Il 2012 di Apple, il primo anno senza Steve

di Redazione 4

I prodotti del 2012

Il line-up dei prodotti Apple lanciati nel 2012 da Apple non ha di certo lasciato a desiderare, nonostante le critiche sulla falsariga del “quando c’era Steve” non si siano fatte attendere. Praticamente tutti i Mac hanno subito un aggiornamento (prestazionale o generazionale) e così anche gli altri prodotti, iPod compresi.

Il primo “grosso” annuncio, dopo OS X Mountain Lion e i nuovi software per l’editoria digitale, è l’iPad 3, nel consueto time-frame di marzo.
E’ un iPad più potente che inaugura l’epoca Retina per il tablet di Apple. Un salto molto significativo rispetto all’iPad 2 che tuttavia non esime il prodotto dalle critiche di chi lo definisce soltanto “evolutivo”. Le vere sorprese, in questo ambito, sarebbero arrivate solo in autunno.

Retina su MacBook Pro

Con la WWDC sale l’attesa per alcuni aggiornamenti hardware. Si inizia a parlare con insistenza di schermo Retina anche per i Mac, ed ecco che proprio in occasione della conferenza per gli sviluppatori Apple annuncia ufficialmente, assieme ad un update per MacBook Pro e MacBook Air, anche un nuovo modello di MacBook Pro “Next Generation”, con una serie di caratteristiche di primo livello. Oltre al suddetto schermo Retina con risoluzione di 2880 x 1800 pixel, il nuovo MBP monta dischi SSD e dice addio al drive ottico per guadagnare spazio e offrire una scocca estremamente sottile.

iPhone 5 e nuovi iPod

L’estate è tutta un rumor in attesa che a settembre arrivi il super annuncio dell’iPhone 5. Nel frattempo passa praticamente inosservato un update minore del Mac Pro, a luglio, che non cambia forma e sostanza più di tanto, ma tiene “artificialmente” in vita la workstation Apple.

Durante i mesi di luglio e agosto ormai si sa praticamente tutto dell’imminente lancio dell’iPhone 5. Non il nome, va detto, ma di certo non è un mistero il formato della scocca (con quella soluzione “allungata” che qualche piccolo dubbio ce lo aveva lasciato fino all’ultimo) il colore, le dimensioni e una pletora di altre caratteristiche.
Non si parla di crisi, in questo caso, ma è chiaro che la linea produttiva asiatica perde informazioni come acqua da uno scolapasta.

E’ il prezzo inevitabile da pagare per poter garantire un lancio da 5 milioni di dispositivi venduti. Per gli analisti sono comunque pochi, ma sfugge evidentemente ai più l’ordine di grandezza di una simile produzione (anticipata e segreta). Una cosa è certa: se Apple avesse potuto produrre più iPhone 5, di sicuro li avrebbe venduti tutti. La produzione continua a dare qualche problema per i mesi a venire, con i tempi di spedizione del dispositivo che rientrano nel normale solamente a pochi giorni dal Natale. Un buon risultato, visti e considerati i tempi che ci vollero nel 2011 per portare a regime la produzione di iPhone 4S.

iPhone 5 introduce un’importante novità che nel giro di poco si estende a tutto il line-up mobile: è il nuovo connettore Lightning. Più sottile, più robusto e più “performante” sostituisce il vecchio Dock a 30, dinosauro di dieci anni che ormai aveva dato. Piovono le critiche, ma fanno presto anche a spegnersi come un fuoco di paglia.

Assieme all’iPhone c’è un pizzico di gloria anche per gli iPod, con una nuova versione del touch iper-colorata e un nuovo iPod nano di 7a generazione. Rimangono in commercio gli iPod classic, non ancora deceduti ufficialmente, e gli iPod touch della precedente generazione, ad un prezzo inferiore.

L’anno dei due iPad

Ad ottobre l’ultima sorpresa di un 2012 che verrà ricordato dagli appassionati Apple come l’anno dei due iPad. A nemmeno 7 mesi dall’annuncio del precedente modello, Apple sforna un nuovo iPad “full size” con alcune sensibili migliorie.
Esplode così la polemica per un aggiornamento che è visto da tanti come inutilmente precoce e “irrispettoso” verso chi ha acquistato un iPad di terza generazione nei mesi precedenti nella certezza che il successivo update non sarebbe arrivato prima di marzo.

Assieme all’iPad di 4a generazione arriva anche il tanto vociferato iPad mini, un tablet più piccolo, da circa 8 pollici, che parte da 329€ e punta a coprire una fascia di mercato lasciata, fino a quel momento, alla mercé di soluzioni “compatte” della concorrenza. Qui la nostra recensione dell’iPad mini.

iMac ultrasottile

Sempre ad ottobre, durante un evento speciale che verrà forse ricordato come uno dei più “ricchi” di novità degli ultimi anni Apple annuncia anche un nuovo modello di iMac. Non c’è ancora lo schermo Retina, ma le altre novità non sono da meno. Il nuovo all-in-one, sempre disponibile in due modelli da 21,5 e 27 pollici è super-sottile e sorprendente nel design. Anche in questo caso viene abbandonato il drive ottico per guadagnare spazio e assottigliare la scocca.

C’è infine un ulteriore aggiornamento per il Mac mini, che completa così gli aggiornamenti su tutta la gamma di computer Apple. E’ solo un update prestazionale ma introduce anche sul mini il supporto al nuovo Fusion Drive (presente come opzione anche sugli iMac) un nuovo disco ibrido creato da Apple che unisce un Hard Disk tradizionale da 1TB ad un SSD per migliorare le prestazioni senza rinunciare allo spazio grazie ad una ridistribuzione automatica dei dati sul supporto fisico.

Nella prossima pagina: iOS 6, il problema mappe e il terremoto al vertice >>

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Commenti (4)

  1. Bell’articolo, complimenti.
    Mancano secondo me un paio di notizie:

    – Il crollo in Borsa delle azioni Apple passate dai 700$ a poco più di 500$ in breve tempo.

    – E il “premio” come peggior pubblicità dell’anno dato proprio ad Apple! I tempi delle pubblicità “1984” e “Think different”sono completamente finiti.

    Buon anno!

  2. Bellissimo articolo. Affascinante, dettagliato, ben articolato. Solo qui si leggono cose davvero interessanti e strutturate. Un augurio di un buon anno a tutti voi!

  3. Questo è un articolo! Tanti blog dovrebbero imparare da voi (non faccio nomi)…
    Il percorso di Apple del 2012 mi è piaciuto, soprattutto Tim Cook che si è rilevato un ottimo organizzatore; è evidente che il problema si è presentato dal lato software con iOS 6, un sistema operativo povero di novità campeggiato dal flop mediatico delle mappe. Tim Cook ha dimostrato di essere un CEO capace di affrontare i problemi riassettando le responsabilità dei capi divisionali eliminando il marcio; lo vedo quindi come un buon gestore più come guru futuristico come poteva esserlo Jobs, possiamo forse comparare l’operato di Steve all’accoppiata Cook-Ive che incarna sia l’aspetto organizzativo che quello creativo.
    Un commento lo voglio fare al prodotto dell’anno, ossia l’iPad mini, che si è rilevato un prodotto in un categoria riuscita (pur presentando caratteristiche hardware al di sotto delle aspettative), dopotutto si sarebbe creata troppa competitività con l’iPad che nei prossimi mesi dovranno comunque rilanciare in occasione di un aggiornamento corposo e prestazionale del mini. L’aspetto dolente del 2012 è stato il settore pro, pur presentando il bellissimo MacBook Pro Retina, le novità software sono state pressoché assenti: personalmente mi aspetto un Logic X, un Aperture X (anche se sono apparsi dei libri su amazon che fanno ben sperare) oltre che una rinnovata suite di iWork e il fatidico Mac Pro ormai atteso da millenni. Ciò che spero nella Apple del 2013 è un miglioramento generale del lato software: un iOS 7 profondamente cambiato e adeguato alle novità della concorrenza, un OS X 10.9 più integrato con iOS (anche se non attendo stravolgimenti in quanto li prevedo per la versione 11 che magari si chiamerà proprio iOS 8) e novità dal settore pro. Insomma, una Apple che parte nel 2013 con uno spirito nuovo: cosciente delle grandi sfide del futuro, più umile nell’ammettere i propri sbagli ma, da quanto visto, desiderosa di ricorrere ai ripari.

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