Apple in Europa, parla Pascal Cagni

di Redazione 6

Pascal Cagni

Pascal Cagni, Vice Presidente a capo di Apple Europa, Medio oriente, India e Africa, ha rilasciato un’intervista al Guardian in cui lascia trapelare interessanti informazioni sullo stato di ottima salute di cui gode Apple in Europa.
L’intervista trasuda ottimismo per le vendite dei computer Apple in tutto il vecchio continente, e contiene alcuni spunti interessanti, informazioni che non siamo abituati ad ascoltare molto spesso a causa dell’attitudine U.S.A.-centrica delle fonti di informazione ufficiali Apple.

Secondo Cagni la situazione è ottimale: Apple non ha risentito affatto della recessione né della crisi economica in Europa e porta ad esempio un numero sorprendente, affermando che in tutta Europa Apple gode di un market share altissimo, attorno al 25%. Praticamente più del doppio rispetto al market share “ufficiale” statunitense.

Anche dal punto di vista della crescita Apple Europa supera gli Stati Uniti. Fatto salvo che la base d’utenza Mac statunitense è decisamente più ampia, Cagni ammette il ruolo importante che giocano i circuiti di vendita alternativi agli Apple Store, che in tutto il vecchio continente garantiscono un ottima capillarità della distribuzione e della vendita. “L’Europa ha un potenziale enorme”, dice il Vice Presidente, “e i nostri Store online sono annoverati fra i migliori siti di e-commerce in termini di User Experience”.

Cagni ammette anche una flessione nelle vendite di iPod in Europa. Anche in negativo il vecchio continente amplifica una tendenza che ha già iniziato a palesarsi anche negli Stati Uniti, sebbene non si possa ancora parlare di vero calo delle vendite. Il VP si stupisce dell’accoglienza abbastanza freddina riservata in Europa al nuovo iPod nano con fotocamera e ammette, al riguardo, un piccolo problema di marketing: “il nostro compito è di veicolare meglio il messaggio”.

L’intervista si chiude con un richiamo alle recenti dichiarazioni di Steve Jobs nel comunicato relativo ai risultati fiscali del Q409: “Come ha detto Steve, continueremo a sorprendervi anche il prossimo anno”. Il riferimento all’iTablet è velato ma leggibile, e la domanda, per ora senza risposta, rimane sempre la stessa: “quando?”.

Commenti (6)

  1. Potevano chiedergli qualcosa in merito alla centralizzazione degli iTunes Store nazionali oppure di una eventuale trattativa in corso per la vendita di contenuti video e film anche in Europa…

  2. Esatto interessante sarebbe stato sapere cosa pensa del Intrattenimento Domestico targato Apple qui in Europa e in particolare in Italia visto che siamo ancora parecchio indietro! Non esiste attualmente nessuno che offre video on demand (di qualità) qui in Italia che possa essere utilizzato con facilità!

  3. Cagni ammette anche una flessione nelle vendite di iPod in Europa. Anche in negativo il vecchio continente amplifica una tendenza che ha già iniziato a palesarsi anche negli Stati Uniti, sebbene non si possa ancora parlare di vero calo delle vendite.

    Perché ora questo stupisce anche Apple, quando proprio questa estate Tim Cook ha previsto il lento e inesorabile declino dell’iPod?!

    http://www.theapplelounge.com/hardware/iphone/apple-inventato-iphone/
    Proprio in quell’articolo si dice: “Apple ha dunque inventato iPhone perché è l’evoluzione del lettore MP3 tradizionale, avendo in mente il puro business, così da rispondere prontamente al calo fisiologico di interesse verso il mondo iPod.”

  4. Quoto i due commenti precedenti.
    Per quanto riguarda il Nano, noi siamo un popolo di amanti dei cellulari: quando hai il lettore mp3 e una fotocamera nel telefono che te ne fai di un iPod?

  5. Riferimento all’iTablet velato ma leggibile.. Va bene, sarà, ma per ora sono soltanto rumors..

    @ Brando:
    Io preferisco avere le 2 funzionalità separate, anche per quanto riguarda le batterie..

  6. @ ANDre1:
    Ti dirò, pure io :) Per questo mi dispiace che l’iPod Touch non si possa collegare ad un cellulare via Bluetooth. Stavo guardando gli Archos ma noin mi ispirano fiducia.
    Ciò non toglie che la maggior parte delle persone preferiscano un solo dispositivo, da qui il calo di vendite degli iPod in favore degli iPhone.

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