iWatch: qualcuno è già sicuro che sarà un fallimento

di Redazione 40

Ci risiamo. Si parla di un nuovo, fantomatico prodotto Apple e i columnist a caccia di facili pageview già pregustano l’odore del Napalm al mattino presto.
Sto parlando dell’iWatch, l’avrete capito. L’orologio intelligente di Cupertino, che nella scala di verosimiglianza dei rumor è ancora ad un livello abbastanza basso, ha già i suoi detrattori. Gente a cui quel poco (o meglio, quel niente) che già si sa su questo prodotto inesistente basta e avanza per decretare il fallimento più completo.appleiwatch130210

Un esempio fulgido di come questa tendenza abbia ormai conquistato anche pubblicazioni che una volta brillavano per serietà, è questo articolo di Forbes: “iWatch, la distrazione che farà scendere le azioni Apple”. Non lo linko, per scelta. Una rapida ricerca su Google aiuterà di sicuro i più curiosi.

Haydn Shaughnessy è davvero ammirevole per la convinzione che riesce a mettere nel suo articolo.
L’iWatch, se mai verrà presentato da Tim Cook come qualcosa di più di un hobby, ci dice, sarà destinato a fallire miseramente, per vari motivi:

  • non è ciò che la gente vuole da un gigante dell’innovazione come Apple ed è un prodotto adatto ad una startup come Pebble, non ad un grande player del mercato mobile.
  • sarà oggetto di derisione se Tim Cook concentrerà l’azienda su questo “progettino” invece di pensare alle cose importanti.
  • non piacerà ai critici, che ne decreteranno l’insuccesso. Che poi, ricorderete, è un po’ quello che hanno fatto “i critici” con l’iPhone e l’iPad. Come dar loro torto, no?

La vera perla l’articolo ce la riserva per il finale. Shaughnessy ci ricorda che nessuno ha ancora spiegato come l’iWatch potrà integrarsi con l’attuale ecosistema di iTunes e App Store (forse perché il prodotto ancora non esiste?), per poi scrivere che Apple dovrebbe concentrarsi su: “iTunes in the cloud, sul risolvere i problemi di Siri, sulla competizione nel settore mappe, e nel trovare un problema di un servizio-prodotto che possa sbloccare le revenue a lungo termine. Come potrebbe essere Google Glass. O magari l’acquisizione di una content company come Disney, piuttosto che restituire denaro agli azionisti”.

Ricapitolando: iWatch no, Google Glass sì. Apple dovrebbe comprare Disney o trovare il modo di dare più soldi agli azionisti.

Ma siamo sicuri che ‘sta roba è stata pubblicata sul serio da Forbes?

Commenti (40)

  1. “Ma siamo sicuri che ‘sta roba è stata pubblicata sul serio da Forbes?”

    Non lo so, ma una cosa è certa, che un articolo gratuitamente offensivo come questo poteva essere pubblicato solo su TAL, che oramai viene utilizzato per denigrare il lavoro di vere testate giornalistiche.

    1. @Pic20:
      Non avevo dubbi che questo sarebbe stato uno dei primi commenti a questo articolo, complimenti. Come sempre invece di guardare la luna ci si preoccupa del dito.
      Non si denigra un bel niente, ma si mette in evidenza quello che in troppi bovinamente accettano solo perché viene da quella che si ritiene una “vera testata giornalistica”. Che roba.

    2. @Pic20:
      Non lo so, ma una cosa è certa, che un commento gratuitamente offensivo come questo poteva essere scritto solo da Pic20, che oramai non fa altro che denigrare il lavoro di veri blog di informazione.

    3. @Camillo Miller: Probabilmente l’astio che deriva dal frequentare TAL è dovuto alla partigianeria evidente nella strenua difesa di ciò che fa, o dovrebbe fare, Apple.
      Qui si sbaglia nel difenderla a spada tratta, senza mai (o quasi… diamo il beneficio del dubbio) criticarla come merita.
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      iPad è stato corretto con le aspettative degli utenti, ora ha successo (essenzialmente d’immagine, ma vale anche questo).
      iPhone è stato nettamente migliorato, ergo molti utenti business hanno pensato di migrare in quanto iPhone riesce a garantire quel minimo di necessità lavorative che servono quando produci.
      E non solo quando giochi con Asphalt.
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      Se TAL imparasse ad essere neutrale, nella diffusione di una notizia, sarebbe ottimo: il giornaletto (secondo quanto scritto nel pezzo, da Miller) Forbes scrive che iWatch sarà una ciofeca? Non si concorda?
      OK, ma la critica al pezzo “iWatch, The Distraction That Will Drive Apple’s Stock Down” così presentata sembra una ripicca fatta perchè dicono male di Apple.
      Forbes può aver sparato un po’ a caso per alzare le visite, ma anche TAL si erge sulla stessa linea con il presente approfondimento.
      Quando a voler ben guardare, in mezzo alla “miriade di falsità” scritte dal “giornaletto” di cui sopra e di cui probabilmente TAL invidia le vendite (e chi, sano di mente, non lo farebbe?) ci sono spunti interessanti visto che nell’ultimo periodo Apple si concentra sulla quantità ma poco sulla qualità (Siri e Mappe sono in una condizione talmente imbarazzante che nemmeno una startup avrebbe avuto il fegato di presentarle in tale pompa magna -ma in questo stato pietoso- al pubblico).
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      Così perserverando si nota che il fattore RDF di Apple si applica anche a chi scrive di Apple.
      Palese che ciò sia un peccato per i più ed un fastidio per alcuni.

    4. @Pacman39:
      A parte che questo mito della neutralità è la chiave della noia mortale, qui non si tratta di difendere Apple a spada tratta, ma di denunciare chiare distorsioni che noi, in quanto di questo ambito, notiamo chiaramente da parte dei giornali e delle riviste più generaliste, che invece avrebbero certamente quell’impegno di essere fattuali. Non lo sono, come in questo caso, e come in molti altri.

      Detto questo se scrivi che il problema dipende dalla partigianeria per Apple, allora vuol dire che non ci leggi tanto spesso… Su mappe, su certi ritardi, sulle scelte talvolta sbagliate, su cose che non ci/mi convincono dell’esperienza Apple ho parlato in maniera assai accalorata e critica più di una volta.

      Di nuovo, qui non si tratta di difendere Apple, ma di cercare di rimettere le cose al proprio posto, possibilmente senza dare per scontato, come fa il nostro Pic20, che siccome una “testata giornalistica” è tale, allora ha per forza maggiore integrità e più ragione di noi.

    5. @gino:

      non faccio altro che denigrare i blog? È la prima volta che lascio un commento qui su TAL!

    6. @Camillo Miller: La neutralità nel trasferire una notizia è fondamentale, non è noia: se succede X si deve dire che succede X.
      Non A oppure B.
      Altrimenti si hanno i titoli paurosi de La Repubblica e de Il Giornale: stessa notizia, ma è posta in antitesi.
      Sbagliato: è successo X e si riporta X, starà poi a chi scrive la decisione di apporre in calce la sua opinione.
      E non di rivedere l’accaduto in base a ciò che gli/le comoda far sembrare.
      .
      TAL è di parte, c’è poco da fare, ma è piacevole la sua frequentazione perchè ne dimostra viepiù la sua capacità di raccogliere il genere umano e relative sfaccettature.
      TAL, inoltre, manca di sottigliezza nel criticare negativamente il giardino dorato di Apple come l’incapacità di Siri di completare operazioni basilari come pure l’assenza di un digitalizzatore attivo in uno strumento, come iPad, che si ipotizza essere “da lavoro”.
      Ce ne sarebbero tante altre di lacune, ma non è questo il punto nè val la pena di approfondirle ora.
      Molti pezzi sono costruiti ad hoc per dimostrare la tesi di chi scrive, alterando forzosamente -ma erratamente- la reale condizione del quotidiano.
      Il “giornaletto” Forbes sbaglia?
      OK, lo si critica e lo si deve criticare se non si è d’accordo (soprattutto se si ha un sito ove far comparire questo disappunto) ma in questo caso le ultime 3 righe, essenzialmente, rovinano l’insieme perchè trasudano tifo incondizionato per Apple.
      Lampante è la chiusa: “Apple no, Google sì”. Si percepisce da distanze siderali il fatto che questa conclusione rode chi scrive.
      A dirla tutta già dal titolo si supponeva lo svolgimento, un titolo razionale (e non di pancia) sarebbe potuto essere: “iWatch: secondo Forbes è sicuro sarà un fallimento”.
      .
      La somma di questi aspetti porta taluni individui, come Pic20, a mal digerire talaltri pezzi scritti con evidente stizza.
      Io, come vedete, cerco di mantere una linea diversa e spero più comprensibile.

    7. @Pacman39:
      A parte il fatto che dai per “certi e assodati” certi concetti, come quello dell’iPad che non si può usare per lavorare, che dimostra come non ci sia neutralità da parte tua in primis (messaggio dell’ultim’ora: lavorare non è solo riempire noiosi spreadsheet o scrivere report in word).

      Poi citi proprio una cosa su cui sono personalmente schierato in antitesi ai tanti difensori di Siri.
      http://www.theapplelounge.com/news/perche-non-uso-mai-siri-sullipad/

      E’ evidente che l’atmosfera generale di questo sito, che di certo non è “anti-apple” ci mancherebbe, trasmette una positività verso Apple per il solo fatto che se ne parli. L’articolo di cui sopra tocca contemporaneamente due punti: Siri e iPad. Non mi sembra propriamente un elogio ;)

    8. @Pic20: Offensivo dove…????

    9. @Pacman39: Partigianeria e strenua difesa ma dove, per piacere?? Gli iPacchi e l’immobilita’ di Apple rispetto a questo problema chi la denuncia, scusa? Cerca di essere prima di tutto neutrale tu.

    10. @Camillo Miller: Errore.
      Non ho detto che non si può usare per lavorare, solo che non è uno strumento “da lavoro”.
      Sottile, ma enorme, differenza.
      Anche il ciuccio Chicco non è “da lavoro” ma in mano al manager di turno può sempre starci (pure in questo caso non è questione di “noiosi spreadsheet o scrivere report in word”)
      Ricordo che il digitalizzatore attivo ha ben altre, spettacolari, funzionalità.
      .
      Per la capacità di critica riprendo un altro pezzo sempre a firma Miller, gioco in trasferta:
      http://www.theapplelounge.com/anteprima/quick-look-prima-e-dopo-lipad/
      Solo con una distratta rapida superficiale e sbrigativa analisi dell’immagine di testa si comprende come l’intero pezzo sia fondato su basi errate.
      In tale analisi manca, essenzialmente, la realtà dei fatti.
      Poi si scende nel corpo e s’arriva alla chiusa, abbastanza in fretta -a dire il vero- visto che in quel caso non c’era argomentazione, e s’ha conferma dell’iniziale impressione di partigianeria per Apple.
      Non che l’immagine sia sbagliata in toto, solo è carente del resto della rosa di prodotti che offre il mercato.
      .
      L’articolo citato in merito a Siri su iPad non sarà un elogio, e qui posso convenire, tuttavia taluni utenti “scoppiano” quando vedono palesi nonsense a favore della casa melata.
      Ciò che urta è la cecità.
      Un conto è ammorbidire alcune deficienze, si può sempre smussare qualche angolo, un conto è stravolgere il reale descrivendo un cubo come fosse una sfera perfetta.

    11. Cioè, fammi capire, vai a prendere come riferimento un articolo rapido, in una rubrica di “immagini divertenti” come quick look e quello è la prova della nostra partigianeria, mentre gli approfondimenti come il mio che spara a zero su Siri e l’intera rubrica iPacchi non contano. Mah, vabbé… convinto tu…

    12. @jacopo:
      Grazie Jacopo, in effetti gli iPacchi direi che sono un altro interessante esempio della nostra “partigianeria”….
      http://www.theapplelounge.com/tag/ipacchi

      Ne abbiamo pubblicato giusto uno stamani…

    13. @jacopo: Se il commento fosse comprensibile potrei azzardare una risposta a tono, tuttavia qui temo di non poter continuare il dibattito.
      Sono, anche, cliente Apple ergo temo di conoscere abbastanza da vicino alcuni manifesti hadicap della piattaforma.

    14. @Pacman39: Spiegami cosa non ti e’ chiaro. Ho semplicemente portato un esempio chiaro e concreto di non partigianeria e critica ad Apple. Uno e non l’unico. Rispondimi pure a tono, non ho nessun problema.

    15. @Camillo Miller: Tutti gli approfondimenti devono essere parimenti curati, altrimenti se si trova un modo furbo per indicare un esempio portato come non valido allora finiamo nel semplice confronto da osteria.
      Ciò che esemplifico non garba perchè in contrasto con l’opinione altrui, quindi scomodo da accettare? Allora lo si cestina in egual modo a come si procede quando al bar non garba il gol di Ibrahimovic in rovesciata in Svezia-Inghilterra 4-2.
      Eventualità a me non affine e che evito con attenzione.
      .
      Se invece si riporta il tutto su un piano razionale ed oggettivo c’è spazio per un sano confronto come accaduto poco fa.
      Ho approfondito, poi, ciò che intendeva jacopo con iPacchi (ad esempio l’ultimo, F1 2012): in quel caso si critica la furbizia dello sviluppatore nel cogliere la sprovvedutezza di alcuni giovani (ergo ipotizzo inesperti) utenti che attratti dall’icona ed incapaci di leggere la descrizione possono arrivare a scaricare un giochino a 8 bit da 5 MB.
      .
      Non c’è alba di una sana, costante, esaustiva critica alle lacune che Apple inserisce in prodotti che al pubblico costano migliaia di euro (telefoni, tablet, computer sui generis).

    16. @jacopo: C’è stata una svista, non ho istantaneamente inteso a cosa si faceva riferimento.
      Il pezzo (prendiamo l’ultimo iPacchi, F1 2012), però, critica negativamente la furbizia dello sviluppatore nel cogliere la sprovvedutezza di alcuni giovani (ergo ipotizzo inesperti) utenti che attratti dall’icona ed incapaci di leggere la descrizione possono arrivare a scaricare un giochino a 8 bit da 5 MB.
      .
      Non c’è alba di una sana, costante, esaustiva critica alle lacune che Apple inserisce in vari prodotti che al pubblico costano migliaia di euro e che spesso vengono presentati come il non plus ultra della tecnologia.

    17. @Pacman39:
      In un articolo che parla di un’applicazione tarocca, nell’ambito di una rubrica che critica costantemente Apple per come non faccia nulla su questo problema, dovremmo inserire “una sana, costante, esaustiva critica alle lacune che Apple inserisce in prodotti che al pubblico costano migliaia di euro (telefoni, tablet, computer sui generis).”
      A parte che c’entrerebbe come i cavoli a merenda e poi ancora si da per fattuale e assodato un aspetto che fattuale e assodato non è, ovvero che i prodotti Apple siano pieni di lacune enormi da criticare. Qui si che si può entrare, e legittimamente, nello scibile dell’esser a favore o contro certe scelte di cupertino. Ma al di là di questo, una critica, per essere oggettiva, dovrebbe sempre essere una critica galattica rivolta al generale? Sarebbe proprio un errore di approccio non trovi?

    18. @Pacman39: Ma a prescindere da tutto questo, quello che trovo veramente fazioso e’ un articolo che spiega perche’ un prodotto (Apple o no) dovrebbe fallire, senza che si abbia la benche’ minima idea di quello che sara’ il prodotto. E’ come parlare, come dici tu, della partita (neanche quella che c’e’ stata, ma quella che verra’) al bar. Se vuoi possiamo andare nel dettagli delle considerazioni fatte nell’articolo citato (mi riferisco ai punti riportati qui).
      1) non è ciò che la gente vuole da un gigante dell’innovazione come Apple ed è un prodotto adatto ad una startup come Pebble, non ad un grande player del mercato mobile.
      Ricordo molto bene all’epoca dell’uscita del primo iPad. Secondo molti la gente i tablet non li voleva, Apple era destinata al fiasco, iPad non andava bene per questo e quell’altro motivo. Si e’ visto come e’ andata (e che non mi si parli di “moda”, perche’ e’ solo uno degli aspetti, e non credo il piu’ determinante nell’utilizzo di iPad o di un tablet in generale)
      2) sarà oggetto di derisione se Tim Cook concentrerà l’azienda su questo “progettino” invece di pensare alle cose importanti.
      Vogliamo contare le volte che Apple e’ stata “derisa”? A partire dall’introduzione di iPhone (vedi i commentini del CEO Nokia, o il funerale inscenato dai dipendenti Microsoft..). E anche se fosse un’azienda si concentra su cio’ che ritiene importante, e il giornalista non ha (perche’ non puo’ averla..) la minima idea di come un (per il momento) eventuale iWatch si posizionerebbe nelle strategie di apple. Senza contare che poi non ha neppure idea di quel che apple sta facendo per migliorare aspetti come mappe o Siri.
      3) Non piacerà ai critici, che ne decreteranno l’insuccesso.
      Beh allora facciamo quello che piace ai critici… Questa mi pare veramente una critica superficiale.

      Un articolo basato sulle dicerie. Questo e’ solo un articolo basato sul nulla, perche’ fino a che iWatch non sara’ disponibile, queste sono solo illazioni su supposizioni.

    19. @Camillo Miller: Ma è ovvio che all’interno di un pezzo su un giochino truffaldino e, potenzialmente, demente non sia possibile inserire tale critica ai prodotti Apple.
      Cerchiamo di non rimandare in osteria, come prima, la discussione.
      Qui si parla della linea editoriale, incontrovertibilmente a favore di Apple se vista nel suo complesso (e non nella minutaglia).
      Troppo, razionalmente parlando, a favore visto che spesso si sfocia in articoli da curva di tifosi (questo su iWatch, l’altro su iPad e iPhone etc.): questo è il peccato principale.
      .
      Posto questo l’errore di approccio è il pensare bene a prescindere, ma si sa che l’amare qualcosa/qualcuno ne nasconde i lati negativi.
      Qui sembra che manchino tali mancanze (alcune da me suggerite), mentre è assodato che i prodotti Apple siano dotati di lacune, come qualunque prodotto generato dall’uomo.
      Tra tali lacune, ad esempio, manca il digitalizzatore di cui sopra come anche la gestione del tastierino numerico, il supporto Blu-Ray, controlli hardware certificati FIPS etc.
      Ripeto, non è questo il pezzo dove discutere di tali carenze, ma l’oggettività è necessaria.
      Sempre, altrimenti si sta in osteria e si tifa, non si analizza, qualcosa.
      .
      Può piacere o meno che il proprio device sia castrato nel funzionamento, si può considerarlo non un difetto perchè di tale feature non se ne ha bisogno tuttavia, complessivamente parlando, ciò che manca è -appunto- una sana, costante, esaustiva critica.
      Noto una sempre maggior presenza di critiche positive, quelle negative sono quasi assenti anche in casi palesi.
      Si tende sempre a giustificarle, in qualche modo si concedere comprensione.
      E parlo di critiche verso Apple, non verso terze parti.

    20. @jacopo: Ecco che ci siamo. Questa era una buona linea da tenere nell’insieme della visione del pezzo in questione.
      Non sfociare il tutto in “Ma siamo sicuri che ‘sta roba è stata pubblicata sul serio da Forbes?”.
      .
      Condivido che tale elemento di Forbes abbia sfondato il muro dell’insulso, critica un qualcosa che non c’è.
      Probabilmente s’era fumato qualcosa di buono, perchè non c’è fondamento razionale in questa azione.
      Da tifoseria, tollerabile per carità, ma completamente inutile.
      .
      Tuttavia bisogna ammettere che verso il fondo, forse perchè gli effetti svanivano pian piano, presenta alcune criticità che Apple non ha colmato nè, almeno, sistemato in parte.
      Personalmente ritengo che se si volesse mantenere il pregio che ha contraddistinto Apple, oltre a tenere i prezzi inutilmente alti, bisognerebbe che l’azienda si concentrasse sulla qualità.
      Altrimenti sarà qualcosa di inutilmente costoso, e per questo cool e fashion, ma assolutamente inadatto.

    21. @Pacman39: Riguardo l’ultima frase dell’articolo (di TAL): e perche’ no…? Non ci vedo niente di male, anzi sotto molti punti di vista e’ una domanda piu’ che legittima: Forbes e’ stata solitamente seria e affidabile, e non si capisce perche’ debba scadere in questo che e’ un comportamento molto diffuso, ovvero scrivere di Apple perche’ “genera clicks”. Viene davvero, almeno a me, da chiedersi perche’ pubblichino (lasciano pubblicare..) cose cosi’? Per quale motivo?

      Certo che Apple non e’ perfetta e sono assolutamente certo che qui (TAL) nessuno pensi che sia tale. Certo che le mappe sono da migliorare. Certo che Siri deve uscire dalla fase “beta”. Certo che in molti si aspettano un prodotto “pro” (parlo di desktop computer). Ma… quindi? Quel che mi sfugge e’ il motivo per cui sarebbe necessario che Apple lasciasse perdere un prodotto, che magari (boh…!) rappresenta un fattore chiave nella propria strategia, per dedicarsi al miglioramento dei propri punti deboli. Quello che si sa, e’ che -di sicuro- Apple sta assumendo personale per migliorare tanto le mappe quanto siri (rimaniamo in questi due topic, visto che e’ di quello che si parla). Non c’e’ alcun motivo per cui una societa’ delle dimensioni di Apple non possa essere in grado di affrontare nuove sfide/prodotti e contemporaneamente migliorare i propri servizi.

      In tutto questo, a mio vedere, l’articolo di TAL potrebbe essere stato scritto da chiunque con un minimo di capacita’ critica, e soprattutto a proposito di qualsiasi cosa.

      Ora la domanda “Ma siamo sicuri che ‘sta roba è stata pubblicata sul serio da Forbes?”, e’ retorica. La vera domanda che invece mi pongo io e’ “perche’ ?” e “a chi giova”? La risposta che mi do io, superficiale perche’ non sono entrato molto nel merito, e’ perche’ da’ visibilita’. Pero’ boh..

    22. @jacopo: Perchè no?
      Perchè è fuori contesto, come lessico, per un sito che vuole fare il pelo a Forbes e che definisce questa testata come fosse un qualunque “giornaletto”.
      .
      Sul resto posso condividere, Forbes probabilmente l’ha pubblicato perchè fornisce visibilità nel suo complesso.
      Spero lo rivedano, o lo ritirino, ma dubito.
      Parlar bene di Apple, poi, genera visibilità e clicks, forse in maggior misura a causa di quella curiosa e folta categoria formata dai bimbiminkia, e per tale motivo si persevera su questa linea.
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      Quello che non va bene, però, è sfociare in un palese tifo da stadio, come avviene spesso quando si parla di Apple su TAL.
      Tipo nell’articolo sul pre e post iPad, tipo la chiusa di cui sopra dove “iWatch no, Google Glass sì”.
      Nel guardare in complesso TAL s’afferra meglio questa idea, sopra si percepisce la stizza in questa conclusione, nella terminologia impiegata e nel suo complesso perchè “Ma siamo sicuri che ‘sta roba è stata pubblicata sul serio da Forbes?” è formata dal medesimo tono retorico che puoi trovare in osteria quando parli con tifosi di qualcosa (calcio, politica, cambia poco…).

    23. @Pacman39: Da lettore non assiduo ma bene o male continuo di TAL, dissento dalla tua interpretazione. Non ho mai pensato che TAL avesse pretese di blog, rivista o che altro sia, “ufficiale”. E’ un sito Apple-oriented, e non mi pare particolarmente partigiano (vuoi vedere un po’ di partigianeria di quella seria? macdailynews fa al caso tuo).

      Sono anche in totale disaccordo quando sostieni che e’ un sito che vuole fare il pelo a Forbes. Qui si e’ presp un articolo in particolare, e lo si e’ criticato. Punto. Non capisco perche’ tu possa dire che probabilmente il giornalista si e’ fumato qualcosa ma non lo possano dire quelli che su TAL scrivono (ufficialmente). Non credo (mi si correggera’ se sbaglio) che qui ci siano pretese da giornalismo a livello nazionale. Qui non si paga e nessuno e’ obbligato a leggere quello che ci si scrive. Quindi Forbes scrive una c*****a, beh, perche’ non rispondere a tono? E si’, anche con toni forti (e qui di toni forti, diciamocelo, non ne sono stati usati).

      E si’, secondo me e’ legittima la domanda: perche’ occhiali google si ma iWatch no? Non e’ offensiva nei confronti di alcuno, ma rispecchia una domanda retorica: perche’ parlare e straparlare di Apple, di un prodotto che non esiste, e non fare lo stesso con un altro prodotto che non esiste?

      Quello che posso vedere io, piuttosto, e’ una certa intolleranza (da parte di TAL) verso articoli di questo tipo (intendo quello di Forbs). A parlare di Apple ci si fa sempre pubblicita’ (specialmente quando ne parli male!!), e loro, come ormai e’ vera e consolidata moda, ci si sono infilati per benino.

      Quindi si, forse hai visto giusto: c’e’ della stizza perche’ ormai veramente non se ne puo’ piu’. Il benche’ minimo rumor Apple diventa notizia ripresa a catena da tutto il web. E soprattutto tutti sanno perfettamente cosa Apple dovrebbe o non dovrebbe fare.

      Ma ancora una volta: siamo in un blog (ok, qualcosa di piu’!). Che male c’e’? Il giornalista di Forbes e’ semplicemente un deficiente (nel senso “vero” della parola), e se anche lo avessero scritto qui su TAL? Questo avrebbe fatto di loro un “giornaletto”?

      Meglio le grandi testate nazionali finanziate dai soldi nostri e al soldo dell’uno o dell’altro padrone? (vabbe’, non volevo entrare in politica..). Non capisco perche’ non si possa prendere una posizione, anche in modo deciso, anche in modo non politically correct (e non e’ neanche questa la circostanza). E nota bene che in questo caso la posizione non e’ a favore di apple, ma semplicemente contro un… “deficiente”.

    24. @jacopo: TAL, come ogni sito pro Apple fa delle scelte editoriali.
      Ma, come detto in qualche altro mio commento poco sopra, un conto è smussare qualche angolo ed un altro è la mancanza di obiettività che porta a descrivere un cubo come fosse una sfera perfetta.
      Ritengo TAL all’altezza di capire cosa significa riportare un evento, notizia, rumor e poi commentarlo ed è proprio per questo che cerco di capire come mai stia prendendo una deriva strana.
      Altri siti, anche di telefonia pro Apple, sono palesemente gestiti da bimbiminkia per bimbiminkia, ergo non c’è spazio nè utilità a discuterne: sono osterie e, come tali, le evito a meno di non cercare esattamente quello.
      Di certo non spreco tempo nel capire perchè scrivono corbellerie.
      .
      Chiunque scriva online, soprattutto su siti d’informazione con “qualche” visita all’attivo ha l’obbligo morale di prestare estrema attenzione a ciò che divulga.
      Il vecchio concetto di giornalismo a livello nazionale ormai è decaduto visto che si riferisce ad un’epoca dove la carta regnava.
      Il fatto di dire che il giornalista, probabilmente, s’è fumato qualcosa di buono è una possibilità che hanno tutti (io, TAL, il Presidente della Repubblica), ma è il modo con cui si afferma questo che è importante non sia accompagnato da acrimonia.
      Mentre qui è intelligibile la stizza che pervade chi scrive in merito a questo pezzo di Forbes dove si critica Apple ed un suo fantomatico prodotto.
      .
      In questo frangente, infine, fare il pelo è sinonimo di fare le pulci, ossia prendere ciò che è stato pubblicato da qualcuno ed analizzarlo.
      Ciò dev’essere fatto, se si vuole farlo, ma in modo distaccato e professionale.
      Non con la pancia e l’emotività che portano ad un risultato non all’altezza delle aspettative: i toni forti ben vengano, se c’è motivo, ma questi non sfocino in un’argomentazione ed un tono da bar.
      E soprattutto che non si tenti la via, partigiana, di modificare la visione delle cose al fine di dimostrare il proprio punto di vista (come riportato a titolo d’esempio con l’articolo sul pre/post iPad).

    25. @Pacman39: No scusami, ma allora non stai parlando di TAL. “… la mancanza di obiettività che porta a descrivere un cubo come fosse una sfera perfetta.” Dove vedi, esattamente, questo atteggiamento estremo?

      Non credo che tu segua TAL attentamente e/o da molto tempo perche’ altrimenti la tua frase “cerco di capire come mai stia prendendo una deriva strana.” non si spiega. TAL e’ sempre stato piuttosto coerente, non mi pare che abbiano cambiato linea in alcun modo.

      E riguardo al modo.. Scusa ma cosa contesti esattamente, del “modo”? E soprattutto come fai a giudicare che la stizza sia dovuta alla critica ad apple? E’ una tua personalissima interpretazione, senza supporto secondo me. Io ritengo che sia invece indirizzata al modo in cui Apple viene utilizzata per generare traffico. E infatti si spiega il paragone con un altro prodotto inesistente: i google glasses. Perche’ si parla del futuro fallimento Apple, e non del futuro fallimento (o successo) di google con questo prodotto? Davvero, quell’articolo e’ degno di un decerebrato, e riempie di vuoto il nulla!! Non se ne puo’ piu’, di spazzatura, il web e’ gia’ abbastanza pieno di questo nulla, e ora ci si mette pure Forbes, un tempo una fonte attendibile!! I toni da bar, dove sarebbero? Me li puoi evidenziare? E cosa intendi per toni da bar? In cosa sono diversi dalla tua frase:”il giornalista, probabilmente, s’è fumato qualcosa di buono “?

      Riguardo l’ultimo esempio che citi: dove non pensi che quel confronto pre/post iPad sia un dato di fatto? Potra’ anche essere che il convergere verso una forma stile iPad sia stato un caso, pero’ il sospetto e’ almeno legittimo, specialmente alla luce del fatto che:
      1 Apple ha fatto del design uno dei suoi punti di forza
      2 Apple viene sempre piu’ spesso copiata/imitata

      Quando tu parli di visione delle cose, parli della “tua” visione delle cose. Io quando mi trovo davanti ad un articolo come quello di quicklook che citi, posso essere in accordo o meno. Ma non mi sento di poter affermare che ci sia una modifica della visione delle cose. Personalmente mai e poi mai riterrei un confronto del genere una “prova” del fatto che tutti hanno copiato Apple. Pero’ il sospetto viene, eccome. Magari e’ stato proprio cosi’. Magari no.

      Un ultimo appunto riguardo i toni distaccati. Se usi toni distaccati, allora diventi un’agenzia di stampa che riporta la notizia punto e stop. Questo non e’ il compito che (TAL correggetemi se sbaglio) si sono proposti. Qui si commenta, e i toni possono diventare accesi, che piaccia o no. La reazione: “che palle, un altro che ci propina la solita fuffa”, ci sta, eccome. Ed e’ quella che hai visto.

    26. @Jacopo ; @Pacman39

      Sinceramente penso che se abbiamo dei lettori capaci di queste discussioni sicuramente qualcosa di giusto lo stiamo facendo.
      E devo dire Jacopo sta esprimendo a grandi linee un pensiero che condividiamo, anche sulla legittimità di utilizzare certi toni che non siano forzosamente neutrali quando non serve.
      Per il resto però capisco anche le “critiche” alla nostra linea da parte di Pacman, che tuttavia mi pare colga perfettamente le differenze che corrono fra questa linea e molte altre che si possono trovare sul web. Insomma, che cosa ci distingua in questa nostra “voce”. Il che mi fa molto piacere. :)

    27. @jacopo: Prendiamo il famigerato esempio di pre/post iPad, per facilità.
      Prima (da XP Tablet Edition per i più niubbi in materia che passano di qua e leggono) c’erano i tablet PC da lavoro.
      Forme strane, forme particolari, forme corazzate (letteralmente): bene, ma esistono ancora.
      Da quella foto sembra invece che prima ci fosse varietà di forme e, dopo l’uscita del tablet melato, tutti a fare prodotti uguali.
      Semplicemente parliamo di un brutale annientamento della realtà dei fatti: non si discute che ci siano dei copioni falliti che non sanno fare altro che imitare (pure male, per essere precisi ed onesti), ma rimangono sul mercato anche prodotti di forma diversa dal tradizionale rettangolo con gli angoli arrotondati e dal potenziale abissalmente superiore (XT3, Q702 e tanti altri).
      Solo che, come prima di iPad, sono una nicchia perchè la massaia di Voghera è tanto se conosce iPad.
      Trattasi di errore, però, il non considerare questa nicchia che c’era prima di iPad e c’è ancora oggi.
      .
      La metafora cubo/sfera serviva per esemplificare, estremizzando, il concetto di smussatura degli angoli.
      Leggendo una critica alla chiusura di App Store, qui su TAL, sono riuscito a leggere (riassumo per necessaria velocità) che “non va bene, però è comprensibile che il tutto sia nello stato in cui è”.
      Questo lassismo è deleterio perchè induce chi legge, se è sprovveduto, a ritenere tale criticità come accettabile.
      .
      Sul chiudere del pezzo di critica alla critica di Forbes su iWatch noto la necessità di sfanculare il solito decerebrato che cerca di vendere fuffa al prossimo.
      Vero. E sacrosanto, aggiungo.
      Ma nel caso di Shaughnessy, che per chi se lo fosse perso è riuscito ad affermare pure che il Galaxy S IV sarà il Samsung’s ‘last act in Apple’s shadow’, come in tutti gli altri casi troverei assai più piacevole trovare una critica punto su punto del pezzo da lui steso ed al termine un’espressione sagace piuttosto che un tono di stesura del commento più da osteria.
      Quasi ci mancava quella sfumatura tipicamente romana di canzonare il prossimo e s’era fatto tombola.
      Non dico un tono aulico, sarebbe fuori luogo e fuori tempo, ma una pregevole fattura nello scrivere sarebbe una necessità da prendere in considerazione anche in caso di fortissimo attacco di stizza.
      Qui si parla di tecnologia, non c’è nessuna guerra da combattere e/o ideale da difendere: l’essere sottili e taglienti credo pagherebbe di più.
      .
      Il “modo” di cui parlo è questo, seguendo la linea di TAL (attenzione, non condividendo) credo che l’acrimonia che sprizza da alcuni interventi sia dovuta al fatto che Apple non si trova costantemente sul gradino più alto del piedistallo.
      Anzi.
      Tale fastidio lo si percepisce anche in alcuni pezzi, come son stati realizzati di recente, sulla caduta del titolo borsistico che Apple ha verificato e subito negli ultimi tempi.
      Il fatto di sentir vacillare questo “dominio”, secondo me, acuisce questo status emotivo che non comprenderò mai visto che si parla di strumenti (Apple alla fine fa cose, sono strumenti per fare qualcosa) come fosse la Bosch o la Black&Decker.
      Sicuramente stilosi e costosi, altrimenti non avrebbe successo, ma rimangono nell’essenza sempre cose e per questo non meritano tanto accaloramento e partigianeria.

    28. @PacMan39
      Riguardo il fastidio che trapela dagli articoli che citi, quelli sul calo del titolo, la questione è semplice. Non è affatto un fastidio motivato dal “crepuscolo degli Dei” che sembra vivere Cupertino senza che vi siano “reali” segni di dissesto (insomma, i conti stanno più che bene e gli “strumenti” vendono alla grande) quanto al fatto che secondo tutte le analisi più tecniche è chiaro che in questo momento AAPL è manipolato a livelli estremi da parte di grandi hedge fund che guadagnano miliardi con le opzioni, mentre i normali investitori, quelli che investono e non tradano, in sostanza, e hanno comprato scommettendo sui buoni risultati dell’azienda, si trovano nella più totale impotenza.
      Questo meccanismo di manipolazione è strettamente collegato alla copertura che Apple sta ricevendo in questi giorni a livello giornalistico, con questo pezzo di Forbes che in questo senso è davvero oltre il limite dell’assurdo, visto che si appiglia addirittura ad un prodotto che non esiste per provare a dire che Apple sta sbagliando tutto.

    29. @Camillo Miller: Certamente, c’è ragione in questo.
      TAL qualcosa di giusto lo fa e, nel panorama italico, siete praticamente gli unici ad essere pro Apple che leggo con interesse.
      Nell’insieme leggo tanti (ultimamente solo un centinaio di siti), ma ne considero davvero pochissimi.
      .
      Per questo mi sono permesso di esprimere la mia opinione, perchè credo che TAL sia un gradino sopra.
      E mi garberebbe ci rimanesse.

    30. @Pacman39: “Semplicemente parliamo di un brutale annientamento della realtà dei fatti:”
      Beh, e’ appunto il succo di quell’articolo da molti punti di vista. Apple ha creato un design, e tutti giu’ a copiare (questo, ovviamente, nella versione “hard”, della storia; come dicevo sopra, per me questo non costituisce prova..).

      ” “non va bene, però è comprensibile che il tutto sia nello stato in cui è”.
      Questo lassismo è deleterio perchè induce chi legge, se è sprovveduto, a ritenere tale criticità come accettabile.”
      No, un momento: qui tu stai confondendo capire con giustificare/accettare. Una cosa e’ capire le motivazioni di una situazione (qualsiasi), altra e’ giustificarle e accettarle a testa bassa.

      “Il fatto di sentir vacillare questo “dominio”, secondo me, acuisce questo status emotivo che non comprenderò mai visto che si parla di strumenti (snip)….”
      Beh, no, non credo proprio. Apple e’ stata per anni una minoranza, un’alternativa (a volte da “folli”) per pochi, altro che piedistallo..

      E dissento completamente sull’accostare l’ultima frase di Camillo a toni da osteria. Perche’ tale frase ci sta a prescindere. E a mio parere ci starebbe in qualsiasi contesto, scritta per quanto riguarda qualsiasi cosa e da qualsiasi persona. Qui si potrebbe anche esulare proprio da TAL/Apple.
      Fossi stato io, al posto suo, l’avrei resa un po’ piu’ esplicita usando “robaccia” al posto di “roba”. E ripeto ancora, il disappunto qui, deve prescindere da apple.
      E tornando all’inizio di tutto, al commento di Pic20 (cui mi rivolgo): di offensivo qui, c’e’ solo l’articolo di Forbes che, se dovesse prendere quella strada, altro che *vera* testata giornalistica..

    31. @Camillo Miller: OK, ma in questo caso è speculazione (iniziata prima, sia chiaro, quando ha prezzato inutilmente le stocks a 700 dollari).
      Molti sprovveduti, un trader li chiamerebbe tordi, hanno pensato bene di comprare “perchè l’azione tira” senza pensare che era eccessivamente sovraprezzata per un’azienda simile.
      Ho addirittura letto alcune “analisi” che parlavano di un target price di 1000 dollari a stretto giro di posta (ora già ci dovevamo essere), era palese che fosse confezionato per poi speculare.
      Esattamente come si fa sul secondo mercato per i BTP: è il sistema ad essere malato.
      .
      Si fa con tutti i titoli quotati, ma la svalutazione è avvenuta a causa del rialzo eccessivo raggiunto prima.

    32. @jacopo: Qui sta l’errore: l’annientamento della realtà dei fatti è stato compiuto da TAL con l’annichilimento e l’appiattimento delle diversità presenti sul mercato.
      Riassunto brutale: Apple ha fatto un rettangolo con gli angoli smussati, essenzialmente ha riprodotto un design simile a quello di HP Compaq tc1100 nella sola versione slate.
      Ciò ha comportato da una parte un aumento della lista di copioni (Apple costa = fa figo = vende = copiamo!), pure incapaci per essere precisi, ma dall’altra ci sono aziende che si differenziavano prima ed ora continuano a farlo.
      Dall’articolo sembra che ora tutti i tablet siano uguali, situazione perniciosa se reale.
      Per fortuna (!!!) ce ne sono molti che permettono di andare oltre una partita con MC4 o una letta sbrigativa alle email, che danno più margine di produttività rispetto iPad.
      .
      Vero che capire non è giustificare, tuttavia lessi delle giustificazioni inappropriate dove era necessaria solo una critica aspra senza vie di tolleranza.
      Altrimenti s’arriva al concetto “e beh, ma Mussolini qualcosa di buono l’ha fatto”, dove se anche ciò fosse comprensibile (qualcosa di buono lo fanno tutti, anche Marx e Stalin per par condicio) nell’insieme ciò non è affermabile.
      In questo caso esemplificativo dice la storia, mica io: un uomo si giudica dai suoi successi, non dai tentativi fatti per raggiungerli.
      .
      Vero, Apple è stata una minoranza (lo è tuttora in ambito computer, vedasi la percentuale di diffusione di Mac OS X) e proprio per questo sicuramente il ricadere nell’oblio fa rodere il fegato a tanti supporter.
      Ora che ha raggiunto una certa notorietà grazie al trio iPad-iPhone-iPod e sentirne gli scricchiolii è comprensibile dia fastidio e generi stizza.
      In taluni disperati genera frustrazione e disperazione (esattamente come un qualunque tifoso perso di calcio, ad esempio, quando la sua squadra non vince che le briciole), conosco personalmente un paio di elementi di tale categoria.
      Il problema di fondo è sempre che non la si considera come azienda produttrice di strumenti, bensì ci si identifica con essa come fosse un’entità astratta ma in grado di produrre il meglio del meglio della tecnologia.
      Sbagliando, visto che la guerra termonucleare che si voleva attuare per distruggere Android (analogamente Windows etc.) era palese fosse una follia degna di studi psichiatrici approfonditi.
      .
      Il tono da osteria lo si distingue da alcuni accostamenti come l’abbreviazione ‘sta invece che “questa” ed il termine roba.
      Assonanza molto spiccata con lo slang romano, piacevole da sentire ma poco consono, imho, a TAL.
      Non che sia di per sè errato ma la domanda retorica posta in calce poteva essere del tipo “Ma siamo sicuri che questa accozzaglia di deliri sia stata pubblicata scientemente da Forbes?”.
      Giusto per fare un esempio che mi sovviene su due piedi, dove non si perde l’aggressività della domanda ma non si trascende nella burineria.
      .
      Sul fatto che il pezzo di Forbes sia stato creato in modo ignobile credo che chiunque, dotato di senno, ne possa convenire facilmente.

    33. @Pacman39: No, abbi pazienza, ma annientamento e annichilamento, no.. Adesso capisco parlare per iperboli, pero’ se dici cosi’ sembra che abbiano iniziato una vera e propria campagna, quando ci si riferisce ad un quick look. Io da quel pezzo vedo solo una somiglianza spiccata, secondo me esageri un po’.. Anche perche’ l’articolo evidenzia, per forza di cose, solo il fattore di forma.

      Poi non capisco un’altra cosa, che trovo comune a tanti commenti, quasi (e qui non mi riferisco al tuo) si fosse contenti (perche’..?) se Apple dovesse andare male: in che modo Apple scricchiolerebbe? E’ la societa’ con la maggior capitalizzazione al mondo in un periodo di crisi economica fortissima, producendo solo ed esclusivamente prodotti di fascia alta. Non e’ mai stata cosi’ in salute. Eppure tutti sono pronti a scommetterne la prossima fine o il declino (vabbe’ da un lato capisco, e’ sempre stato cosi’ dagli anni ’90..).

      E ancora una volta dissento dalla tua interpretazione, ma evidentemente la pensiamo in modo molto diverso. Il tono da osteria e’ altra cosa secondo me.
      E anche ammesso e non concesso che lo fosse: e’ comunque un commento piu’ che educato, e non offende nessuno. Per me, ripeto, ci starebbe ovunque, detto da chiunque, su qualsiasi argomento.

    34. @jacopo: Lo stravolgimento della realtà in quel pezzo è palese, visto che per provare la somiglianza stilistica si limita in moto netto e partigiano lo status quo.
      .
      Secondo alcuni scricchiola (vedasi il mancato prosieguo dei target stimati di vendita), secondo altri (io) la sua condizione è dovuta soprattutto ad una bolla speculativa (al momento già confermata dai fatti, da 700+ siamo a 450 di valore stock in meno di un anno).
      Un conto è la liquidità in cassa, un conto è la penetrazione nel mercato: se ha molto margine, ma penetra poco, significa che fa buoni utili per gli azionisti venendo però acquistata per la maggior parte da ragazzini che ne fanno uno status symbol (grande parte di acquirenti melati è formato da elementi giovani e modaioli, molti molti meno lo fanno per stringenti necessità lavorative).
      Tipo Prada, Gucci, Armani et similia.
      Personalmente non gioisco nè piango se Apple vive o meno, uso quotidianamente sia iPhone sia Android e, solo ultimamente, pure Windows Phone.
      E trovo fastidiosi tutti e 3 per limiti palesi e presenti ovunque.
      .
      C’è però il fattore fanboy, fanatici senza cervello per dirla in più corretta italica maniera, che genera un rumore di fondo (sia online che offline) che molti vorrebbero vedere zittito perchè eccessivamente fastidioso.
      Ecco perchè tanti gradiscono sfogarsi nella contentezza nel veder Apple in, più o meno sensibile, difficoltà come viaggia ora.
      .
      Il mio rammarico è vedere un’azienda, come Apple, che potrebbe vincere a mani basse ma si rifiuta scientemente di farlo.
      E leggermente mi fa incazzzzare.

    35. @Pacman39:
      Pacman, hai letto il pezzo di Lorenzo Paletti pubblicato oggi?
      Per la serie “qui non si critica mai Apple” :)

  2. Scusate ma a me, da lettore, solo una cosa interessa: che chi critica un articolo di Forbes che dà iWatch per per fallimento assicurato argomenti il proprio dissentire con (almeno) altrettanti spunti di riflessione.
    Altrimenti sembra davvero un articolo di pura “animosità” (ma definirlo offensivo è esagerato).

  3. Cioè apple dovrebbe concentrarsi su dare maggiori dividendi ? Beh citando il giornalista sarà sicuramente ciò che la gente vuole… Sisisi.

  4. Temo che un mio commento diretto a jacopo dov’era presente il termine sfa.ncu.lare (senza punti, ma inserito in modo appropriato all’interno della stesura) sia finito in moderazione e non reso visibile.

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