Attraverso il lago Bajkal con il MacBook Air

di Redazione 5

Pavel Blažek

Vašek Sůra e Pavel Blažek sono due escursionisti estremi che hanno deciso di tentare un impresa niente affatto semplice: diventare il primo team della Repubblica Ceca a completare una traversata invernale del Lago Bajkal. La coppia di amici ha deciso di documentare la spedizione su un blog aggiornato via satellite giorno per giorno. Per gestire tutto il materiale multimediale (comprese foto e video che finiranno in un documentario) hanno portato con loro un MacBook Air, di cui descrivono la dotazione hardware e software in un post pubblicato venerdì. E per la colonna sonora delle lunghe camminate da affrontare ogni giorno, due iPod carichi di musica.

Il MacBook Air dei due avventurieri è dotato di un disco SSD in grado di resistere alle temperature siberiane 2GB di RAM e Mac OS X Snow Leopard (che non dovrebbe avere problemi di ambientazione climatica). I software utilizzati per processare e archiviare i contenuti multimediali sono quelli del pacchetto iLife mentre Aperture viene utilizzato per tutte le necessità fotografiche.

I video vengono girati con una Panasonic HDC-TM 300 o una piccola GoPro utilizzata per riprendere eventi inaspettati con maggiore rapidità. Nel reparto fotografico spicca una Nikon D700 (con cui è stata scattata la foto che vedete in apertura) accompagnata da una Sony compatta molto meno utilizzata.

Il freddo estremo rende difficile ogni piccola operazione. I due trekkers devono costantemente tenere le batterie a contatto con il proprio corpo per evitare il freddo ne renda impossibile la ricarica (che avviene grazie ad un kit ad energia solare) e per scattare ogni singola foto Pavel deve mettere la batteria nella Nikon, scattare, e poi riporla al caldo in una tasca interna della tuta polare. Per la connessione viene utilizzato un modem satellitare che si connette attraverso il network Inmarsat.

Ogni notte le macchine fotografiche e le videocamere vengono lasciate fuori nella slitta per evitare che l’umidità che si accumula nella tenda condensi sui componenti interni dei dispositivi e congelando li danneggi irreparabilmente. La stessa premura non è necessaria invece né per gli iPod o il GPS né per il MacBook Air, che ha modo di essere riscaldato almeno in parte prima di essere acceso all’interno della tenda ogni sera.

Non è la prima volta che i Mac rientrano nella dotazione di avventurieri estremi. Più o meno di questi tempi l’anno scorso vi segnalavamo l’impresa di una crew della Eddie Bauer che per pubblicizzare la linea di indumenti tecnici First Ascent scalò l’Everest in compagnia di alcuni laptop Apple, necessari per l’elaborazione del materiale video prodotto durante l’ascesa.

Commenti (5)

  1. Buona fortuna a loro!! nel posto dove vivo ora in cina sono – 35 gradi e usare la mia nikon D60 è impossibile…una fatica ogni volta togliere e rimettere dentro la batteria.. però per loro deve essere un’avventura magnifica!

  2. “Mac OS X Snow Leopard (che non dovrebbe avere problemi di ambientazione climatica)”
    LOL

  3. mastropi dice:

    nel posto dove vivo ora in cina sono – 35 gradi e usare la mia nikon D60 è impossibile…

    se le affianchi un MacBook Air vedrai salire la temperatura ambiente ad almeno +18 e non avrai piu’ il minimo problema ;-p :-p :-p

    (scherzo: anche se scalda come un forno, e al momento mi trovo poco sotto l’equatore, sono felicissimo del mio MBA :-)

  4. @ pl_svn:
    ecco infatti, stavo giusto pensando che lo usassero come stufetta

  5. @ Teo:
    o meglio ancora: Snow Leopard, l’unico sistema operativo resistente alle valanghe (di virus). Ahaha!! =)

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