Steve Jobs: presentare come lui.

di Emanuele L. Cavassa 1

I Keynote di Steve Jobs sono i momenti più attesi da tutti gli Apple fan, non solo perché le presentazioni dell’iCeo sono le uniche ufficiali a poter trasformare un rumor in realtà (si pensi all’iPhone, di cui si parlava da anni senza alcuna conferma da parte di Cupertino), ma anche e soprattutto per le doti carismatiche e le capacità di intrattenimento da parte dell’uomo più in vista di Apple.


E’ vero che ogni tanto non tutto va come dovrebbe anche durante le dimostrazioni fatte ai MacWorld e alle WWDC, come abbiamo visto ieri, ma si sa, non sempre le macchine si comportano come dovrebbero.
Le doti di affabulatore ed il carisma di Steve, invece, non sono in discussione, tanto che la sua figura sul palco del Moscone Center di San Francisco ha sempre avuto la capacità di creare il “campo di distorsione della realtà“.
Ma come, noi normali uomini della strada, possiamo trarre giovamento dagli insegnamenti di Jobs nel campo del presentare prodotti e dati finanziari?
Come farlo senza provocare interminabili sbadigli in colleghi e clienti? Come riuscire a mantenere piena la platea durante una nostra conferenza?


Vediamo alcuni punti salienti delle presentazioni di Steve Jobs, con un video e delle considerazioni scritte.


Software.
E’ la parte più semplice ed ovvia. Keynote, della suite iWork, è lo stesso programma con cui il nostro istrione presenta al pubblico durante le conferenze.
La leggenda narra che Keynote derivi direttamente da Concurrence, programma che era stato creato appositamente per Steve Jobs quando era Ceo di NeXT Computer. Quindi, un software studiato per le esigenze comunicative di Jobs.
Durante l’evento di presentazione di giugno 2007 dell’iPhone, nelle diapositive erano utilizzati effetti ancora non esistenti in Keynote 3 e inseriti solo nella suite ’08.


Avere a disposizione lo stesso software significa poter contare sugli stessi splendidi temi grafici elaborati da Apple per il programma.


Ovviamente, l’applicazione è il mezzo e non il fine: ecco alcune regole per presentazioni efficaci!


10-20-30.
La “proporzione aurea” di ogni presentazione: 10 slide, corpo del carattere a 20 e 30 minuti di durata.
Ovviamente sono fattori che possono variare, in proporzione alla durata: se devo tenere una conferenza di un’ora, non potrò avere solo 10 slide.


Poco testo, alto rendimento.
Il testo deve essere sufficientemente grande, per essere ben leggibile e soprattutto vanno evitate le slide affollate: pochi chiari concetti importanti e molte immagini.
In una presentazione al pubblico, troppo testo distrae chi ascolta dalle parole dell’oratore, oltre a far pensare chi guarda: “ehy, a leggere sono capace anch’io!”.


Un immagine come mille parole.
Le presentazioni di Steve Jobs lasciano spazio al lato emozionale del coinvolgimento della platea.
Presentando l’iPhone, ad esempio, Steve aveva fatto largo uso di immagini dall’impatto forte. La caratteristica del sistema di puntamento “a dito”, mostrava una gigantografia di un indice che toccava il cellulare.
La forza di immagini che creano un legame con le parole è potentissima e vi consentirà di far passare i concetti e farli rimanere nella testa di chi vi ascolta con molta più faciltà.


La regola dei tre.
Tre. Tre. Tre. Il numero di prodotti che Steve Jobs annunciò sul palco del Moscone Center a giugno 2007.
Un iPod widescreen con interfaccia touch.
Un telefono rivoluzionario.
Un device per comunicazioni internet mobili.
Tre volte ha ripetuto i singoli componenti, prima di annunciare: “Put togher in one”, “messi insieme in uno solo”.
Era il segreto di Pulcinella, i rumors sull’iPhone si sprecavano da anni, ma annunciarlo in questo modo ha creato aspettativa e drammaticità alla scena.
Gli elenchi a gruppi di tre sono molto più facili da ricordare.


Confronta l’esistente.
La pubblicità comparativa, anche se poco e male usata in Italia, è legale da qualche anno, nella Penisola.
Nel resto del mondo hanno molta più dimestichezza nell’usarla e Steve Jobs ne è la dimostrazione. Apple non ha problemi a dire che i Mac siano meglio dei Pc; se deve lanciare un nuovo portatile sottilissimo non ha problemi a mostrare marche e modelli dei concorrenti e a paragonarli al loro.
Se deve introdurre un cellulare rivoluzionario, Steve Jobs non ha problemi a mostrare pregi e difetti di quelli esistenti, per spiegare quanto il suo sia migliore e differente.
Devi far capire a chi ti ascolta perché dovrebbero acquistare un tuo prodotto/servizio e non dalla concorrenza. Citare la concorrenza ti distingue chiaramente da essa.


Descrivi il reale e fornisci la soluzione.
Pensiamo all’iPhone: l’uso degli altri smartphone è scomodo perché vincolato ai tasti o alla meglio ai pennini.
L’iPhone usa invece il più comodo e naturale dei sistemi d’interazione: le dita.
Spiegare il problema e dare la soluzione, con la naturale successione causa-evento, è una strategia vincente perché per l’ascoltatore è più semplice seguire il discorso.


Non convinci nessuno se non lo sei tu.
Conoscere il proprio prodotto ed essere convinti della sua bontà è l’unico modo per poterlo comunicare agli altri e convincerli a loro volta.
Steve non lesina gli aggettivi come “fantastico“, “spettacolare“, “incredibile“, ecc.
Se pensate che il vostro nuovo super-cellulare sia spettacolare, perché non lo dite al pubblico davanti a voi?


Che voi dobbiate presentare dei dati ad una riunione con i colleghi, o un’idea di prodotto agli investitori, ma anche “solo” la tesina per la maturità (dato che siamo nel periodo adatto) o la presentazione di una tesi, tenete questi consigli sempre con voi mente preparate le slide e provate il vostro keynote.
Stampatele, imparatele a memoria e applicatele.
Penderanno tutti alle vostre labbra.

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