Washington Post per iPad, Bob Woodward non sa come si usa

di Redazione 3

Ben Bradlee legge il Washington Post sul suo iPad

Anche il Washington Post si aggiunge alla schiera delle pubblicazioni statunitensi che approdano sull’iPad. Il giornale dello scandalo Watergate per pubblicizzare pubblicizzare la nuova versione digitale ha scomodato proprio Bob Woodward, che nel 1972 condusse assieme al collega Carl Bernstein l’inchiesta che porterà alle dimissioni del Presidente Nixon.

Uno spot di ottima qualità produttiva che, come fa giustamente notare John Gruber, si inserisce nel trend dei mini-film per pubblicizzare le applicazioni, soprattutto editoriali, che sta prendendo piede negli ultimi tempi (video a seguire).

Lo spot è senza dubbio divertente e fa specie che un mostro sacro del giornalismo come Woodward abbia accettato di passare per il dinosauro che non riesce a capire bene come leggere il giornale sull’iPad. C’è chi ritiene che proprio questo aspetto dello spot sia controproducente e che possa contribuire a bollare come difficile l’utilizzo di una tecnologia che difficile non è per niente.

In realtà tutto il commercial è giocato sul filo dell’ironia, con citazioni ripetute e piccole gag a corredo della “storia” principale. “Hey, ma quello non è Robert Redford”, si chiede una redattrice che ha appena visto passare Woodward, con chiaro riferimento a Tutti gli uomini del Presidente, il film che raccontò la storia dello scandalo Watergate.

Del resto è emblematico che a spiegare il funzionamento del Washington Post per iPad a Bob non sia un rampante new journalist cresciuto a pane e social network ma un’altra “cariatide” della carta stampata come l’ottantanovenne Benjamin Bradley, che del Post è stato il direttore dal 1968 a 1991. E’ sua l’esilarante frase di chiusura: “These kids think tweets tweet themselves”.

L’applicazione si può scaricare gratuitamente da App Store (link iTunes), ma per poter leggere le notizie è necessario iscriversi e ottenere un account (valido anche per il sito del Post). La sottoscrizione è in ogni caso gratuita fino al prossimo 15 febbraio.

Commenti (3)

  1. “is that simple?” questa secondo me è la ciliegina sulla torta!
    cmq, magari facessero pubblicità del genere anche in italia! mi verrebbe voglia di guardare di nuovo la tv, magari anche di leggere un giornale. (chissà che ci scrivano anche qualcosa di sensato! insomma, se riescono ad arrivare a 30, tanto vale fare 31!)

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