Nuovo sistema di raffreddamento per i prossimi iMac

di Redazione 8

Secondo il sito cinese Economic Daily News, sarà Foxconn (e non Quanta come precedentemente affermato) ad avere stipulato un contratto per la costruzione dei nuovi desktop iMac.

AppleInsider svela che secondo un report pubblicato lunedì scorso, saranno il gruppo FoxconnCatcher Technology a produrre il case per il nuovo iMac in lega di magnesio e alluminio.

Tale report indica anche Auras Technology, oltre a Foxconn, come produttrice del sistema di raffreddamento per il nuovo prodotto di Cupertino. Non sono stati specificati altri dettagli e non ci sono prove che il sistema di raffreddamento sia differente da quello attualmente montato sui sistemi desktop di Apple, tuttavia…

Tuttavia ci sono alcuni elementi che inducono a pensare che qualche cambiamento di sorta debba essere preso in considerazione. In particolare DigiTimes afferma che sia Apple, sia i principali competitor (Hewlett Packard, Acer e Dell) per i prodotti in uscita all’inizio del nuovo anno utilizzeranno una nuova famiglia di microprocessori quad-core.

Tali chip, il Core 2 Quad Q8200 (2.33GHz/4MB L2), il Core 2 Quad Q9400 (2.66GHz/6MB L2), e il Core 2 Quad Q9550 (2.83GHz/12MB L2), sono microprocessori a basso consumo per sistemi desktop che operano a 65W, dieci in più degli attuali processori presenti negli iMac. La decisione di utilizzare questi prodotti nei nuovi all in one di Cupertino, obbliga quindi Apple a rivedere il sistema di raffreddamento attualmente impiegato per tenere sotto controllo la temperatura dei computer desktop della Mela.

In ogni caso, i nuovi processori verranno probabilmente impiegati con l’avvento del nuovo sistema operativo, Mac OS X 10.6 Snow Leopard, che, grazie alla tecnologia Grand Central, sarà in grado di sfruttare al meglio i nuovi microprocessori multicore presenti sul mercato.

Ricordiamo che Snow Leopard potrà sfruttare, a seguito dello sviluppo e dell’adozione delle specifiche OpenCL, anche la potenza inutilizzata dei processori delle schede grafiche e, di conseguenza, si suppone che i nuovi sistemi desktop e notebook di Apple adotteranno le nuove schede prodotte da Nvidia, che è attualmente partner privilegiato per la fornitura di GPU, nonoché socia del consorzio OpenCL.

In ogni caso processori più performanti e schede video all’avanguardia hanno un prezzo da pagare: temperature d’esercizio più alte… e se non vogliamo utilizzare il nostro prossimo Mac anche per cucinare, forse Apple dovrebbe correre ai ripari. E se la novità fosse proprio quel raffreddamento ad acqua di cui vi avevamo già parlato?

[Via | AppleInsider]

Commenti (8)

  1. Vorrei sostituire il mio G5 17″ e attendevo l’uscita delle nuove versioni per procedere; se però dovessero introdurre modifiche sostanziali di questa portata credo che mi tratterrò dall’acquisto immediato per verificare che non si presentino problemi di gioventù…

  2. Quindi di questo passo acquisterai nel 2016. Su per giù.

  3. @ Marcello:
    Beh… diciamo che hai circa 6 mesi di tempo, dopodiché salterà fuori il nuovo-nuovo-iMac… :-) e allora ricomincerai a temere problemi di gioventù…

  4. @ Tiziano Dal Betto:
    :) Beh, é ovvio che gli anni dei computer sono molto peggio di quelli di gatti e cani! :) In effetti l’attesa che intendevo la quantificherei in circa 2-3 mesi, che comunque fanno la differenza rispetto all’ordinarlo non appena disponibile… Penso ad esempio ai nuovi unibody: qualche problema sulla trackpad, le voci mai confermate sui chip grafici del BookPro, insomma piccoli/grandi difettucci di cui preferisco leggere su TAL che essere vittima in prima persona! ;)

  5. @ Marcello:
    Finché si tratta di un problema sui driver del nuovo trackpad, passi, in poco tempo Apple butta fuori l’aggiornamento e via… la cosa che più preoccupa sono i problemi hardware che possono manifestarsi a distanza di tempo. Leggevo oggi di problemi sulle schede video nVidia dei MacBook e MB Pro 2007 e early 2008.
    Sono tutti problemi riconosciuti, e il computer verrebbe sostituito in garanzia, tuttavia è seccante dover rimanere alcuni giorni senza il proprio prezioso strumento di lavoro.
    Purtroppo non c’è nulla da fare che possa metterci al riparo da questo genere di difetti, che possono emergere ed essere poi riconosciuti anche ben oltre i 2/3 mesi dall’uscita del nuovo prodotto.
    Sicuramente comunque un paio di mesi di attesa possono contribuire a risolvere i più banali problemi di natura software.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>