Il CEO di Adobe risponde a Steve Jobs

di Redazione 22

La lettera aperta in cui Steve Jobs spiega in 6 dettagliati punti perché Apple non vuole Flash sui propri dispositivi non ha mancato di suscitare reazioni in casa Adobe.
Il CEO dell’azienda, Shantanu Narayen, ha risposto pubblicamente ad Apple con un intervista rilasciata nel pomeriggio di giovedì al Wall Street Journal.

La prima impressione è che Adobe avrebbe fatto meglio a non rispondere a caldo con un’intervista ma preparando un documento più formale e soprattutto in grado di rispondere nei particolari alla dettagliata lettera di Steve Jobs. Le argomentazioni di Narayen sono poco pungenti ed esprimono concetti inflazionati che ormai non convincono più.

Per prima cosa il CEO di Adobe ha contestato il fatto che Flash sia una tecnologia chiusa. Steve Jobs però ha detto esplicitamente che anche Apple sviluppa software proprietario, ma nel caso degli standard Web ha scelto la via “open” utilizzando e sostenendo l’uso di strumenti come HTML5, CSS e JavaScript.

Narayen sposta la discussione su un piano differente, non senza qualche acrobazia interpretativa, e ripete che è Flash la vera tecnologia aperta, perché é multipiattaforma. Il che suona un po’ come una forzatura semantica del significato di “open”.

Il CEO di Adobe ha poi confermato che i prodotti Adobe, con ovvio riferimento a Flash, saranno supportati sulle future versioni di Android. Steve Jobs non ha affermato il contrario però, ha solo detto che Adobe promette da mesi una versione Flash per dispositivi mobili e quella versione, effettivamente, ancora non è diventata realtà per il grande pubblico.

Relativamente alle accuse di scarsa affidabilità e performance di Flash su Mac, Narayen risponde a muso duro che è OS X ad avere problemi. Un accusa abbastanza curiosa e contestabile da qualsiasi sviluppatore Mac con un minimo di esperienza. Poi, volendo anche dare retta a questa versione dei fatti, per quale motivo dovrebbe essere il sistema operativo ad essere modificato per il buon funzionamento di un plugin e non viceversa?

Narayen sostiene che impedendo alle applicazioni compilate con Flash di entrare nell’App Store Apple costringe gli sviluppatori a rinunciare ad un approccio multipiattaforma e a dover lavorare sempre su due workflow distinti. Con questa risposta il CEO di Adobe dimostra di non voler minimamente cogliere il succo della lettera di Jobs (il sesto punto, definito “il più importante”): Apple non vuole che livelli ulteriori a separare il developer e la piattaforma. In questo modo si evita che l’introduzione di nuove caratteristiche di sviluppo sia demandata al concorrente che controlla quel livello, in questo caso proprio Adobe.

“Cortina fumogena” è la locuzione utilizzata dal CEO di Adobe per definire l’affermazione di Jobs sull’eccessivo consumo di batteria nei dispositivi che utilizzano Flash. Anche in questo caso la versione di Narayen cozza con dei dati fattuali che qualsiasi utente può verificare sul proprio laptop Apple.

Chiudendo l’intervista il CEO ha chiosato affermando che sarà il mercato a decretare il successo dell’una o dell’altra visione e che, secondo lui, sarà l’approccio multipiattaforma di Adobe a prevalere.

Voglio precisare, per chi non se ne fosse avveduto, che questo articolo non riporta in maniera asettica le dichiarazioni del CEO di Adobe. Dopo aver letto le risposte di Narayen alle questioni sollevate dalla lettera di Jobs, mi è sembrato il caso di precisare sul momento alcuni punti che cozzano con i fatti. tanto per dirne una, definire “open” una tecnologia proprietaria solo perché multipiattaforma, oltre che un controsenso, non mi sembra una linea difensiva degna di una azienda come Adobe. Non sentitevi offesi se non la pensate come me e dite la vostra (con serenità e possibilmente in maniera costruttiva) nei commenti.

Commenti (22)

  1. Hahaha, quanto mi fanno ridere le persone (aziende) che cercano di arrampicarsi sui muri XD!!!
    Mi sono sempre chiesto come si faccia a mentire così spudoratamente….

    W Apple!

  2. maronn quant’è brutt. un incrocio tra magalli e gigi sabani, con un tocco arabo.

  3. Secondo me sbagliano entrambi nell’essere così duri sulle proprie posizioni. Nel campo informatico più che negli altri chi ha ragione è sempre il pubblico. Io ho l’iphone e il non avere flash confesso che è uno dei più grossi handicap del mio gioiellino con la mela. Non lo cambierei per niente al mondo ma quante bestemmie tiro giù quando al posto del sito che devo vedere mi trovo quel simpatico cubetto che mi ricorda la grave lacuna. Insomma questi due signori hanno 50 anni per gamba e non sono in grado di insegnare alle generazioni prossime venture il fondamentale valore della collaborazione. secondo me così facendo si castrano entrambi senza via d’uscita…

  4. ripensandoci ora come ora: se adobe rendesse open source flash? sarebbe la soluzione dei mali, ma sentendo come concepisce l'”open” il ceo di adobe, non ci sono speranze

  5. “per quale motivo dovrebbe essere il sistema operativo ad essere modificato per il buon funzionamento di un plugin e non viceversa?”. questo è il punto. Flash è un plugin, e ADOBE deve ottimizzarlo per il sistema che lo ospita, sia questo apple, microsoft o altri. Al lavoro, Adobe!

  6. perchè Adobe non crea un suo sistema operativo? Così potrà capire cosa significa avere plugin di terzi che ti rallentano le prestazioni…….

  7. bLax dice:

    ripensandoci ora come ora: se adobe rendesse open source flash?

    Non sarebbe una brutta idea, anche perchè non concepisco il fatto che uno studentello come me debba investire 500 e rotti euro per imparare una nuova tecnologia. (Mi interesserebbe studiarlo, ma i soldini mancano)

  8. Si può avere qualsiasi opinione al riguardo, ed io in buona parte concordo con lo zio Steve, ma sentirsi dire che è OS X ad avere problemi di stabilità….
    Mi fa pisciare addosso dalle risate!! :o)

  9. A me pare abbastanza ovvio che sia soltanto una questione di soldi.
    Adobe ha ovviamente interesse a promuovere la propria piattaforma sulla maggior parte dei dispositivi possibile, soprattutto qualli a grande diffusione come iPhone, e Apple ha tutto l’interesse ad escludere potenziali competitor dei propri toolkitm dallo sviluppo sulle proprie piattaforme.
    Nessuno dei due è (nè sarà mai) un paladino dell’open: l’esperienza di un Mac (che nonostante tutto rimane chiuso anche nell’hardware) lo dimostra ampiamente.

    Non fraintendetemi, amo molto OsX, mi piace la maniera in cui risolve alcuni problemi dell’esperienza d’uso di un computer. Anche Windows 7 non è male, lo uso al lavoro e funzona alle volte anche meglio del sistema operativo felino. Le due piattaforme però sono assolutamente chiusissime, in ogni loro aspetto (e non venitemi a raccontate che basta qualche stringa di codice regalato alla comunità per essere “open”).

    E’ solo una questione di soldi, fidatevi di me.

  10. Leggete questo
    qui parla gente che sa bene di cosa sta parlando!
    Non crediamo sempre a tutto quello che dice il nostro Steve
    qui si tratta di una figuraccia se si è obiettivi

    http://jessewarden.com/2010/04/steve-jobs-on-flash-correcting-the-lies.html

  11. Secondo me è una questioni di money, per Adobe vuole creare un suo mercato per iPhone iPad con le sua AppFlash, invece Apple dice ma ti si sce-m-o, l’ho fatto io iPhone e io ci voglio guadagnare

  12. Rispondendo a tutti i ragazzi Open , io sono uno sviluppatore e vi assicuro ke nessuno da per senza niente e attenzione quando si parla di open…

  13. Mi pare che gli roda parecchio all’adobe..
    Sono terrorizzati secondo me, si son lanciati contro apple sicuri di poter vincere lo scontro forti della diffusione di flash, ma l’appunto di jobs su flash come tecnologia non adatta ai sistemi touch e portatili è una mazzata che materializza il terrorre di adobe. Vorrei saper come risponde il mercato e quanti stanno abbandonando flash per sistemi alternativi.. apple infondo parte avvantaggiata perchè non ha nulla da perdere, già non supporta flash l’iphone perciò tutta questa polemica non può che convincere qualcuno in più a non usare flash..
    trovo infine divertente l’affermazione sul mercato ed il multipiattaforma.. Quale multipiattaforma? senza iphoneOs resta praticamente solo android..

  14. Anche io penso che nessuno dia niente per niente, ma mi pare che qualcuno dia più di altri.

    Non sono un sostenitore dell’Open a tutti i costi, ma trovo che per alcune tipologie di software l’apertura sia non solo auspicabile ma addirittura doverosa. Penso ai formati di file in primis (poi si potrà davvero discutere della maggiore o minore bontà dei software che li sfruttano) e alle tecnologie di archiviazione (File System soprattutto). Aprire questi software potrebbe davvero migliorare l’esperienza di tutti gli utenti su ogni piattaforma.

    Il software libero porta poi con sè alcuni grandi vantaggi, nella maggior parte dei casi il più tangibile è la gratuità, che però non si possono richiedere a software house come Apple o Microsoft che da sempre sono state “closed” per definizione.

    Anche le aperture di Apple all’open source (con l’avvento di OsX) sono state accolte in un primo momento di buon occhio, poi quasi ignorate: la mentalità del gigante di Cupertino infatti non è di particolare collaborazione con il mondo Open e, in secondo luogo, Apple rimane chiusissima su un fronte in cui il mondo PC è ancora molto aperto: l’hardware.

    Fatte queste dovute premesse, intendevo soltanto sottolineare che sembra molto strano che proprio Apple (che della chiusura ha fatto un baluardo, con il proprio hardware, con le piattaforme mobile e AppStore) discuta del fatto che Flash non sia Open. Poi, ma questo è un altro discorso (e mi pare molto più sensato) potremmo dire che Apple “funziona bene proprio perchè è closed”, che in sostanza è quello che pensiamo quando argomentiamo la superiorità del Mac sulla base del totale controllo Hardware-Software di Cupertino in contrasto con l’impossibilità di controllo sull’hardware della casa di Redmond.

    Ultima chiosa: ricordatevi che dietro al mondo dell’informatica c’è sempre il mondo dell’industria, che funziona con regole ben diverse da “think different” e “It just works”. Chi vende vince, e in questo momento Apple vince molto.

  15. @ Steve:

    Sapere, e nemmeno troppo, di cosa si sta parlando è diverso dall’essere in buona fede…
    La “gente che sa di cosa si sta parlando” sono i blogger di un sito chiamato “Flex and Flash Developer”.
    Dicono alcune cose vere (come se lo fossero da sempre e non dal giugno 2009), travisano parecchi fatti, ma la sostanza non cambia:
    Flash IDE e Player sono al 100% proprietari.
    Il fatto che da giugno 2009 sia teoricamente possibile costruire un open flash player, destinato a rimanere sempre un paio di passi indietro a quello Adobe, non cambia la veridicità dell’affermazione.

    Un Apple Flash Player lo vedrei anche bene, ma -ed è il succo del ragionamento di Jobs- perché dovremmo destinare risorse di programmazione ad implementare actionscript invece di javascript?

  16. ragazzi io come operatore del mondo informatico da diverso tempo dico che al 100% avete ragione, tecnologie proprietarie, open, non open, java non java ecc. ma io come utilizzatore finale del prodotto iPhone sono enormemente penalizzato perchè due stronzi non sono capaci di piegarsi un attimino e accordarsi e lavorare un attimino insieme. Se io rappresentassi l’80% del mercato l’iPhone sarebbe già colato a picco insieme a mezza apple!!per carità non vorrei mai che accadesse ma cristo santo non si rendono conto che la metà dei siti internet ha elementi in flash?perchè posso navigare solo sullaltra metà dei siti?che nella maggior parte dei casi è quella metà di cui non me ne frega una benemerita fava???

  17. Andreone85 dice:

    ma io come utilizzatore finale del prodotto iPhone sono enormemente penalizzato perchè due stronzi non sono capaci di piegarsi un attimino e accordarsi e lavorare un attimino insieme.

    SEI UN MITO

  18. Sarà che io non uso l’iPhone per navigare su siti super-complicati, ma mi limito ai blog d’interesse, come ad esempio questo, ma non ho mai sentito la mancanza di Flash.

    Quando si parla di iPhone, tutti dimentichiamo che è pur sempre uno smartphone: è fatto per navigare in Internet, limitatamente a cose che puoi aver bisogno di cercare in mobilità, come giornali (che non usano Flash, salvo per le pubblicità, di cui faccio volentieri a meno), Facebook (che non usa Flash, salvo per Farmville, di cui faccio volentieri a meno), Blog vari (che non usano Flash) e qualche sito di guide turistiche (molti sono ottimizzati per i telefonini).

    E guarda caso sulle versioni mobile dei siti internet (di tutti, ma proprio tutti!) non è stato inserito neanche una volta Flash! Questo perché sulle piattaforme nuove, come Android e iPhone OS, non è stato ancora implementato e, malgrado tutto, il Symbian di Nokia sarebbe l’unico a supportarlo.

    Ricordiamoci che quello che abbiamo tra le mani è un TELEFONO, non un supercomputer della NASA: per quanto il processore grafico sarebbe in grado di eseguire Flash, sarebbe solo un modo per appesantire il caricamento delle pagine!

    @ Guglielmo Altavilla: concordo con ciò che dici! Non avrebbe senso per Apple implementare Flash, perché esiste già HTML5 e persino YouTube si sta adattando!

    @ Furio: e se vince ci sarà un motivo. Francamente non ho mai sentito la mancanza della possibilità di poter sostituire parti hardware, anche perché il mio fido PowerBook G4 (con 1Ghz di processore e 1GB di RAM) funziona ancora perfettamente!

    In conclusione: che lo vogliate o no, non vedremo mai Flash su iPhone, a meno che Adobe non faccia qualcosa di veramente straordinario. Ma penso che prima di potersi dedicare a iPhone OS, dovrebbe pensare a mettere a posto altre cose. Qualche esempio: Photoshop è nato su Mac, perché ora è sempre più lento e pesante della versione per Windows? Flash è molto più veloce su Windows che su Mac, perché? Linux è distribuito ugualmente su PowerPC e x86, perché Flash esiste solo su x86?

    Molte domande a cui si risponde semplicemente ricordandoci che Adobe è un’azienda enorme, che ha da sempre problemi dal punto di vista della stabilità e della sicurezza dei suoi prodotti: quando li risolverà, e smetterà di fare bambinate con Apple?

    Tutto questo senza smentire il fatto che anche Steve Jobs si sta comportando come un bambino obbligato a mangiare la minestra che non vuole…

  19. @ Andreone85:
    le proporzioni che usi sono totalmente spropositate… flash sta scomparendo e sempre più, da anni si dice (W3C in primis) che non è un buono standard per la creazione di siti, e ciò nonostante abbiamo ancora programmatori che usano flash per il semplice fatto che è facile e devono muovere meno il loro sederino, nel cercare di imparare nuove tecnologie. La maggior parte dei contenuti flash esistenti sul web sono: video e banner. Per la prima categoria nessun problema, youtube ha scavalcato a piedi pari l’ostacolo, e per ovvi motivi tutti i siti di servizi simili faranno la stessa identica cosa. Per quanto riguarda la seconda categoria posso dirti: meglio non vederli!

  20. innanzitutto ringrazio chi mi ha definito un mito anche se non mi considero assolutamente tale, ma un complimento fa sempre piacere.

    Dopo di che rispondo ai due commenti precedenti nel dire che le mie proporzioni sono ovviamente fuori da ogni logica, è un po come un intercalare, esageri le proporzione per far capire bene il concetto.

    Proseguendo ripeto che sono pienamente d’accordo con chi dice che flash è una tecnologia in via d’estinzione e di questo mi rallegro anche perchè la maggior parte delle volte che un sito o un browser ha un problema (almeno così mi è capitato negli ultimi anni di lavoro) è per colpa o di flash o di shockwave o di qualche altra cagata adobe.
    Flash anche se è una tecnologia in estinzione ha lo stesso diritto di tutte le altre tecnologie di essere implementata. mi basti ricordare che dopo decenni di onorato servizio i floppy disk usciranno di produzione il prossimo anno dalla sony ma rimarranno altre case a produrli, i dischi in vinile ancora oggi vengono prodotti per buona parte della musica in commercio, in edizioni limitate, chissà quanto costano ma ciò che conta è che vengono prodotti dopo chissà quanti anni di produzione e quanti di relativo disuso.

    iPhone è uno splendido aggeggio iper tecnologico. Questa di flash mi sembra la classica buccia di banana. Se a tanta gente non serve sono felice per loro, ma non è giusto penalizzare tutti gli altri. Se a nessuno servisse non se ne parlerebbe. se non se ne parlasse non ci sarebbe bisogno di dire che apple e adobe stanno creando problemi che anche i bambini all’asilo risolverebbero meglio e in minor tempo. Per fare solo un esempio io abito in provincia di ravenna. Se sono in giro con gli amici e ci va di andare al cinema cosa facciamo?ho l’iphone vado nel sito del cinemacity e guardo che film ci sono in programma. AHAHAH!!!il sito del cinema city è interamente in flash!!!!e allora comincio a tirare giù santi e dei e a maledire zio steve e compagnia.
    D’accordo che l’iphone sia fatto per un utilizzo non completo di internet, ma SE è UN CELLULARE FATTO ANCHE PER ANDARE IN INTERNET COME TANTO SI RIEMPIONO TUTTI LA BOCCA VORREI ESSERE IO UTENTE A DECIDERE QUALE PARTE DI INTERNET MI INTERESSA, NON LE VARIE APPLE, ADOBE, TIM VODAFONE O CHISSA’ CHI!!!!!

    CHIEDO SCUSA SE MI SONO DILUNGATO TROPPO

  21. Andreone85 dice:

    Se sono in giro con gli amici e ci va di andare al cinema cosa facciamo?

    Mai sentito parlare dell’app Coming Soon?!

  22. @ Andreone85:

    Vogliamo parlare di quali altre tecnologie web non sono supportate da tutti i browser?
    Vogliamo parlare dei tentavi fatti da Adobe per uccidere Flash (prima di acquistarlo)?
    Vogliamo accennare all’ostracismo contro il player di Apple, Quicktime? A come gli sia stato di fatto impedito di funzionare correttamente sul 94% dei computer, quando era il più diffuso e il miglior modo di distribuire video attraverso internet? E dov’erano a quel tempo i paladini del “voglio accedere a tutti i contenuti del web”?
    E quanti formati video e codec esistono? Bisognerà supportarli tutti perché se qualcuno ha deciso di pubblicare i suoi video codificandoli in Intervideo o in Tarkin io possa accedervi?
    La responsabilità della distribuzione di un video è di chi lo pubblica: egli deve sapere che scegliendo alcuni formati *standard* (veramente standard) potrà avere la massima diffusione, altrimenti no: allo stesso modo in cui chi costruisce una strada larga due metri SA che non potranno circolarci degli autoarticolati e chi costruisce un autostrada sa che non potranno entrarci le biciclette.
    Vogliamo accennare poi al fatto che moltissimi contenuti sono messi in rete in formato .doc, proprietario di microsoft word? E di quanti altri formati di contenuti esistono? E di quanti plug-in? Perché Adobe sì e gli altri no?

    E che dire dei video WMF (formato proprietario di microsoft?

    E poi un plug-in non è un app. Il modello di sicurezza dell’iphone permette a dei documenti/link di essere aperti utilizzando specifiche app, e ci sono degli esempi in giro: questo perché tutte le app girano nella loro sandbox e questo le rende “sicure”,tanto più quanto più apple costruisce una sandbox solida.
    Un plug-in flash NON gira in una sandbox.

    Infine: Flash è diffuso e alcuni programmatori lo adoperano anche per fare un menù?
    Che le persone non possano andare sui loro siti è il minimo della punizione: un menù in flash rallenta il caricamento della pagina, sputtana allegramente e senza motivo risorse del sistema e IMPEDISCE che persone diversamente abili possano accedere a quei contenuti tramite i loro interpreti software. Se un non-vedente ha bisogno di informazioni su un paio di scarpe e il sito è in flash, lui è tagliato fuori (e non perché ha l’iPhone). Se invece si usa l’Xhtml, no.

    Quanto alle tecnologie, molte -come i floppy- si protraggono oltre il loro ciclo vitale.
    Floppy, vhs, musicassette, vinile, CD saranno ancora in giro, e potranno anche esserlo per altri cent’anni, ma non cambierà il fatto che sono una tecnologia ormai superata: il mondo non tornerà ai floppy, come non è tornata all’arcolaio, al papiro, al cavallo: o se ne fa un hobby, o si prolunga un’agonia.
    E apple non ha mai avuto tempo né voglia di prolungare agonie.

    PS:
    anch’io uso “coming soon”: è semplice, è gratuita, è efficace.

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