Carmack: sviluppare per iOS è più redditizio che sviluppare per Android

di Redazione 15

John Carmack, co-fondatore di id Software, ha le idee chiare: sviluppare per iOS non soltanto è divertente, ma anche più redditizio che lavorare per Android. Lo ha spiegato in una recente intervista rilasciata a NowGamer. Per chi non lo sapesse Carmack è uno dei guru del mondo del videogioco moderno. Le sue idee sono dietro ad alcuni titoli dal successo leggendario come Doom, Wolfenstein 3D, Quake e di recente Rage, approdato in pompa magna anche su iPhone.

All’ultimo Quakecon ho fatto un sondaggio per alzata di mano, ed è stato interessante vedere come quasi tutte le persone nella stanza possedessero sia un device Android che uno iOS. Ma quando ho chiesto loro in quanti avessero speso 20 dollari per un gioco su Android c’è stata una bella differenza. Non si riesce a fare i soldi su Android come si riesce su iOS. Abbiamo fatto più soldi di quanti ce ne aspettassimo con Doom RPG.

È divertente sviluppare per iOS. Abbiamo mostrato a delle persone quello su cui stavamo lavorando e loro dicevano cose del tipo: “Oh, e quando è che lo venderete?” e io rispondevo: “Il mese prossimo”, e loro: “Aww, voglio lavorare su un titolo per iPhone”. Abbiamo anche assunto una persona per essere il nostro esperto di Android, ma sembra che dovrà continuare a sviluppare per iOS.

id, nata come software house strettamente dedicata al pc gaming, si è oramai convertita al mondo delle console e del gaming su smartphone. Lo stesso Carmack ha sempre ritenuto importante il ruolo di iPhone nel panorama del videogioco portatile, dichiarando anche:

Non è stata una decisione strategica importante, è solo che mi piace moltissimo questa piattaforma.

Oltre a Rage, id ha rilasciato anche porting di Wolfenstein 3D e Doom per iPhone.

[via]

Commenti (15)

  1. Siamo una piccola sw house e sviluppiamo la stessa identica app per conto di un “grande nome”, sia su iOS che su Android. L’app ha lo stesso prezzo su entrambi gli store e, mentre su App Store c’è una concorrenza agguerrita, e siamo ben lontani da essere leader nel settore, su Android non esiste un concorrente valido. Ebbene, il rapporto tra il venduto iOS e quello Android è di 20:1! Il mercato Android semplicemente non esiste.

  2. anon wrote:

    Il mercato Android semplicemente non esiste.

    Probabilmente passa il concetto Open Source = Free…

  3. I fanboy apple passano il loro tempo a dire “quanto siamo belli e quanto siamo bravi”. Apple costringe gli utenti a dichiarare la propria carta di credito anche se non si ha alcuna intenzione di comprare alcun che. Android è libero e se non vuoi cacciare una lira sei libero di farlo, anzi il concetto di Android e proprio quello di avere un qualcosa di funzionale, libero, poco o per nulla costoso…. Anch’io se fossi uno sviluppatore programmerei per ios tanto ce sempre qualcuno che butta i soldi su app store. Su Android invece vince chi fa pagare di meno o per nulla e per pubblicità non c’è proprio storia… Android spadroneggia.

  4. @ cucu:
    Da quanto mi risulta anche su App Store, una volta dato il numero di carta di credito, sono liberissimo di non pagare una lira e scaricare solamente applicazioni gratuite. Per il libero e poco costoso potrebbe anche starci il secondo pezzo del commento, ma non sono l’unico a pensare (anche tra gli sviluppatori che lavorano per Android) che il sistema sviluppato da Google per la vendita, la distribuzione e la creazione delle app non è funzionale come quello di Apple.
    Cosa intendi, inoltre, dicendo che su Android vince chi fa pagare di meno o per nulla? Spero che venda di più chi non solo fa pagare di meno, ma offre un prodotto qualitativamente migliore. E anche su App Store è sintomatico che venda di più una app che, a parità di prestazioni e qualità, costi meno di un’altra.

  5. “Da quanto mi risulta anche su App Store, una volta dato il numero di carta di credito, sono liberissimo di non pagare una lira e scaricare solamente applicazioni gratuite”: è vero, però intanto ti mette le mani in tasca anche non fregandoti un solo centesimo. Se permetti nelle mie tasche le mani ce le metto solo io; “Cosa intendi, inoltre, dicendo che su Android vince chi fa pagare di meno o per nulla? Spero che venda di più chi non solo fa pagare di meno, ma offre un prodotto qualitativamente migliore” anche questo è vero ma dimentichi di dire che android non gira solo su una macchina, ma essendo un prodotto assolutamente anti-elitario deve girare su una moltitudine di macchine a discapito della qualita media delle app che pur c’è;

  6. @ cucu:
    Si certo…allora come mai la stessa app su iOS fa paura e su Android ha un’interfaccia pessima? E stiamo parlando di app come Facebook e LinkedIn…
    Ti nascondi dietro la presenza dei fanboy (che comunque esistono purtroppo) senza accorgerti che lo diventi dal lato opposto.
    Senza nessuna offesa, naturalmente.

  7. mi risulta che l’applicazione facebook è tale e quale sia su iphone che su android. Per il resto ti rimando alla mia risposta precedente. Poi mi offendi… fanboy non lo accetto :)@ Gabriele:

  8. @ cucu:
    Scusa :-)
    Guarda se posso postare questo link dovrebbe essere abbastanza chiaro…per il resto non lo so di preciso, uso saltuariamente dispositivi iOS ma non li possiedo quindi…
    http://android-gripes.tumblr.com/post/4409289546/why-do-apps-from-the-same-company-look-worse-on-android

  9. non riesco a capire che significa… scusa eh..@ Gabriele:

  10. il link che hai postato cosa significa@ Gabriele:

  11. @ Lorenzo Paletti:
    Grazie
    @ cucu:
    La versione italiana forse è più chiara

  12. lo stesso discorso che ho detto e ridetto prima: fare un’applicazione per una sola macchina è un conto, farla per 150 e un’altro. Su android ci sono display di tutte le misure e questo è penalizzante ma la stessa applicazione funziona su tutti i terminali android, concetto assolutamente democratico e anti-elitario. @ Gabriele:

  13. cucu wrote:

    concetto assolutamente democratico e anti-elitario.

    Ma cosa vuol dire?! Anche iPhone è democratico: se vuoi lo compri, altrimenti fai a meno.

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