Credete ancora a Phonebloks? Motorola sì, e presenta Project Ara

di Redazione 7

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Qualche settimana fa mi ero attirato le ire di alcuni lettori sostenendo che Phonebloks fosse un progetto irrealizzabile. L’idea di costruire uno smartphone tramite il libero assemblaggio, eseguito dall’utente, di blocchi differenti mi sembrava fuori da questo mondo, o quantomeno da questo tempo. Come me la pensa il designer olandese Dave Hakkens, che aveva originariamente realizzato il concept Phonebloks. Ora il progetto sembra avere preso nuova vita grazie ad un annuncio di Motorola.

La compagnia, ora di proprietà di Google, ha infatti reso noto il suo lavoro, iniziato un anno fa, su Project Ara. Un progetto della divisione ricerca e sviluppo dell’azienda che si pone come obiettivo di costruire uno smartphone che possa essere assemblato dal suo utente. Il sogno di Dave Hakkens, il creatore di Phonebloks, e del team di Motorola è quello di vendere, un giorno, un telefono che possa essere personalizzato liberamente dall’utente, con componenti prodotte da diverse compagnie seguendo un unico standard, che utilizzi, ovviamente, una piattaforma software libera.

Hakkens, che al tempo non credeva che qualcosa di simile potesse essere costruito e commercializzato prima di dieci anni, sembra avere cambiato idea grazie alla collaborazione con Motorola: “Hanno la conoscenza tecnica dello sviluppo che a me manca”. Hakkens è ovviamente felice di essere appoggiato da Google, che ha un “pensiero libero”, ma state attenti a non farvi ingannare dalle immagini promozionali rilasciate da Motorola insieme all’annuncio.

Contrariamente a quello che alcuni hanno sostenuto nei commenti del mio vecchio articolo, Motorola non è sul punto di vendere un telefono assemblabile. Semplicemente ha annunciato di avere messo al lavoro il suo settore ricerca e sviluppo per cercare di creare Phonebloks.

Siamo molto lontani dal prodotto finito. Lo conferma lo stesso Hakkens. Quando The Verge gli ha chiesto una stima del prezzo delle componenti o il modo in cui queste funzioneranno, il designer ha semplicemente risposto: “Questo è successivo al passo successivo. E sarà complicato anche solo comprendere se costruire qualcosa di questo tipo sia anche possibile, perché nessuno ci ha mai provato prima”.

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Insieme a questo, aggiungo io, bisogna ricordare che non solo il telefono deve poter essere costruito, ma deve anche rappresentare un investimento sicuro per l’azienda che lo produce (e Motorola, ultimamente, non se la passa esattamente bene) ed essere fornito all’acquirente ad un prezzo appetibile, con caratteristiche paragonabili a quelle della concorrenza. La sfida, per Motorola, è tutt’altro che semplice, ma l’azienda sembra voler risolvere la questione un passo per volta. Mentre nei prossimi mesi dovrebbe esser reso pubblico il kit di sviluppo hardware per la creazione di blocchi compatibili con quello che sarà Ara, la comunità di Phonebloks, che vanta quasi un milione di utenti iscritti, è invitata a fare sentire la sua voce e proporre idee che potrebbero essere utilizzate da Motorola nella progettazione del dispositivo.

Commenti (7)

  1. La solita questione degli OS aperti.
    Se qui ci si mette pure l’HW aperto non oso immaginare quanto sarà incriccato tutto il SW che ci gira sopra…

    1. @HelloMoto:
      Dalla frammentazione di Android si passa alla frammentazione hardware, sai che me*da ci esce fuori…

  2. Lo spettro degli assemblati si fa vivo ogni tanto… Chi non ricorda PC super assemblati da una babele di componenti e driver, più delle volte incompatibili fra loro… e delle bestemmie dei blocchi di sistema… In barba all’ottimizzazione hardware e software come mamma Apple tanto ci ha insegnato e viziato… no grazie.

    1. @Robertino68:
      Paura di assemblare qualcosa? Oppure paura di non avere avere la pappa pronta come “mamma” Apple ha insegnato in questi anni?
      Prendi per esempio l’Apple iMac da 21,5′, visibilmente da un’impatto positivo ma, quando si parla di componentistica interna?
      Naturalmente ci si mette Intel, con un quad core di fascia media (Ricordiamoci questa parola), quarta generazione quindi tecnologia Haswell ma il punto a sfavore della casa dalla mela a 3/4 è: Perché depotenziare un processore così performante?
      Un i5 4570 che può raggiungere 3,4Ghz viene portato a 2,7Ghz, perché?
      Il motivo è che quei deficienti alla casa Apple non riescono a dissipare bene un processore che ha bisogno di aria quindi lo depotenziano per limitare i danni agli altri componenti dato che il minimo che raggiunge con un dissipatore di fabbrica e in full è di 70°, quindi “Mamma” Apple bene ha fatto lo ha depotenziato per problemi di spazio.
      Ora invece parliamo della scheda grafica, perché ci sono ancora persone che dicono “Eh ma il mio photoshop è meglio del tuo etc etc…”, tutte queste persone gli augurerei di soffrire di autocombustione spontanea e di prendere fuoco da sole, dato che io non mi ci sporco le mani con individui (Che aggiungerei ignoranti) del genere.
      L’iMac lavora con una nVidia 640m, scheda video che a confronto con le nuove è una generazione indietro, riguardo a prestazione è al pari di una 730, ovvero 1/4 della potenza di una scheda video se la quale fosse in computer assemblato con lo stesso prezzo dell’iMac, io lavoro con una 7950 che in full raggiunge i 50° e per full intendo che devo fare rendering video, audio e benchmark con programmi 3d, quindi a me un rendering con photoshop, 3d cinema, sony vegas, adobe after effect e simili mi viene messo come un’azione che ci mette secondi non per il tempo che la scheda video ci mette a renderizzare ma per la velocità dell’hd la quale in scrittura è di circa 200mb/s, ti lascio immaginare che il mio pc costa di meno di un iMac ma lavora molto meglio, molto in fretta e molto freddo.
      L’unica cosa che invidio dei iMac è il sistema operativo, il Mac os è veramente un sistema operativo adatto a chi lavora con programmi di grafica ma, ciò non vuol dire che ciò che fa il Mac OS non può farlo Windows che in questi anni ha fatto molti sgarri ma l’opera d’arte che ci ha impressionato tutti è stato 7, un VERO sistema operativo il quale ha trovato impiego in molteplici macchine assemblate, preassemblate e anche portatili.
      Potrei parlare fino a domani di questo argomento ma veramente sarebbero parole buttate al vento, quindi concludo dicendo che l’iMac è la più grande truffa di questi ultimi 10 anni, un computer dal valore di 600€ viene venduto al doppio del prezzo solo per questione di spazio… Quando invece ci sono micro itx che hanno un hardware niente male e possono occupare anche meno.
      P.s: il touch screen è inutile come la visita del Papa in Arabia Saudita, se si vuole veramente lavorare con la grafica ci si compra una bella tavoletta grafica, non un computer da 600€ e rivenduto a 1200€

  3. Usando i componenti originali Motorola funzionerà meglio, comprandoli in giro peggio ma io sono molto favorevole.

    Sono sempre stato contrario all’idea che altri pensino per me, di trovarmi come una mosca che picchia continuamente contro un vetro perché trova tutte le strade chiuse.

    Ad esempio ho messo una batteria potenziata sul mio galaxy e, anche se il design é cambiato, non sono morto, ma al contrario mi godo finalmente un device con una durata dignitosa, e in più ho la vecchia.

    Prima mi trovavo sempre a dire:devo tenerla bene perché poi mi si sputtana e mi rovinano per cambiarla.

    Ora sono a dire:non devo più fare aggiornamenti perché poi il telefono rallenta, come mi succedeva con gli Apple, ma se posso cambiare ram e processore con 100 euro me li godo.

  4. Sicuramente qui Google e Motorola hanno la possibilità di dare uno scossone a tutto il settore della telefonia; speriamo colgano al meglio l’opportunità!

  5. Gli appleiani si astenessero dal commentare tutto con: no ma Apple lo fa meglio. Sti cazzi. Google a vita, w L’Open source w project ara! La roba Apple é solo per imbecilli impaccati di soldi

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