Mac OS X Lion, novità per Samba, FTP, WebDAV

di Redazione 14

La presenza di X11 in Mac OS X Lion è in dubbio. O almeno questo è quanto suggerisce una sibillina risposta del Senior Vice President dimissionario Bertand Serlet. Il buon senso suggerisce tuttavia che Apple potrebbe non pensionare ancora X11, almeno che non voglia sfilare il tappeto da sotto i piedi dei tanti Mac User che ancora usano applicativi che hanno necessità di quella tecnologia per funzionare.

C’è un altro componente che invece non farà sicuramente più parte di Mac OS X dalla prossima versione. Si tratta di Samba, suite open source di strumenti di networking che permette ai Mac di “dialogare” con le macchine Windows presenti sulla stessa rete. Messi in fuga dal leone anche FTP e NFS. I due servizi non spariranno ma saranno accessibili solo da linea di comando. Grandi notizie invece per la condivisione file fra i Mac e i dispositivi iOS, grazie alla nuove impostazioni relative al servizio WebDAV.

Samba no more

Samba è un set di “strumenti” che permette a Mac OS X di interagire con macchine Windows sulla stessa rete locale attraverso il protocollo SMB. Fu integrato per la prima volta in Mac OS X 10.2 e da allora la capacità dei Mac di dialogare con i PC è andata sempre aumentando, fino a comprendere operazioni che presuppongono un integrazione client-server fra Mac e PC abbastanza avanzata.

A bloccare l’implementazione di Samba su Mac OS X Lion è a quanto pare un problema di licenze: il team che sviluppa il protocollo con la release dell’ultima versione ha rivisto la licenza di pubblicazione, passando alla GPL versione 3. Alcune restrizioni della licenza impediranno che Samba possa continuare ad essere usato su prodotti commerciali come OS X Lion.

Non strappatevi ancora i capelli, però. Apple non è stata colta impreparata da questo cambiamento e Lion non smetterà di dialogare di colpo con tutti i computer Windows. Gli ingegneri di Cupertino hanno approntato un alternativa a Samba che permetterà comunque di interfacciare Mac e PC sulla stessa rete con protocollo SMB.

Questo cambiamento avrà come sempre aspetti positivi e negativi. Da una parte Apple potrà risolvere alcuni dei problemi intrinseci di Samba, come ad esempio le incompatibilità nel file sharing con sistemi Windows 7 in cui le opzioni di sicurezza per lo scambio dati siano impostate “al massimo”, dall’altra Lion perderà quasi certamente il supporto per i domini NT (abbandonati per altro anche da Microsoft con Windows 7).

[via]

FTP

I nuovi tool di condivisione file di Mac OS X Lion Server (inclusi nella versione standard di Lion) saranno drasticamente semplificati rispetto ai sistemi precedenti. Fra i vari cambiamenti, già analizzati nel dettaglio da Apple Insider in un lungo articolo, spicca l’eliminazione del supporto ufficiale tramite Finder al protocollo FTP (File Transfer Protocol) e ad NFS, il protocollo di condivisione file sviluppato da Sun.

A voler essere precisi, FTP non verrà eliminato del tutto perché un client di download FTP sarà ancora disponibile da linea di comando, ma nelle preferenze di sistema di Mac OS X Lion non ci sarà più l’opzione “Condividi cartelle e documenti mediante FTP”. Ad oggi, su Snow Leopard, potete mettere la spunta a questa voce nel menu Condivisione -> Condivisione Documenti -> Opzioni nelle preferenza di sistema (immagine sopra).
Rimangono come scelta solamente  i protocolli AFP e SMB, che come detto poco sopra non utilizzerà più Samba ma dei tool ad hoc sviluppati in house da Apple.

Alla base di questa scelta, le implicazioni di sicurezza legate al protocollo FTP, che per quando ancora largamente utilizzato nella sua versione “base” non permette di stabilire connessioni criptate. Durante il trasferimento tutti i dati viaggiano in chiaro, insomma, password e dati sensibili compresi.

WebDAV

In Mac OS X Lion sarà disponibile un nuovo pannello per le impostazioni Server che farà la felicità dei sysadmin minimalisti. Basta opzioni incrociate e servizi da attivare e configurare singolarmente. In OS X 10.7 sarà presente un’unica applicazione chiamata semplicemente Server da cui poter gestire tutto quel che “serve” in maniera integrata.


Fra le altre opzioni disponibili per il File Sharing spicca la presenza del servizio WebDAV cui viene affidato “ufficialmente” il compito di gestire la condivisione dei file fra il sistema e i dispositivi iOS, con tanto di definizione specifica nell’etichetta dell’opzione.

Perché questa opzione possa essere utilizzata dai dispositivi iOS servirà ovviamente un aggiornamento del sistema mobile (iOS 5?) che consenta ad iPhone, iPad e iPod touch di condividere file in tal modo. Quello che si intravede è un cambiamento atteso da tempo: non più file sharing tramite iTunes, con tutti i limiti del sistema, ma la possibilità per le applicazioni iOS di condividere file con i Mac via webserver tramite una rete Wi-Fi.

Commenti (14)

  1. non possono togliere samba!

  2. Davide dice:

    non possono togliere samba!

    Non dipende da Apple.

  3. cioè invece di implementare l’SFTP che è ampiamente e facilmente usabile da qualunque altro sistema operativo degno di questo nome, qui tolgono anche l’FTP perchè non è sicuro? siamo fuori di testa…
    se tolgono samba per qualcosa di altrettanto funzionale, e magari che performi decentemente tanto meglio, ma deve funzionare questa cosa!
    sono molto perplesso da questi cambiamenti. ok aggiungere nuove feature,
    ma perchè togliere feature che sono molto radicate. l’utente comune magari non saprò neanche cos’è l’FTP, ma il mondo non finisce li….

  4. @ Kralin:
    Puoi usare FTP con un qualsiasi client se ti serve. Quello che tolgono è la possibilità di lettura di un server FTP remoto al Finder. Non tolgono il servizio, nell’articolo è specificato.

  5. @Camillo
    cosa intendi con “tolgono la possibilità di lettura di un server FTP remoto al Finder”? Se volessi montare una cartella FTP sul Finder (anche in sola lettura) sarebbe impossibile? Non mi pare una scelta tanto furba, sinceramente…

    Per quanto riguarda samba, posso solo dire che è l’ennesima vittima della GPLv3: spero che le alternative pensate da Apple siano adeguate…

  6. clasku dice:

    Per quanto riguarda samba, posso solo dire che è l’ennesima vittima della GPLv3: spero che le alternative pensate da Apple siano adeguate…

    ma veramente non capisco!

    Alcune restrizioni della licenza impediranno che Samba possa continuare ad essere usato su prodotti commerciali come OS X Lion.

    semmai è osx che evita l’utilizzo di samba modificati “artigialmente”
    vedi Tivoization http://it.wikipedia.org/wiki/Tivoization

    ora, non voglio difendere Samba, che è lento e macchinoso rispetto ad altri protocolli, ma se è vero per apple, è vero anche per M$….ergo questo passaggio a gplv3 segnerebbe la morte di questo standard no?

    perchè non penso proprio che la GPLv3 impedisca di impachettare software gpl dentro software chiuso….se viene ridistribuito il codice con modifiche by Apple, non ci dovrebbero essere problemi

    se qualcuno ne sadi piu mi chiarisca il nocciolo della questione…..

  7. @ Camillo Miller:
    si camillo, l’avevo capito e l’ho anche letto nell’articolo. ci mancherebbe pure che censurassero l’ftp!
    secondo me è un idiozia colossale il non supportarlo più via finder, perchè il mondo non finisce con i device apple, e ancora non riesco davvero a capire perchè mai si debba usare un client separato per accedere alle cartelle di un server SFTP, quando in qualunque altro SO si può fare alla stregua di una qualunque cartella locale.
    della serie complichiamo la vita invece di renderla più facile.
    cosse uan feature da aggiungere capirei il problema, ma togliere qulacosa di già funzionante davvero non ne vedo la necessità.

    1. Avevo interpretato male il tuo “tolgono l’FTP”. :)

  8. @ bLax:
    guarda, Samba ha tutti i difetti che gli si vuole trovare, ma almeno per quelle che sono le mie conoscenze è il protocollo più immediato per far “parlare” macchine *nix e Windows.

    GPLv3 obbliga chi usa software open sotto questa licenza non solo a ridistribuire il codice utilizzato ma anche a consentirne la modifica… Immagina un produttore che sfrutta una tecnologia open in un software proprietario del quale deve garantire la manutenzione: come fa a farlo efficientemente se l’utente può modificare come vuole (distruggendolo anche, se del caso) il software proprietario? Si potrebbero creare dei problemi ben più grossi della semplice redistribuzione del codice, sempre vedendola dal punto di vista dell’azienda produttrice del software.

  9. @ clasku:
    no non ci siamo:
    1- non ce l’ho con samba….semplici considerazioni
    2- la GPL3 non centra proprio una fava……se te briccki un cellulare iniettando software modificato e loro se ne accorgono…..automaticamente è fuori garanzia…..non mi pare complesso
    è come dire: i tubi del gas devono essere installati e mantenuti da idraulici abilitati, puoi tu normale utente metterci le mani? si certo! i tubi stanno lì, ma se salta in aria la casa poi son ‘azzi tuoi, non certo dell’idraulico….

    la GPL 3 non fà certamente ricadere gli oneri alle aziende di eventuali problemi….dice solo che i tubi non devono essere murati perche:
    -ho voglia di metterci le mani io ( e mi piglio le responsabilità di danni al sistema….o almeno la gpl non la esclude questa relazione)
    -mi trovo male con quell’idraulico ne chiamo un altro….

    e comunque parliamo di software….formattone e via….mica di cose piu reali!

    no l’unica cosa che non mi garba è semplicemente che dagli articoli in internet pare che passare alla gpl3 renda “colpevoli” di non poter essere inclusi….eh no! sono le ditte a monte che vogliono infinocchiare chi produce soft valevole ed evitare che si smanetti sulle loro robe ( e per questo…basta farsi le cose in casa e renderle closed….niente di nuovo…)

  10. per inciso…gpl3 non è che dice: puoi smanettare il codice tanto la ditta deve darti garanzia di funzionamento…..dice solo: puoi smanettare

    la Tivoli bloccava l’iniezione di codice non certifcato (nonostante opensource)

  11. bLax,
    è ovvio che non esiste alcun legame diretto tra GPLv3 e oneri sulle aziende, la mia era solo l’enfatizzazione della realtà.
    TI faccio una domanda: il software open ha avuto degli input da società commerciali che ne hanno implementato delle parti, mettendo a disposizione capitali per lo sviluppo? Se la risposta è si, mi spieghi perché le stesse aziende non possono usufruire dell’investimento già effettuato per usare quelle risorse in software “un po’ più chiusi”, dovendo invece lasciare libero accesso al codice e potenzialmente farsi carico di oneri derivanti da errori (dolosi o meno) di utenti? Pensa solo alle class action che in USA partono “ad ogni battito di ciglia”…
    Stiamo andando parecchio OT rispetto al post, però io sono sempre più convinto che alcune scelte sulle licenze opensource possano portare ad una chiusura pericolosa per lo stesso mondo open…

  12. io l’ftp invece che toglierlo dal finder l’avrei potenziato. Adesso è zoppo ma almeno c’è. Dover ricorrere a sftw esterni per uplodare file via ftp, ad oggi, mi sembra una grave mancanza. Dovervi ricorrere anche per il download mi sembra ancora + grave. Ho fiducia che Apple inserisca qualcosa di più semplice che ancora nelle beta non c’è…

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