Q2-10, i conti in tasca ad Apple

di Redazione 3

Apple ha pubblicato il modello 10-Q relativo al secondo trimestre dell’anno fiscale 2010, il documento che tutte le aziende pubbliche U.S.A. devono inviare periodicamente alla S.E.C. per garantire tutta la trasparenza possibile sulle proprie operazioni finanziarie.

Dal documento si possono recuperare alcuni particolari interessanti che permettono di farsi un’idea sul modo in cui Apple ha guadagnato e speso il proprio gruzzoletto. Ed è proprio l’ammontare della liquidità disponibile nelle casse dell’azienda uno dei particolari più interessanti rivelati dal documento: Apple ha in banca la bellezza di 41,7 miliardi di dollari.

La cifra rappresenta un aumento di 7,7 miliardi di dollari rispetto ai dati registrati il 26 settembre 2009, si legge nel documento. Questo incremento deriva principalmente dagli incassi netti, pari a 8,8 miliardi di dollari, dai quali sono state detratte spese operative e di acquisizione.

Nel corso dell’ultimo trimestre è aumentato anche il numero delle azioni Apple disponibili sul mercato, passate da 906.794.589 a 909.938.383.

Il documento fa il punto della situazione anche sui rimborsi corrisposti a Steve Jobs per la copertura delle spese aree. Come noto Jobs riceve solamente un dollaro all’anno di stipendio (ci pensano le azioni a compensare) ma la compagnia gli rimborsa i costi di volo del suo personale jet Gulfstream V quando utilizzato per i viaggi di lavoro.
Nel corso degli ultimi tre mesi l’aereo di Steve è costato ad Apple 127.000 dollari, molto probabilmente a causa delle frequenti traversate continentali verso la costa Est per la “promozione” dell’iPad.

Rimane stabile il capitale investito in ricerca e sviluppo, pari sempre al 3% degli incassi netti. Nel corso del Q2 la divisione R&D ha pesato sui conti di Cupertino per 426 milioni di dollari.

Una nota positiva per quanto riguarda le tasse, con aliquote scese al 24% nel Q2 (rispetto al 32% del Q2-09) e al 27% nell’arco degli due trimestri fiscali. Il tasso inferiore, spiega il documento, è dovuto all’aumento degli incassi provenienti da nazioni estere. Incassi che Apple, in ottemperanza alla legge fiscale statunitense, reinvestirà all’estero e sui quali non si applica dunque l’aliquota standard del 35%.

Commenti (3)

  1. Mi piacciono molto queste analisi sull’economia della società. Sono molto interessanti.

    Camillo, gentilmente potresti linkarmi i siti (o i documenti) da cui prendi queste informazioni?? (vorrei documentarmi su altre società come Google o Microsoft)

    Grazie

  2. Le informazioni fiscali su Apple sono pubbliche sul sito dell’azienda nella sezione per gli investitori:

    http://phx.corporate-ir.net/phoenix.zhtml?c=107357&p=irol-stockquote

    Per il resto ci sono Market Watch (anche se ieri ha preso un bel granchio), e i vari siti dell’universo finanziario, da Yahoo Finance a CNN Money.

    Per i confronti diretti fra aziende è molto utile Wolfram Alpha: immetti più di un simbolo (AAPL MSFT ad esempio) e ti fa il confronto complessivo fra le due aziende pubbliche corrispondenti ;)

  3. mamma mia, stupendo wolfram alpha, grazie mille veramente!!!

    e continuate cosi ;)

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