OS X: perché deframmentare non serve.

di Emanuele L. Cavassa 43

Una delle prime domande posta dagli switcher su forum, gruppi di discussione e blog tematici è: come deframmento il disco?
La deframmentazione è un’attività atta a migliorare le prestazioni dei Pc, che spesso viene usata come placebo per la lentezza di certi computer – è sostanzialmente la versione Windows della nostra “Riparazione permessi“, che noi Mac-User facciamo come atto scaramantico prima e dopo gli aggiornamenti di sicurezza, oltre che quando ci sono problemi con il Mac una delle prime domande (o risposte) è “hai riparato i permessi?”.


Quando ancora usavo Win, qualche anno fa, sul mio Pc era installato un programma in sostituzione del tool di sistema con cui poteva essere programmata la deframmentazione in background, a certe ore, con un molteplici opzioni, a seconda che si volessero massimizzare le prestazioni del disco o lo spazio libero.
La deframmentazione è sentita dall’utente di Windows come una sorta di “prima cura”: è facile capire lo spaesamento di fronte alla mancanza di una funzionalità integrata in Mac OS X.


Ma, in OS X, deframmentare non serve. Oltre alla sicurezza derivata dal fatto che Apple non ha integrato un software per effettuare la deframmentazione, in questi giorni è stata aggiornata una nota tecnica sul sito di Apple che spiega esattamente perché nella maggior parte dei casi la deframmentazione è inutile e anzi dannosa, e quando invece potrebbe essere efficace.


Vediamo quali sono questi punti:


1. Dischi di grandi capacità. Rispetto al passato, i dischi moderni hanno capacità notevolmente maggiori. Questo, unito al file system HFS+ (Mac OS Esteso) consente di evitare di ri-allocare lo spazio appena liberato, per non riempire immediatamente spazio appena liberato.


2. Da Mac OS X 10.2 è in funzione l’allocazione ritardata dello spazio: in questo modo viene liberato molto più spazio contiguo contemporaneamente.


3. Da Mac OS X 10.3 è in funzione l’Hot File Adaptive Clustering, la deframmentazione automatica dei file che hanno la tendenza ad allargarsi, per l’aggiunta di dati ed informazioni al loro interno. Grazie anche alle applicazioni a “pacchetto” e non più a file separati, spesso i file vengono totalmente riscritti invece che aggiornati, eliminando la frammentazione.


4. Attraverso le tecnologie di caching read-ahead e write-behind una minima frammentazione è d’impatto minimo sulle prestazioni del sistema.


5. La deframmentazione può addirittura essere controproducente, perché può portare allo spostamento di file messi in posizioni efficaci dal sistema operativo, per velocizzarne l’esecuzione.


6. Solo in caso di dischi particolarmente pieni e facendo editing video (quindi gestendo grosse moli di dati) è possibile che la deframmentazione sia necessaria.


Ma, e qui viene il bello, Apple suggerisce prima di usare tool di terze parti per deframmentare di riavviare il sistema. Il commento sulla nota tecnica è: è semplice e potrebbe essere d’aiuto!
Anche perché, sostiene sempre la nota,

i sistemi Mac OS X utilizzano centinaia di migliaia di piccoli file, molti dei quali vengono toccati raramente. Ottimizzarli può essere una procedura laboriosa e con vantaggi pratici risibili.


Se quindi fino a Leopard la situazione è questa, sarà interessante vedere con Snow Leopard ed il supporto allo ZFS anche in scrittura come saranno maggiori le performance minimizzando ulteriormente la necessità di deframmentare.


Nota: quando installate un aggiornamento di sistema, alla fine si legge “Ottimizzo le prestazioni del disco“. Oltre alla classica riparatina ai permessi, l’Installer sta facendo anche una deframmentazione, per la gioia di quanti su Win deframmentavano prima e dopo l’installazione di ogni applicazione (no, non ero io, ma sì, ne conosco).



[Via]

Commenti (43)

  1. mi unisco a Tetrid 3D:

    la riparazione dei permessi stessa a volte è DANNOSA. e non ha NULLA a che vedere con la deframmentazione, si limita a controllare tutte le “receipt” generate a partire dalle applicazioni installate con l’installer (e poche altre eccezioni) e a confrontare i permessi effettivi dei file citati. Se sono diversi, li cambia con quelli nella receipt. Cosa c’entra questo con la deframmentazione? NULLA.

  2. io penso invece che sia un peccato che gente così arrogante nn pensi due volte prime di postare commenti.

    nn m sembra che nell’articolo qualcuno abbia detto che “la deframmentazione su Mac OS X corrisponde alla riparazione dei permessi”… ma che nella psicologia del mac user…la riparazione dei permessi ha lo stesso valore che nella psicologia del pc user la deframmentazione ha.

  3. Tetris io sono un giovane switcher (circa un annetto) e sicuramente tu avrai conoscenze mille volte superiori alle mie.Avrai anche ragione , non sono in grado di dirlo,però l’educazione prima di tutto.A mio parere avresti potuto far presente il tuo disaccordo in maniera meno risentita.

  4. Quoto wilhelm
    Anche io l’ho intesa così.

  5. Si può sempre correggere quello che dice qualcuno, anche presunto “tecnico”, senza offendere…sono un Mac user ma a volte mi offende la saccenza illimitata che spesso viene ostentata quando si parla di Mac…..

  6. Sebbene sia in una certa misura chiaro che chi ha scritto l’articolo sappia che la deframmentazione e la riparazione dei permessi siano due cose distinte, non posso che concordare, usando toni più pacifici, sul fatto che questa parte dell’articolo:

    La deframmentazione è un’attività atta a migliorare le prestazioni dei Pc, che spesso viene usata come placebo per la lentezza di certi computer – è sostanzialmente la versione Windows della nostra “Riparazione permessi“, che noi Mac-User facciamo come atto scaramantico prima e dopo gli aggiornamenti di sicurezza, oltre che quando ci sono problemi con il Mac una delle prime domande (o risposte) è “hai riparato i permessi?”.

    andrebbe eliminata. È ingannevole, fuorviante ed imprecisa.

    Per il resto, sulla questione deframmentazione, per farla spicciola (dato che non ci troviamo in luogo di computer scientist), tutti i moderni file system si basano su strutture dati e algoritmi di allocazione tali da ridurre al minimo (non zero) la frammentazione dei dati. Alcuni di questi file system poi provvendono a deframmentare online il disco, che non vuol dire via internet, ma che lo fanno durante gli accessi stessi ai dati.

    Questo è il motivo per cui su tutti i file system di concezione moderna la deframmentazione (intesa come operazione lanciata dall’utente) è una perdita di tempo nel 99.9%. E questo vale anche per NTFS, soprattutto ultime release. Che poi nella realtà “Windowsiana” questo resti il placebo preferito (alimentato dalla stessa MS), è un altro paio di maniche.

    Ma sia chiaro che i filesystem realmente affetti da deframmentazione sono quelle bestie immonde tipo FAT e altri filesystem di concenzione antiquata, che per fortuna sono sempre più in decadenza.

  7. La scure della cesnsura si è abbattuta su questo articolo. Sono scomparsi dei commenti… inspiegabilmente

  8. Il risentimento che viene espresso in commenti come quelli di Tetris o quello di Nicola (che per altro si nasconde vigliaccamente dietro un’email fasulla) ci rammarica. Si possono esprimere le proprie posizioni in modo assolutamnte meno risentito. Le critiche a questo passaggio sono fuori luogo e dimostrano anche scarsa volontà di capire davvero:

    La deframmentazione è un’attività atta a migliorare le prestazioni dei Pc, che spesso viene usata come placebo per la lentezza di certi computer – è sostanzialmente la versione Windows della nostra “Riparazione permessi“, che noi Mac-User facciamo come atto scaramantico prima e dopo gli aggiornamenti di sicurezza, oltre che quando ci sono problemi con il Mac una delle prime domande (o risposte) è “hai riparato i permessi?”.

    Si dice che il placebo per gli utenti Windows è la deframmentazione, per gli utenti Mac è la riparazione permessi. E’ la versione Windows dell’atto scaramantico di “riparare i permessi” per l’utente Mac. Da nessuna parte sta scritto che la riparazione permessi equivale alla deframmentazione.

    Nemo ad esempio ha esposto la sua idea in maniera pacatissima e cordiale. Che problema c’è a fare cosi?

    Commenti del tono di quelli di nicola e Tetris 3D oltre ad essere assolutamente arroganti non apportano nulla alla discussione.

    Ma la cosa più triste in assoluto è che ci è bastato controllare l’IP di tetris 3D per vedere che corrisponde a quello del commento rilasciato da iPhone Italia nell’articolo delle 14 e a quelli di “via col vento” nell’articolo sulle tariffe di TIM.

    IP che da questo momento è stato ufficialmente bannato in quanto questo tipo di comportamenti che dimostrano scarsissima conoscenza delle basi della Netiquette non sono tollerati. Caro Nic se vuoi ti consiglio qualche anonymizer per la prossima volta che vorrai spammare e trollare, o magari l’indirizzo di un buon asilo nido giù dalle tue parti?

  9. Nessuna censura Marco. Abbiamo solo eliminato i commenti di un troll che si firmava rispettivamente Via col Vento, iPhoneItalia, e Tetris 3D o Tetris 3. Poichè questa condotta non è accettata su questo blog i commenti sono stati marcati come spam, qui sopra puoi leggere i dettagli.

    Questione chiusa.

  10. (mi spiace che Tetris sia stato lasciato dalla ragazza… è davvero triste tutto ciò…)

    mi pare che fosse abbastanza chiaro che il parallelo defrag-‘riparazione permessi’ fosse inteso dal punto di vista scaramantico/placebo, e non tecnico.

    va bene, uno può dire che non era chiaro, che era fuorviante, e poi si fa una scrollata di spalle e si va avanti.
    ma invece vuoi mettere il gusto di un saccente “trollismo” inacidito?

    (davvero, mi chiedo perché una ragazza dovrebbe lasciarlo…)

  11. @lefty: davvero una ottima analisi… hehehehe

    Per il resto, “quoto” Camillo.

    ma ora, lefty, mi hai fatto ridere!!

  12. Che il parallelo fosse “il placebo dei Windowsiani è la defframmentazione, quello dei Macciani è la riparazione permessi”, leggendo l’intero periodo e riflettendo un secondo, si capiva. Resta il fatto, oserei direi oggettivo, che la forma scelta per scrivere il tutto non è delle più felici. A primo acchito ho pensato pure io “ma che cavolo sta dicendo?”. Ovviamente mi impongo di riflettere prima di sparlare.

  13. A me dispiace che i commenti di Tetris 3D siano finiti nello spam… è un peccato, non aver potuto rispondere prima a chi mi accusava di conoscere poco Mac OS X, quando faccio assistenza proprio su Mac OS X e prenderò la certificazione Apple.

    Come già detto da molti lettori e sottolineato da Camillo, nell’articolo non si dice che riparazione permessi e defrag siano la stessa cosa, si fa notare come ogni sistema abbia le sue “piccole manie”: win con la deframmentazione (che ho visto fare due/tre volte di seguito da utenti paranoici) e mac con la riparazione permessi.

    Non sono poi daccordo con Nemo quando afferma che il passaggio citato nel suo commento sia ingannevole, fuorviante ed impreciso, sempre che non mi giustifichi i tre aggettivi.
    Non è impreciso (non si citano dati, si sta solo ironizzando sulle nostre piccole manie d’utenti) né può essere ingannevole o fuorviante: basta guardare su it.comp.machintosh quali sono le risposte a chi lamenta problemi con OS X: “hai riparato i permessi?”

    Dai, siamo sinceri, la riparazione permessi è l’aspirina del Mac, viene consigliata (a torto) per qualunque “malessere”…

    Il caldo di oggi ha fatto sparire l’ironia a tutti? ;-)

  14. @nemo:” la forma scelta per scrivere il tutto non è delle più felici”

    a volte faccio un po’ troppi arzigogolii nello scrivere, questo è vero.

  15. @michele: bof, per così poco…

    @tutti: suvvia basta, s’è fatta una certa e bisogna staccarsi dall’amato mac: tutti a prendere l’aperitivo ad Ostia! ;)

  16. ps: se invece rimanete a casa a vedere la seconda semifinale… non dimenticate di fare prima il defrag al vostro nuovo sony full hd, mi raccomando!

  17. @lefty: ossì, un bel negroni per riderci su!

  18. @Tutti: su, abbandoniamo le armi e tutti a Ostia per l’aperitivo… tanto offre lefty!!

    p.s. Aspettatemi eh… 6-7 ore e arrivo.. hhihihihi

  19. Non si offenda l’autore, ma sostenere che la deframmentazione sul PC e la riparazione dei permessi sul Mac siano in qualche modo sullo stesso piano è una dichiarazione che può ritenere sensata solo un incompetente.

    Certo, se uno non capisce niente di Windows e niente di Mac, queste due operazioni sono simili.

  20. P.S. la censura – leggo che ammettete che censurate i commenti – è una pessima cosa.

  21. @Willy Ti pregherei di rileggere il commento numero 8, per capire davvero che cosa intendesse l’autore dell’articolo (come chiaramente comprensibile ad una lettura non superficiale) .

    Qui non c’è stata nessuna censura, sono stati solo eliminati dei commenti offensivi nei confronti dell’autore, del nostro blog e di tutti i lettori benintezionati che avrebbero gradito instaurare una discussione pacata, proficua e non disturbata dall’intervento di alcuni trolls che hanno cercato invano lo scontro nei commenti di questo e di altri articoli odierni.
    Ci dispiace che la discussione ne sia uscita monca ma non possiamo tollerare interventi del tenore di quelli di Tetris e altri come lui.

  22. Non vorrei alimentare polemiche, ma anch’io leggendo “l’articolo” ho avuto l’impressione che l’articolista ne capisca veramente poco di Mac. Quale utente Mac che si accorge che il Mac è lento ripara i permessi? Uno che ha fatto lo switch da 2 settimane. I bravi aprono Monitoraggio attività, i meno esperti riavviano. Lo sa anche mia sorella di 12 anni che i permessi si riparano quando il Finder fa qualche stranezza.

    Per quanto riguarda il “io faccio assistenza e prenderò la certificazione Apple” (ma la danno a tutti?) mi ricorda un altra superba frase detta da Cecchi Gori figlio: “Io sono laureato…”

  23. @silver surfer: “io faccio assistenza e prenderò la certificazione Apple” (ma la danno a tutti?) no, io la prendo con i punti dell’agip.
    la patente invece l’ho presa con i punti mulino bianco.

    ragazzi, è il caldo? o siete ancora sconvolti che l’italia abbia perso la partita con la spagna?

    qualcuno riesce a capirla che quel passaggio dell’articolo era ironico?

    da wikipedia:
    “L’ ironia, a differenza del comico e del riso, è contemporaneamente un tema, una struttura discorsiva ed una figura retorica.
    In senso freudiano l’ironia consiste nell’esprimere idee che violano la censura dei tabù. In alcuni casi consiste nel far intendere una cosa mediante una frase di senso esattamente opposto.”

    NESSUNO qui pensa né che defrag e riparazione permessi siano la stessa cosa, né che “quando il mac è lento si devono riparare i permessi” (e mi piacerebbe sapere dove lo leggi, nel mio post, silversurfer).

    anche da una lettura superficiale si capisce che le due tecniche non erano assimilate se non nell’assurda convinzione che certi utenti hanno nei confronti dei loro poteri “magici”.

    ma basta, punto.

  24. Caro Manuele, sei veramente un maleducato presuntuoso. Non sai scrivere e ti lamenti che nessuno ti capisce (si dice: non mi sono spiegato bene e non “voi non capite”).

    Per quanto riguarda l’aver riportato il significato di ironia, lo trovo oltrmodo offensivo per chi legge.

    Se tu sei un esperto di Mac…. ma finiscila, punto.

  25. sono tornato dall’aperitivo convinto che nessuno avesse continuato questa sciocca diatriba, e invece… invece leggo che c’è chi vorrebbe decidere se e quando i tenutari di questo blog – che sia chiaro non conosco ed in effetti oggi è addirittura la prima volta che scrivo dei commenti – possano o meno essere ironici, se e quando sia consentito scrivere cose non condivise da tutti, infine se e quando possano rispondere a sciocche ed immotivate accuse in modo pacato ma fermo.
    sul serio, fatevi un esame di coscienza prima di andare a questionare quella altrui; su internet per fortuna, come e più che nella televisione e nei giornali, si ha un ampia scelta di siti e blog, ed ognuno può trovare quello più allineato alla propria, più o meno intransigente, visione del mondo (e dell’informatica).
    quindi direi che chiunque non è d’accordo è libero di andare altrove. ma questa non è l’unica avvertenza: perché se possibile, dovrebbe andare altrove senza intanto lasciare la propria “trollica” cacca sull’uscio della casa che ci ha appena ospitato.

    buonanotte a tutti (anche ai troll, va…)

  26. Giunto al terzo capoverso ho pensato: l’autore dell’articolo è appena passato al Mac… ed in effetti.

    Ma quando mai ripariamo sempre i permessi noi utenti Mac? Al massimo qulcuno è fissato per gli script di mantenimento.

    P.S. anche secondo me questo Emanuele Cavassa è un po’ buffocello e sgraziato nel rispondere.

  27. @lefty: se non ti piacciono i commenti, ma perchè li leggi. Vai altrove tu. ma che tipo.

  28. @ peppe: gentile peppe, nell’esprimere la mia opinione non ho offeso nessuno, quindi ti chiederei di non prenderti la libertà di trattarmi da rompiscatole.
    se poi un giorno ci conosciamo e mi trovi antipatico lo puoi anche fare, ma fintanto che si tratta di non essere d’accordo con le cose che scrivo cerca di limitare. grazie.

    detto questo, credo di essere libero di criticare chi usa toni scortesi, non credi? sul merito non dico nulla, ho una mia opinione e l’ho espressa, ma quella può non interessare e va bene così. se però leggo di gente che usa toni maleducati senza motivo sento il diritto/dovere di farlo notare, perché – la cosa ti stupirà – penso che i commenti ed i blog in genere trovino la propria compiutezza nel creare un confronto costruttivo.
    ma se tu pensi di avere il diritto di arrivare a casa altrui, prendere tutti a amle parole e poi uscire invocando il diritto alla libertà di parola, beh stai certo che la prossima vlta non ti accoglieranno col sorriso…
    insomma, cosa c’è di male ad infastidirsi se qualcuno è inutilmente scortese? vabbè che siamo nel paese dell’ ognun-pensi-per-sé, ma credo sia ancora un valore il cercare di restare su toni civili…

    detto questo, amici come prima – ovvero sconosciuti.

  29. @lefty: la prossima volta invece dell’aperitivo perchè non ti prendi un long drink, così ci eviti queste sparate isteriche?

    Facciamo una colletta, telo paghiamo noi il loooooong drink ;-)

  30. @owcks: ecco bravo fate una colletta, che devo giusto cambiare mac

  31. Non vorrei dire, ma tutto questo marasma si sarebbe evitato se chi ha scritto l’articolo fosse stato più attento. Purtroppo è frequente (poco su questo blog a dire il vero, molto su molti altri blog) che sui blog si scriva un po’ come si parli. Resto del parere che quell’espressione è infelice per diversi motivi, e l’autore, dopo tanti pareri contrari, avrebbe fatto bella figura nel fare pubblica ammenda, piuttosto che accusare i suoi lettori di mancanza di ironia o di chissà cos’altro.

    Che poi la riparazione permessi sia o meno il placebo degli utenti Mac, a dire il vero, io non ne ho la più pallida idea, e sinceramente nemmeno me ne importa. Ognuno usa il proprio Mac come gli pare. Personalmente, sono approdato a Mac dopo 7 anni di Linux-only, figuriamoci se mi faccio di placebo.

    Non sono poi d’accordo con lefty che tende a “levare occasione” come si dice dalle mie parti. Se i blog hanno i commenti e per usarli anche per criticare l’autore, non solo il contenuto. Se una cosa viene scritta male, va fatta notare. E sia ben chiaro: non per il divertimento di mettere alla gogna l’autore, quanto piuttosto per contribuire ad aumentare la qualità degli articoli.

  32. Emanuele L. Cavassa è chiaramente una persona poco competente di Mac. L’argomento deframmentazione si/no su Mac OS X risale a circa 4 anni fa, quando il Cavssa giocava ancora su un PC.

    Da Panther il System fa la deframmentazione da solo. A quattro anni di distanza andare a “rivelare” al mondo che la deframmentazione non serve è tipico dello switcher dell’ultimo minuto.

    L’argomento è poi stato trattato male, da incompetente come molti hanno evidenziato.

    Il tono piccante ed offensivo di Cavassa denota solo una arroganza che scaturisce dal suo non sapere.

  33. mha, secondo me è un po’ la questione della deframmentazione col tarapia tapioco come se fosse antani la partizione, anche per due con lo scappellamento a sinistra,
    basta che ostantinato a malliti non sia un commento troppo arrogante fifty fifty come fosse una riparazione dei permessi, alla supercazzola!!

    bho alla fine m’importa sega.

  34. @nemo: d’accordissimo con te, i commenti servono anche a criticare.
    io contesto, qui ed in generale, chi ne approfitta per usare toni inutilmente aggressivi, arroganti e maleducati (non per forza tutti insieme).
    solo e soltanto questo.
    saluti diffusi.

  35. Prendo atto che lo Sghedoni ha detto una verità sacrosanta, in quanto il genio è colpo d’occhio, intuizione e rapidità d’esecuzione.

    Ne approfitto per consigliare a lefty e a nemo di non perdersi dietro le trollate di pochi singoli, che purtroppo vogliono volontariamente far scadere verso il basso la qualità della discussione.

    Power user evidentemente non ha letto che l’articolo prende spunto da un recente aggiornamento (23 giugno) di una nota Apple in cui si parla proprio del fatto che la deframmentazione non serve. Evidentemente nella testa di Power User anche Steve e soci quattro anni fa giocavano con un PC. Power User forse ritiene anche che siccome l’articolo a lui non piace nessuno possa essere uno switcher recente e trovare dunque interessante la questione. Ne prendiamo atto.

  36. Caro Camillo, evidentemente anche tu hai un Mac da pochi mesi, o peggio, usi un PC. Quella nota tecnica che tu evidentemente non conoscevi prima che fosse AGGIORNATA, è stata modificata in una parte irrilevante per la questione se fare la deframmentazione o meno.

    Il problema è che questi blog per Mac nascono oramai come funghi e le persone che ci scrivono sanno poco di Mac OS X, esattamente come te e Cavassa.

  37. Quoto PowerUser. la questione deframmentazione “si o no” è trita e ritrita. Se ne è discusso per Panther, quasi mai più in epoca Tiger, ma riesumarla con Leopard mi sembra eccessivo o da persone poco competenti di Mac.

    E’ come se adesso pubbliscaste un articolo per stabilire se conviene aggiornare da Mac OS 9 a Mac OS X oppure una recensione sull’iMac G3.

    Per argomenti così, gli switcher possono cercare con Google e troveranno un ampia docuemntazione.

    Il ferro si batte quando è caldo.

  38. Però c’è un caso in cui la deframmentazione è necessaria, ed è consigliata da uno stesso programma di sistema: quando vuoi creare una partizione con BootCamp e ti dice che prima devi deframmentare.
    Però confermo quanto detto dall’autore dell’articolo: non mi piace deframmentare. Anche io sono un recente switcher (che brutto nome, sembra roba sadomaso!), ho Mac da 4 mesi, però ho usato molto Windows e soprattutto Linux. Su Windows deframmento un paio di volte l’anno, nemmeno tanto, anche perché uso due partizioni separate, una per i dati e una per il sistema e i programmi. Su Linux sono abituato a non avere la necessità di deframmentare MAI, e lo uso da quando il kernel era alla versione 1.2.x.
    Perciò, d’accordo che HFS+ non è ext2/3, ma mi faceva strano deframmentare.
    Sicché alla fine ho deciso di seguire la via più pulita: Time Machine, reinstallazione di Leopard, e Bootcamp.

  39. Scusate non avevo letto buona parte dei commenti polemici.
    Io ho usato solo PC (e Sun, e HP,…) fino a quattro mesi fa e quindi un articolo come quello di Cavassa sulla deframmentazione lo trovo MOLTO UTILE.
    Non sono certo uno sprovveduto, né si può dire che abbia poca esperienza informatica (il mio CV è pubblico, si trova facile), ma di Mac so poco.
    Per questo seguo questo blog, che confermo essere in assoluto il migliore in italiano. Questo articolo lo conferma, così come quelli sui tips, sulle review di programmi, eccetera. Ho imparato molto leggendo questo blog.
    Non sarà roba da esperti? Chi aveva il Mac già nell’84 sa già tutto? Beati voi.

    Aggiungo anche una piccola esperienza personale recente, a proposito della questione placebo riparazione permessi.
    Lunedi scorso ho comprato un mouse bluetooth Logitech. Quando sospendo il mio MBP (chiudo la cover, ma uso SmartSleep – che ho scoperto grazie a QUESTO BLOG) e lo riaccendo, il mouse sembrava non funzionare. In realtà poi ho capito che bastava aspettare qualche secondo.
    Comunque, ho spippolato (ho fatto un service com.apple.blued stop) e da lì il bluetooth non ha più funzionato nemmeno riavviando, il pannello delle preferenze diceva che non avevo l’hardware necessario. Ho cercato in qualche forum e 7 su 10 consigliavano di RIPRISTINARE I PERMESSI (gli atri tre di scollegare fisicamente la “scheda bluetooth”, che sui MBP pare non sia scollegabile). A parte che non avevo idea di quali permessi avrei dovuto ripristinare anche perché non avevo cambiato nulla.
    Alla fine ho realizzato che service stop in realtà cambiava le impostazioni anche al boot (si lo so, è roba di Unix, ma service non l’ho mai usato, uso /etc/init.d e abilito e disabilito gli script a mano, da secoli). Ho rieseguito service com.apple.blued start e tutto è tornato a posto.

  40. I n c o m p e t e n t i

  41. Power User e Soriano , ci fa molto piacere che continuiate ad alimentare le visite a questo post che evidentemente vi piace parecchio, visto che non avete di meglio da fare che tornare qui a trollare disturbando gli altri lettori. Il commento di Sardo, si ri-commenta da solo. Se il nostro blog non vi piace tanti saluti e grazie.

  42. Tra un po’ arriverete a dire che i Mac vanno senza corrente elettrica, si riparano da soli, telefonano con l’iphone a chi volete voi, e fanno anche il caffè!!….Poi nn capisco chi si ostina a fare il confronto tra mac e pc….Osx deve girare solo su Mac, Windows o linux devono girare su tantissimi pc!!!! Non è fattibile il paragone….Continuate a scrivere frignacce….

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