Mark Papermaster passa da iOS ad IOS. L’ex dirigente Apple, assunto a Cupertino dopo un lungo braccio di ferro con IBM e licenziato (o dimessosi) quest’estate, andrà a lavorare per Cisco. Si occuperà di supervisionare la creazione dei chip utilizzati negli switch prodotti e commercializzati dall’azienda.
Alla Apple Papermaster aveva sostituito il papà di iPod, Tony Fadell, occupandosi della gestione della divisione Devices Hardware Engineering. In pratica faceva capo a lui la gestione operativa della progettazione e produzione di iPod e iPhone. Probabilmente ne ricorderete il nome non tanto per i suoi meriti quanto per il fatto che se c’è un capro espiatorio che ha pagato per l’antennagate ed altri problemi che hanno funestato il lancio dell’ultima versione di iPhone (qualcuno ha visto l’iPhone bianco, per caso?), è senza dubbio lui.
Non è stato difficile associare l’allontanamento di Papermaster con la questione antennagate, visto che l’abbandono dell’executive è arrivato proprio mentre il caso era ancora lontano dal chiudersi. Fu Bob Mansfield, suo vecchio conoscente, a suggerire il nome di Papermaster a Steve e compagnia. E’ stato poi proprio il già Vice Presidente della divisione hardware Mac a sostituirlo.
Alla base di quell’addio però potrebbero non esserci solamente le carenze professionali di Papermaster, quanto un’integrazione professionale mai avvenuta. Più di un osservatore ha fatto notare che Papermaster arrivò alla Apple nell’inverno/primavera del 2009 mentre Steve Jobs, cui lui avrebbe dovuto riferire direttamente, era assente per malattia. L’ipotesi è che Papermaster si sia fatto inizialmente un’idea sbagliata di ciò che vuol dire lavorare per Apple, per poi scontrarsi frontalmente con la visione di El Jobso quando il co-fondatore tornò in sella più magro ma più agguerrito di prima.
Ora in un’azienda orientata al settore Enterprise come Cisco Papermaster ritroverà quella corporate culture che aveva imparato a conoscere alla IBM e che aveva abbandonato dopo 15 anni di onorato servizio.
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