iPhone firmware 2.0 Beta: il jailbreak del Dev-Team

di Redazione 9

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Nella giornata di ieri sono trapelate indiscrezioni riguardo al possibile jailbreak del firmware 2.0 beta di iPhone: sarebbe un’altra svolta epocale se confermato con dei dati tangibili o immagini migliori. Intanto, anche tra gli sviluppatori indipendenti, sale la febbre di iPhone SDK.

La notizia del jailbreak del firmware 2.0 beta di iPhone si presta a essere considerata attendibile in quanto è il serissimo sito del Dev-Team, autore del jailbreak in questione, a dare la notizia. Come si è soliti in questi ambienti, una volta confermata ripetutamente una scoperta, e dopo varie conferme empiriche, viene data la notizia: è un mondo in cui si lavora prevalentemente per fama e gloria. Capite bene che per aver tali riconoscimenti è necessario dare immediatamente la notizia, ma, divulgare un falso nuocerebbe tantissimo alla credibilità del gruppo stesso: a maggior ragione nell’ambito di sblocco di un terminale telefonico. Chi infatti sbloccherebbe il proprio iPhone tramite un tool di un gruppo che inventa false notizie? A parte i soliti sprovveduti, credo proprio nessuno. Ricordiamo che il Dev-Team è attivo da molto tempo al fine di “liberare iPhone” dalla prigionia, da qui il termine giocoso del jailbreak, ed è attivo anche nella gestione di Installer.app e di conseguenza nella programmazione della Tool Chain. Se questi termini vi sono ostici, vi rimandiamo a un articolo di pochissimi giorni fa su un componente del Dev-Team.

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Il firmware 2.0 Beta (1.2) è stato distribuito, ed è tuttora in distribuzione, a pochi sviluppatori che sono in un rapporto di fiducia con Apple: infatti la versione 2.0 Beta non dovrebbe divenire pubblica. Come possiamo vedere, così non è stato: il firmware in questione è finito nelle mani giuste, dal nostro punto di vista, oppure sbagliate dal punto di vista di Apple. Dato che il software SDK è facilmente reperibile sulla rete in versione torrent, siamo fermamente convinti che, chi sa dove cercare, sarà presto in grado di scaricare anche il firmware 2.0 Beta per iPhone. Questo jailbreak, che comunque era nell’aria e sarebbe solo stata questione di tempo, apre una nuova prospettiva su App Store: non sarà l’unico modo per distribuire le applicazioni costruite tramite SDK. Infatti tramite installer.app sarà possibile avere gratuitamente su iPhone i prodotti dedicati al firmware 2.0 e creati con un tool di tutto rispetto: spetterà all’utente la scelta tra un prodotto “di marca” con grafica, teoricamente, migliore e con un costo da definire e tra un prodotto “di sotto-marca” ma gratuito. Si apre però anche un’altra, non meno interessante, proiezione: tramite installer.app sarà anche possibile installare quei programmi di “nuova generazione” vietati da Apple. Ci riferiamo a programmi per Voip, emulatori, programmi per lo sblocco e quelli che utilizzano codice regolamentare. Ora confessiamo che ci siamo lasciati prendere un po’ la mano e abbiamo fantasticato: al momento in cui scrivo, la Tool Chain non è compatibile con la versione firmware 2.0 Beta. Siamo però sicuri che lo sarà presto, sperando nel frattempo che Apple non rilasci una versione definitiva blindata del firmware in questione.

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Dopo una mezza giornata buona, anche l’italico Zibree ha dato l’annuncio della possibilità di fare jailbreak della versione 2.0 Beta: anzi ha scritto molto di più. In aperta polemica con gli addetti ai lavori, dai quali è malvisto per una serie di motivazioni che saranno approfondite in un futuro articolo, ha dato l’annuncio che ZiPhone è compatibile con il firmware in questione. Questa volta aspettiamo a crederci, al contrario di quello che abbiamo fatto per il Dev-Team: l’errore che permette di “bucare” il Ramdisk 2.0 è diverso dalle versioni precedenti e quindi servirà altro lavoro. Ci auguriamo che non sia solo una mossa commerciale per aumentare le donazioni.

Commenti (9)

  1. Sarei rimasto più neutrale in questo articolo e, soprattutto, avrei evitato ‘infelice chiusura!

  2. Mah, questo Zibree mi sembra solo uno sbruffone che “ruba” il lavoro di una squadra per farsi bello (e per farsi fare donazioni a iosa, “rubandole” al resto del team).
    Alla faccia del lavoro di squadra e alla faccia del bene che ne possono ottenere tutti gli iPhone-users.
    Io invece approvo la linea editoriale dell’autore. Viva il gioco di squadra e viva i benefici per noi amanti degli iPhone!

  3. Italo… sicuramente sarai di quelli ha preso l’iPhone prima dell’avvento del bootloader 4.6…. ma ciò non giustificherebbe comunque quello che hai scritto!
    Con cosa credi che il 90% della gente sblocchi gli iPhone?
    Con cosa credi che vengano “resusciati” il 90% dei mattoni?
    Con cosa vengono rifatti gli iphone incasinati da smanettamenti avventati di utenti e applicazioni?

    Nella sua breve ma intensa evoluzione il devTeam ha avuto molti cambiamenti e lotte intestine.. e personalmente preferisco chi ha le palle di mettere la propria faccia in gioco… e non chi continua a fare il finti Hakers su irc come si faceva a 15 anni!!

    Credo anche tu caro Italo, il cui nome non fa altro che confermare l’opinione che ho del nostro popolo, abbia usato almeno una vola Ziphone!
    E’ proprio vero la gratitudine non è di questo mondo!

    PS: Rubare mi sembra un vocabolo fuoriluogo!

  4. Ciao a tutti, eccomi.
    Rispetto il pensiero di entrambi, ma voglio precisare:
    – sono entrato nel mondo di iPhone da fine agosto.
    – seguo la comunità open di iPhone già dalle prime battute, quindi sono a conoscenza di tante situazioni sgradevoli. La mia “chiusura” di oggi è basata sul fatto che, a quanto so, l’exploit che permetteva la riscrittura del ramdisk per gli sblocchi tramite ZiPhone è stato “tappato”. Di conseguenza è dura che, ora come ora, ZiPhone possa funzionare. Potrà funzionare se adeguato, ma per essere adeguato si dovrà lavorare alacremente.
    – da parte nostra abbiamo sempre elogiato il lavoro di Zibree, forse più di quello della intera comunità. Quindi se una volta ci permettiamo di fare delle critiche credo sia una cosa legittima e spinta dal concetto espresso nel punto precedente.
    – Personalmente ho donato a Zibree, e lui lo sa. Ho donato una piccola cifra simbolica per ringraziare, ma ho anche donato qualche dollarone a George Hotz (GeHot), dato che senza il suo lavoro zibree non avrebbe potuto fare un ziphone così efficace. Zibri ha ringraziato tutti coloro che lo hanno aiutato, pertanto non ha “rubato il lavoro”. Personalmente, ripeto, pensiero MIO, non del mio editore, credo che ora Zibree stia un po’ esagerando con le donazioni e la pubblicità: lo preferivo quando non era famoso e non aveva un sito pieno di banner pubblicitari e richieste, più o meno sotto-intese, per le donazioni.
    Se invece andate sul sito del DevTeam, team il cui lavoro non ufficiale è anche quello di mantenere in vita Installer.App con tutto quello che c’è dietro, non sono presenti banner pubblicitari o incitamenti a donare.

  5. Infatti, Michele basta solo quello che hai detto per capire tutta la differenza tra Zibree e il DevTeam. L’uno cerca soldi, gli altri donano aiuto.
    Per me Zibree può pure andarsene a quel paese.

  6. @yle: grazie per aver lasciato un tuo commento.
    Comprendo a fondo le tue motivazioni, ma pensa anche che se ora usi un iPhone, lo devi ANCHE a lui. Domani proporremo un altro programma per sbloccare iPhone, così sarà possibile una scelta.
    Inoltre lo sfogo finale è un po’ cattivello, ma hai comunque espresso la tua idea senza essere volgare… cerchiamo però di non offendere nessuno, ok? Grazie e a presto!

  7. Forse mi sbaglio, ma installer prima ancora di fare il refresh mostrava il donate popup… è stato tolto… guarda a caso, con l’avvento di un’applicazione concorrente e, credo, migliore!…
    Non esiste il bianco e il nero, quindi, ma tante tonalità di grigio!
    Io non capisco questo attaccarsi contro Zibree… capisco che possa rodere il culo, ma se il DevTeam è composto da persone in gamba non avrà alcun problema a sviluppare qualcosa che sia meglio di Ziphone e quando lo farà il mercato ne decreterà il successo!
    Per il momento non è così, ma la velocità e l’entità dei cambiamenti in atto sul nostro gioiello è di una portata tale che ci sarà sempre una chance per i migliori.

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