Apple brevetta il regolatore di volume per Safari

di Redazione 3

Stando a un brevetto scovato da AppleInsider, a Cupertino non amano particolarmente gli effetti sonori, le musiche e i rumori di sottofondo che alcuni siti web inseriscono per “arricchire” l’esperienza di navigazione. Sicuramente, anche a voi sarà capitato di navigare mentre iTunes riproduce le vostre canzoni preferite e, magari, accidentalmente, finite su una di queste pagine “musicali” (a volte basta un banner che si attiva al passaggio del mouse) con il risultato di disturbare (fragorosamente) il vostro ascolto.

Gli esempi di siti che riproducono elementi audio sono svariati; dalle pagine di MySpace (con tanto di player audio automatico), ai giochi in Flash all’interno di Facebook. Insomma, a volte una navigazione “silenziosa” sarebbe altamente auspicabile.

Con questo brevetto, Safari dovrebbe essere in grado (prima o poi) di porre fine a questi inconvenienti; stando alla documentazione, Apple avrebbe intenzione di dotare il proprio browser di un regolatore di volume indipendente, un po’ come iTunes e come la maggior parte dei software per la riproduzione di elementi audio-visivi.

Agendo sulla barra del volume o sul pulsante Mute, Safari regolerà il volume degli elementi audio riprodotti dalle pagine web che stiamo visitando, così da non intralciare l’ascolto di altri elementi.

Il brevetto, però, cerca di ipotizzare anche un regolatore di volume intelligente o, comunque, altamente personalizzabile; infatti, le nostre preferenze potranno essere salvate dal programma e richiamate automaticamente quando visiteremo di nuovo la pagina web specificata. In sostanza, quindi, potremo decidere di non riprodurre gli elementi sonori di determinati siti, impostare il volume massimo degli effetti di altri e, più in generale, dire a Safari di utilizzare queste opzioni solo in particolari condizioni (ad esempio quando iTunes o QuickTime sono in riproduzione).

Il brevetto, inoltre, specifica che tale funzionalità potrebbe essere implementata in ogni device che utilizza un browser per la navigazione in Internet, e che le impostazioni immagazzinate da Safari potrebbero essere richiamate da iPhone e iPod Touch attraverso l’uso di un servizio online (MobileMe?)

[Via|AppleInsider]

Commenti (3)

  1. molto comodo!
    p.s. ma voi avete mai avuto dei problemi del genere con iPhone o iPod Touch?

  2. Io, sinceramente, lo trovo ridicolo. Non tanto la feauter in sè (che potrebbe essere comoda, anche se non ne sento un’impellente necessità, visto che ormai, my[Caotic]Space a parte, i professionisti lasciano spesso l’audio spento di default…), ma il fatto che la si voglia\deva brevettare. Insomma, è una “manopola del volume”, diavolo. Cosa vuoi brevettare? Se vai nell’ufficio brevetti italiano ti ridono in faccia, in america invece ti fanno brevettare anche la posizione in cui fare pipi. Non credo sia corretto : alla fine, se si continua così, secondo me ci si ridurrà a litigare in tribunale praticamente su tutto. Come quando qualcuno reclamava il brevetto degli hyper link. Allora noi italiani possiamo vivere di rendita, visto che possiamo dimostrare la paternità dell’astronomia moderna, della musica, dell’aereonautica ecc… (tanto per fare qualche esempio). Tutta roba nostra.
    Perbacco, Da Vinci e Galileo, facevate meglio a depositare tutte le vostre idee…

  3. @Bruno
    In parte hai ragione, però vorrei ricordarti che i brevetti sono “brevetti” a tempo limitato, e non indeterminato! Ed è per questo che l’argomento della tua tesi riguardante le invenzioni italiane non è accettabile :P! Comunque se ci pensi bene è un bene che Apple faccia un brevetto per ogni cavolata: evita (per quanto le sia possibile) che venga stra-copiata!

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