Qualche giorno fa si era diffusa la notizia che Apple e Psystar potessero aver deciso di patteggiare una risoluzione extragiudiziale per il caso che vede protagoniste le due aziende. Tale supposizione era suggerita dall’avvio dell’ADR (Alternative Dispute Resolution) una procedura tipica dell’ordinamento giuridico di alcuni stati degli U.S.A. che prevede la possibilità per le parti in causa di accordarsi ricorrendo alla consulenza di figure legali istituzionali specializzate ma evitando processo vero e proprio. Ieri gli avvocati di Psystar hanno però fatto sapere che l’azienda della Florida denunciata da Apple non ha nessuna intenzione di desistere dal proprio proposito e vuole andare fino in fondo senza rinunciare al processo.
L’ADR, hanno spiegato i legali, è stato imposto dal giudice del tribunale del Nord della California, ma non presuppone nessun impegno per le parti. La notizia di un possibile accordo è dunque da considerarsi infondata. Psystar è decisa a non darla vinta ad Apple, anche se un eventuale risarcimento da parte dell’azienda di Cupertino sarebbe di sicuro grasso che cola per il produttore di cloni. Al momento la causa prosegue dunque su due binari separati che non interferiscono fra loro: la mediazione, imposta d’autorità dal giudice e accettata per convenienza da entrambe le parti, e il confronto giudiziario vero e proprio.
Allo stato attuale i contendenti hanno fatto le proprie mosse: Psystar ha controdenunciato Apple e l’azienda di Cupertino ha risposto chiedendo che tale controdenuncia non venga accettata perché fondata su presupposti sbagliati e sull’erronea interpretazione delle leggi AntiTrust. Non ci resta che attendere per scoprire quale sarà l’evoluzione del caso: l’udienza in cui il giudice è chiamato ad esprimersi su questa prima fase del contenzioso è fissata per il 6 novembre.