
“E’ una copia più costosa di iMovie”. “iMovie Pro, avrebbero dovuto chiamarlo così”. “Manca praticamente tutto quello che la rende un’app professionale”. Questi sono solo alcuni degli impietosi commenti riservati a Final Cut Pro X dal pubblico di acquirenti che ha testato il nuovo programma di editing video nei primi giorni successivi alla release. A far sentire la propria preoccupazione sono principalmente quei professionisti che nel nuovo Final Cut Pro X non hanno trovato questa o quella funzione considerata indispensabile nel loro workflow. Il succo delle critiche è espresso dai continui paragoni con iMovie, facilitati, oltre che dalla carenza di alcune importanti funzioni, anche dalla nuova interfaccia meno smaccatamente “pro” rispetto alla precedente. Il vero problema non è il drastico cambiamento, però, quanto il fatto che Apple non sia riuscita ad indicare con chiarezza un percorso di aggiornamento graduale che possa permettere “l’adattamento” di chi ha fondato il proprio business su Final Cut Pro 7.
