Apple: ultimo Macworld per l’azienda, Steve Jobs non terrà il keynote

di Redazione 14

UPDATE (01:25 17/12): Aggiornato con le dichiarazioni di Paul Kent, VP di IDG, l’azienda che organizza il Macworld, aggiunte a fine post.

UPDATE 2 (01:41 17/12): Aggiornato con la dichiarazione di Steve Dowling, portavoce ufficiale Apple, che spiega meglio perché Schiller terrà il keynote al posto di Jobs. Dettagli a fine post.

Dopo i dubbi espressi anche da TAL in più occasioni, la notizia che molti dei fan di Apple temevano è giunta: Steve Jobs non terrà il tradizionale keynote inaugurale del Macworld 2009. Il compito di presentare nuovi prodotti Apple spetterà quest’anno al Vice Presidente Phil Schiller. Apple lo ha fatto sapere poche ore fa con un comunicato stampa in cui precisa inoltre che quello venturo sarà l’ultimo anno in cui l’azienda di Cupertino parteciperà al Macworld.

Il keynote di Phil Schiller (fa specie chiamarlo così) si terrà al Centro Moscone West il prossimo martedì 6 gennaio 2009 alle 9:00 ora di San Francisco (le 18:00 in Italia).

Il motivo per cui Apple non ha intenzione di partecipare ad ulteriori Macworld è spiegato nella medesima nota diffusa dall’azienda:

“Apple sta raggiungendo più persone in un maggior numero di modi rispetto al passato, per cui, come per molte aziende, le esposizioni fieristiche sono diventate marginali rispetto ai molti metodi con cui Apple raggiunge i propri clienti. La popolarità crescente degli Apple Stores, visitati da più di 3.5 milioni di persone ogni giorno, e il sito Apple.com consentono ad Apple di raggiungere più di cento milioni di clienti in giro per il mondo in maniera nuova e innovativa.”

Una personale interpretazione: in sostanza Apple ha capito che non è conveniente continuare ad investire sulla propria presenza a manifestazioni strutturalmente “antiche” come il Macworld, legate ancora probabilmente ad un meccanismo per iniziati, per propria natura destinate ad un pubblico di utenti “già conquistati” dalla filosofia Apple. Dalle mie parti in questi casi si direbbe che “è amara ma vuol bevuta”.

Le mini conferenze organizzate direttamente da Apple e destinate ad un unico tema, come gli eventi di settembre per la presentazione degli iPod e quello di ottobre per l’introduzione dei nuovi notebook, sono molto più mirate, efficaci e ormai funzionali alla politica di marketing adottata da Apple e volta a minimizzare al massimo il metaforico “rumore di fondo” tipico di eventi come il Macworld.

Il nocciolo della (spinosa) questione è comunque rappresentato dall’assenza di Steve Jobs in occasione del prossimo Macworld. Agli azionisti e ai corvacci di Wall Street (aftermarket già in fibrillazione, vedremo domani all’apertura della borsa) la notizia sicuramente non piacerà. In compenso si può ipotizzare che la presenza di Phil Schiller al posto di Steve Jobs sia solo un passo verso la riduzione del grado d’importanza dell’evento Macworld per Cupertino: da evento principe dell’anno Apple ad appuntamento di scarso rilievo mediatico al quale non è neppure necessario far partecipare direttamente il CEO.

La verità è che il Keynote inaugurale di Steve Jobs mancherà a tutti, ci mancherà l’hype che va formandosi attorno a all’evento e soprattutto e ci mancherà la buona dose di distorsione della realtà che in occasione dello Stevenote di gennaio raggiunge culmini difficilmente eguagliabili durante il resto dell’anno. E, anche se è meglio non essere troppo prevenuti, difficilmente eguagliabili da Phil Schiller, con tutto il rispetto per il Vice Presidente della divisione Worldwide Product Marketing.

UPDATE: Paul Kent, Vice Presidente di IDG, l’azienda che organizza il Macworld, ha risposto alla pugnalata comunicazione di Apple con un commento pubblicato da MacWorld (il sito della nota rivista). Kent ha cercato di rassicurare gli appassionati e tutti coloro che attendono ogni anno l’evento di San Francisco ricordando che il Macworld, che a gennaio compierà 25 anni, vanterà la presenza di 500 espositori e di migliaia di visitatori. L’assenza ufficiale di Apple, ha poi detto Kent, non impedirà al Macworld di svolgersi regolarmente anche dopo l’edizione 2009, le date sono già fissate: dal 4 all’8 gennaio 2010.

UPDATE 2: Steve Dowling, portavoce ufficiale di Cupertino ha dichiarato a C|Net:

“Phil terrà il keynote perché questo è l’ultimo anno di Apple allo show. Non avrebbe senso per noi investire fortemente su un’evento fieristico a cui non parteciperemo più”

Più o meno quello che era già possibile ipotizzare quando è stata diffusa la nota di Apple. Le dichiarazioni del portavoce chiariscono meglio la posizione di Apple e vogliono smentire le fastidiose voci sulla salute del CEO che immancabilmente turberanno l’andamento di Apple in borsa nei prossimi giorni.

Commenti (14)

  1. Io sono un Mac User, ma al sottoscritot non mancherà affatto.

    Credo che se prodotti innovativi e novità continueranno ad uscire anche senza macworld…

    Anzi, più aumenta la dimensione e più risorse sono disponibili per la R&D. Ci sarebbe solo da gioire. :P

  2. Forse così si sono tolti dall’impaccio e nn sono più costretti a sfornare rivoluzionarie novità rispettando incalzanti scadenze. Dopo questo Macworld annunceranno novità solo quando riterranno che i tempi saranno maturi. No?

  3. Dire che mi mancherà è un po’ troppo ma negare l’atmosfera di gioiosa ansia durante il keynote di Steve non sarebbe veritiero.

    Steve ha il carisma di colui che sta zitto. Se ci fate caso gran parte della filosofia apple e del carisma gli è stato cucito addosso da chi parlava di lui e non con lui. I prodotti hanno fatto il resto, le scelte, spesso opinabili, e soprattutto la rigidezza nel mantenerle ( dal combo alla FW )hanno cementato il tutto.

    Innegabile però il fascino di alcuni Keynote, più per l’atmosfera che per i prodotti , per quella palpabile attesa della frase: “one more thing” …

    Comunque rimane una verità da dire: Apple è un’azienda che vuol crescere, Steve è un genio della comunicazione e del marketing ma purtroppo è diventato un intoppo alla crescita dell azienda.
    Se Apple= Steve, il mercato guarda anche Steve e lui non è più quello di un tempo e purtroppo la sua salute non lo terrà splendente per sempre.
    Apple deve essere Apple e basta, deve avere un valido management, capace e geniale ma in fase di enspansione ( al netto della crisi) deve essere libera dai fantasmi, seppur belli e famosi, del passato.

  4. @ Riccardo:
    Condivido pienamente

  5. @ Riccardo:
    Certo, tutto vero. Pero’…
    …per i 25 anni, ad annunciare l’abbandono di Apple dall’evento, magari proprio in quella tanto attesa “One more thing…” poteva, anzi doveva a mio avviso essere proprio lui ovvero Steve Jobs!
    Il fatto stesso che non si sia sfruttata questa cosa, simbolica sotto molti punti di vista, anche per sancire un taglio verso le strategie comunicative del passato rivela che probabilmente la salute di Steve e’ veramente compromessa….

    Paperino

  6. @Paolino: hai perfettamente ragione e viene davvero il sospetto che… ;-(

  7. Infatti io proprio non capisco queste due frasi: “Phil terrà il keynote perché questo è l’ultimo anno di Apple allo show”: proprio perchè è l’ultimo Jobs dovrebbe chiudere, come da tradizione. E poi “Non avrebbe senso per noi investire fortemente su un’evento fieristico a cui non parteciperemo più”: perché? Forse Steve Jobs costa di più? Mi sembra assurdo… e poi si tratta comunque dei 25 anni, fare le cose in grande sarebbe un’ottimo modo per festeggiarli. Forse sarà sottotono perché non ci sono prodotti realmente innovativi? O è davvero peggiorata la salute di Jobs?

  8. @g
    L’ultimo expo a cui Apple non partecipa è quello di Pargi, che è stato chiuso da Schiller. Facendo chiudere anche questo a Schiller si continua la tradizione. Magari non hannno niente di eclatante e mandano Schiller, invece di Jobs che farebbe una brutta figura

  9. No! io sono triste! E pensare che questo è il secondo Keynote che seguivo!

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