di iPhone.

Commenti (1)

  1. Io questa crisi dell’editoria non la vedo.
    Vedo soltanto case editrici che tentano di spacciare spazzatura attraverso il canale cartaceo.

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